◉ AMBIENTE

Inaugurato a Palermo il principale polo italiano per la promozione della biodiversità

Tre piani, 1.500 metri quadrati, un museo digitale, spazi per la ricerca: il progetto fa parte del National Biodiversity Future Center, finanziato con 320 milioni di euro del Pnrr. Il nuovo edificio è il primo tassello della riqualificazione dell’area dell’ex Consorzio agrario in via Archirafi, dove si prepara a nascere un campus con grandi marciapiedi e strada a velocità limitata

di Redazione

11 Dicembre 2025

Il pianterreno è un tuffo nel blu, con una sala immersiva che fa viaggiare nella biodiversità del pianeta e una sea room, una stanza del mare, che riproduce in realtà virtuale ambienti subacquei e processi naturali. Il biglietto di presentazione della struttura avveniristica di 1.500 metri quadrati appena costruita dall’Università di Palermo e inaugurata oggi nel capoluogo siciliano, in via Archirafi, che ospiterà il Biodiversity Gateway, il polo più importante in Italia dell’NBFC, il Centro nazionale della Biodiversità che, con fondi PNRR e con oltre duemila ricercatori, intende mettere al centro dell’agenda del Paese la salvaguardia degli ecosistemi, lo sviluppo sostenibile, la consapevolezza sull’importanza dell’ambiente. E che vede tra i principali promotori il CNR e l’Università di Palermo.
Una struttura che conferma Palermo capitale italiana della biodiversità, dopo che proprio qui, nel 1959, il grande biologo Evelyn Hutchinson comprese e teorizzò i principi della convivenza tra specie nello stesso ambiente, osservando quanto accadeva nel lago ai piedi di Monte Pellegrino e proponendo persino di fare di Santa Rosalia la patrona della biodiversità.

A tagliare il nastro oggi sono stati il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri e il presidente del Centro nazionale di Biodiversità Luigi Fiorentino, alla presenza del sindaco di Palermo Roberto Lagalla; del consigliere del ministro dell’Università e della Ricerca, Fabio Fava; del presidente del CNR Andrea Lenzi, del direttore scientifico del Centro nazionale della Biodiversità, Massimo Labra; dell’active senior della DG Research and Innovation della Commissione europea, Elisabetta Balzi; della coordinatrice del gruppo di lavoro sul Gateway dell’Università di Palermo, Maria Giovanna Parisi; del Ceo di Venisia, piattaforma per accelerare startup e progetti innovativi nel campo della sostenibilità ambientale, Maria Claudia Pignata, e di numerosi rappresentanti del mondo della scienza, della ricerca, dell’innovazione.

Sala immersiva

“Un punto di riferimento nazionale e mediterraneo capace di generare conoscenza, innovazione e trasferimento tecnologico – dice il rettore Massimo Midiri – e di promuovere visioni condivise su come proteggere e valorizzare il patrimonio ambientale della nostra terra. Con questo progetto, l’Università di Palermo conferma il suo ruolo di ponte tra istituzioni, ricercatori, comunità e imprese, sostenendo la biodiversità come motore di sviluppo sostenibile e di crescita culturale, sociale ed economica. Scienza e ricerca si traducono in conoscenza e opportunità per tutti, rendendo il territorio un laboratorio diffuso di innovazione e sostenibilità”.

“Oggi quello che è stato avviato negli scorsi anni – interviene Roberto Lagalla, sindaco di Palermo – si realizza, a dimostrazione della concretezza degli interventi tanto dell’ateneo quanto dell’amministrazione comunale che stanno lavorando affinché la zona di via Archirafi, con le nuove strutture riqualificate, possa finalmente essere un campus urbano che si aggiunge a quello di viale delle Scienze”.

Il taglio del nastro

“Il ministero della Ricerca – sottolinea Fabio Fava, consigliere del ministro dell’Università e della Ricerca – è molto lieto di questo progetto strategico, anche perché fa vedere quanto è stato fatto con i fondi PNRR. Il futuro sarà di Start Up, ricerca e innovazione di frontiera in Europa dove c’è attenzione altissima per le tematiche della biodiversità alle quali sarà dedicato il 10 per cento dei fondi europei”.

“La tutela della biodiversità – spiega Andrea Lenzi, presidente del CNR – è l’unica arma che abbiamo dopo i danni che abbiamo provocato al pianeta, è un bene supremo. In particolare, l’Italia è luogo dove la biodiversità ha un valore aggiunto. Palermo, città al centro del Mediterraneo è hub di connessioni tra i diversi continenti”.

Il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri

Un nuovo edificio dalle soluzioni modernissime che, per contrasto, fronteggia gli antichi istituti scientifici affacciati sull’Orto Botanico con i quali costituirà un campus di didattica e di ricerca con grandi marciapiedi e strada a senso unico e con velocità limitata. Una trasformazione su cui è all’opera il Comune che cambierà il volto di questa strada di Palermo. Gli impatti attesi da questa nuova struttura di eccellenza incideranno profondamente su diversi piani: da quello scientifico e didattico, con nuove opportunità di formazione avanzata per dottorandi e giovani ricercatori, fino a quello sociale e culturale, con l’aumento della consapevolezza pubblica sugli ecosistemi e sulla sostenibilità attraverso il coinvolgimento attivo di cittadini, studenti, insegnanti. E ancora quello economico e imprenditoriale, che si sostanzierà nella nascita di start-up e iniziative imprenditoriali legate alla biodiversità e alla tecnologia sostenibile. E anche quello territoriale e turistico, con l’aumento dell’attrattività della città grazie agli eventi e alle esperienze di cui il Gateway sarà promotore.

