◉ BENI CULTURALI

In vendita la storica torre d’acqua che fu set di “Baarìa”

Alta 30 metri e tutelata come bene monumentale, è in cerca di nuovi proprietari la struttura idrica ottocentesca in cui il regista Giuseppe Tornatore ambientò alcune scene del suo capolavoro. Un complesso unico, tra masseria, giardino ipogeo e vista sulla Conca d’Oro

di Marco Russo

13 Agosto 2025

Svettante verso il cielo, a pochi passi dal mare e con lo sguardo che abbraccia il golfo di Palermo e la Conca d’Oro, è una delle più importanti torri d’acqua di Bagheria, antico monumento alla storia e all’ingegno. Dall’altro dei suoi trenta metri, vincolato come bene monumentale, lo storico edificio è in vendita attraverso la casa d’aste Italy Sotheby’s International Realty al prezzo di 1.170.000 euro: un’offerta che racchiude in sé non solo il valore immobiliare, ma anche un’eredità culturale e simbolica radicata nel territorio.

La costruzione della torre, che si trova in contrada Sant’Isidoro, risale alla metà dell’Ottocento, in un momento in cui la Sicilia, e in particolare l’area di Bagheria, vivevano una fase di rinnovamento agricolo e infrastrutturale. Il vecchio sistema di irrigazione a “senie e castelletti” – fatto di pozzi, ruote idrauliche e canali in muratura – stava lasciando il posto a impianti più moderni, capaci di distribuire l’acqua in maniera più efficiente. Qui, per la prima volta, vennero impiegate macchine idrauliche azionate da motori a vapore, poi sostituite da motori a combustione. Era il segno tangibile dell’ingresso in un’era industriale che, pur rimanendo ancorata a un contesto rurale, ne avrebbe profondamente cambiato i ritmi e le possibilità produttive.

La torre d’acqua di contrada Sant’Isidoro

In un territorio dove non mancavano torri piezometriche, questa di Bagheria – si legge nell’annuncio di vendita sul sito internet di Sotheby’s – si distingue per la sua unicità: alla struttura principale è annessa una masseria, raro esempio di connubio tra infrastruttura idrica e complesso rurale. La torre conserva ancora oggi le caratteristiche architettoniche originarie, dalla vasca di raccolta al fabbricato che ospita i meccanismi dell’epoca, fino al piano semi-interrato. Ogni pietra racconta una funzione precisa, legata a un’epoca in cui l’acqua non era solo risorsa, ma anche simbolo di progresso.

L’intero complesso è tutelato come bene monumentale, riconosciuto per la sua rilevanza storica e architettonica. A renderlo ancora più prezioso è il giardino ipogeo di circa 5.000 metri quadrati, un’area dalla quale si estraeva la celebre “pietra d’Aspra”, materiale impiegato in edifici iconici come il Teatro Massimo di Palermo. Due fabbricati rurali di circa 80 metri quadrati completano la proprietà, insieme a un rendering, pubblicato sul sito di Sotheby’s, che ne mostra il potenziale dopo un restauro rispettoso delle sue origini.

La sua imponenza scenografica non è passata inosservata nemmeno al cinema: nel 2009, il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore l’ha scelta come set per alcune scene del film Baarìa, opera che ha portato nel mondo l’anima, la memoria e la poesia della sua città natale. Adesso, la torre si candida a diventare residenza esclusiva, struttura ricettiva o spazio culturale, pronto a vivere un nuovo capitolo senza dimenticare le sue radici.