Una scommessa che ha un fortissimo impatto economico: la biodiversità e i servizi ecosistemici generano ogni anno un valore economico stimato tra circa 110 e 160 trilioni di euro a livello globale. La perdita di biodiversità, invece, comporta danni economici valutati tra 3,5 e 18 trilioni di euro all’anno, oltre a impatti indiretti su agricoltura, acqua, suoli e infrastrutture naturali. Secondo gli ultimi report realizzati nell’ambito dell’NBFC, la perdita di biodiversità in Italia, dove oltre 160 specie sono ad alto rischio di estinzione e il 19,6 per cento degli ecosistemi è in uno stato sfavorevole, costa al Paese circa tre miliardi di euro ogni anno, principalmente a causa della riduzione della produttività agricola e delle attività legate agli ambienti marini.

Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla all’inaugurazione

Un “gateway” è letteralmente una porta di accesso, che intende trasferire alla comunità la consapevolezza sulla centralità di questi temi, con una forte attenzione al public engagement. Non a caso il pianterreno della struttura è tutto dedicato al coinvolgimento del pubblico, con le sale immersive realizzata da ETT S.p.A – Dedagroup e il Biodiversity Education Lab, spazio per attività educative tradizionali e laboratoriali. E non a caso l’inaugurazione della struttura si inserisce nelFestival della Biodiversità che nelle scorse settimane ha trasformato Palermo in un museo diffuso, con decine di visite, esperienze e passeggiate nei luoghi simbolo della biodiversità; si proseguirà nei prossimi giorni con l’installazione di un giardino temporaneo nella centralissima piazza Castelnuovo, dove si faranno degustazioni guidate di cibo biodiverso e attività per scuole e famiglie.

I lavori di ristrutturazione dell’edificio, che fa parte di un complesso di tre palazzine dell’ex Consorzio agrario, sono durati circa tre anni e sono stati realizzati con fondi di Ateneo e fondi regionali, per un totale di 7 milioni e mezzo di euro. Gli altri due edifici, destinati rispettivamente a laboratori e aule per la didattica, sono attualmente in fase di completamento, con fine lavori prevista per i primi mesi del 2026.
In particolare, i tre piani dell’edificio che ospita il gateway, hanno spazi pensati per integrare formazione, ricerca, divulgazione, innovazione, come il Technology Transfer Of ices per facilitare incontri tra ricercatori, incubatori e partner industriali e il Simulation Lab per dottorandi impegnati in ricerca sulla biodiversità. L’obiettivo è quello di creare un percorso stabile per il trasferimento dei risultati scientifici al settore produttivo, un ponte tra ricerca e mondo dell’impresa, in linea con la mission del Centro di trasferimento tecnologico dell’Università di Palermo recentemente con l’ausilio dei maggiori incubatori e acceleratori di impresa che hanno trovato spazio in ateneo, come Deloitte, Bio4 dreams, Birex, Materias. È già in corso un programma pilota, sviluppato da Venisia e dell’Ateneo di Palermo, per individuare idee, start up e progetti imprenditoriali di giovani ricercatori attivi sul tema della biodiversità.

L’interno del Gateway

L’Ateneo, inoltre, ha cofinanziato con il Comune la riqualificazione delle aree esterne limitrofe, intervenendo su viabilità e zone pedonali, con l’inserimento di arredi urbani e la realizzazione di nuove aree verdi, per un investimento aggiuntivo di 600 mila euro.

Il primo piano

Per la giornata inaugurale, un talk su “La biodiversità come motore di sviluppo”, seguito da due interventi che inquadrano l’importante ruolo di Palermo sul tema: quello (intitolato “Palermo, dov’è nata la biodiversità”) del paesaggista Giuseppe Barbera, recentemente insignito dal NBFC del Premio alla carriera che lo ha visto docente di Colture arboree nell’Ateneo, e oggi membro del Consiglio scientifico dell’Osservatorio nazionale del paesaggio rurale, emerito dell’Accademia nazionale di Scienze forestali e responsabile del Gruppo di studio e di lavoro nominato dal sindaco di Palermo, che ha redatto lo Studio per il nuovo piano di fattibilità del Parco della Favorita. E quello (intitolato “La città biodiversa da sempre”) di Maurizio Carta, ordinario di Urbanistica dell’Università di Palermo e assessore alla Rigenerazione urbana del Comune.

Alle pareti della grande sala che ospita la cerimonia di inaugurazione, alcune fotografie firmate da Giovanni Pepi che raccontano in modo onirico e poetico le piante della serra delle cactacee dell’Orto Botanico di Palermo, tempio della biodiversità di Palermo che sempre oggi – in contemporanea con l’inaugurazione del Gateway – celebra i suoi 230 anni alla presenza di numerosi direttori di Orti Botanici di tutta Italia.