La città del Gattopardo riscopre le origini belicine di Elsa Morante

23 Agosto 2021

Uno studio conferma la nascita del padre della scrittrice a Santa Margherita di Belìce. L’amministrazione comunale le ha intitolato la biblioteca che sarà arricchita di nuovi testi

di Lilia RiccaAugusto Gentile Morante, padre di Elsa Morante, prima donna a ricevere il premio Strega nel 1957 con il romanzo “L’isola di Arturo”, nasce il 29 maggio 1876 a Santa Margherita di Belìce, nell’Agrigentino, nella casa natìa di via Garraffello, nella zona che i margheritesi chiamano “A li cannola”. La sicilianità e in particolare le origini belicine di quella che la critica internazionale ha definito “la più grande scrittrice italiana del Novecento”, si rintracciano in tutta la sua opera letteraria. Di questa indagine si è occupato il collettivo di studiose ed esperte, l’architetto Margherita Cacioppo, la scrittrice e fotografa Gabriella Ebano, la scrittrice e storica Marinella Fiume, la psichiatra e poeta Margherita Rimi e la scrittrice e storica Angela Scandaliato, in contatto con un erede, pronipote del padre di Elsa, Francesco Morante, di origini palermitane ma che vive a Torino, dedicando all’autrice di “Menzogna e sortilegio”, moglie di Alberto Moravia e amica di Pier Paolo Pasolini, la Biblioteca comunale della “Città del Gattopardo”.

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Elsa Morante e Alberto Moravia a Capri

È in Sicilia, a Santa Margherita di Belìce, che Elsa si reca più volte e da cui trae ispirazione. Nel suo Diario del 1937 racconta del suo viaggio in Sicilia mentre il marito Alberto Moravia racconta delle volte in cui tornava nell’Isola e veniva accompagnata da un personaggio dalle origini sconosciute. Nel suo primo romanzo “Menzogna e sortilegio” iniziato nel 1943 e interrotto durante le retate fasciste che perseguitano la scrittrice insieme al marito, che uscirà dopo cinque anni aggiudicandosi il premio Viareggio, ex aequo con Aldo Palazzeschi, la Sicilia è in primo piano. “Una terra aspra dai paesaggi e i cieli in tumulto. Una città scorticata dal terremoto, quella di Messina, negli anni ‘40”, spiega Margherita Cacioppo, elaborando una riflessione dopo la lettura di questa e di altre sue opere.
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Elsa Morante con Bernardo Bertolucci, Adriana Asti e Pier Paolo Pasolini

Ancora un racconto ambientato a Santa Ninfa, nel Trapanese, località sostituita a Santa Margherita, in quanto amore e odio caratterizzano i tumultuosi legami familiari, legati probabilmente alla doppia paternità di Elsa Morante: da un lato Francesco Lo Monaco, postino siciliano originario di Palermo, dall’altro Augusto Morante, finora considerato padre non biologico, ma che gli studi recenti sostengono essere il padre naturale. Nel “Soldato siciliano”, che fa parte de “Lo Scialle andaluso” la scrittrice chiama il paese del vero padre con il suo nome: Santa Margherita.
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Palazzo Filangeri Cutò a Santa Margherita Belice

“Qualora ci fosse un legame con l’autore del Gattopardo – continua Margherita Cacioppo – questo è da rintracciare negli stralci dei racconti che Elsa pubblicava nei giornali per cui lavorava, considerando che Giuseppe Tomasi divorava qualsiasi scritto trovasse messo su carta”. Anima vulnerabile e poliedrica, compagna di vita per tre anni di Luchino Visconti, autore del colossal ispirato al romanzo di Tomasi di Lampedusa, Elsa Morante fu amica di Pier Paolo Pasolini, partecipando ai suoi film, e attrice e autrice di testi per le musiche di alcune pellicole di Franco Zeffirelli.
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Francesco Morante scopre la targa della biblioteca intitolata a Elsa Morante

I dati scaturiti da accurate ricerche anagrafiche, negli archivi del Comune di Santa Margherita di Belìce e in quello parrocchiale, mettono in luce il complesso albero genealogico, confermando quanto anticipato dallo studioso abruzzese Maurilio Di Giangregorio e dal critico letterario Cesare Garboli, ovvero la nascita del padre Augusto, nella città belicina. “Santa Margherita non è più soltanto la città di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ma anche di Elsa Morante”, dichiarano il vicesindaco Roberto Marino, l’assessore alla Cultura Martina Di Giannantonio e le curatrici.
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La targa della biblioteca intitolata a Elsa Morante

Alla luce delle scoperte, la biblioteca comunale è stata intitolata nei giorni scorsi a Elsa Morante e hanno annunciato dall’amministrazione comunale, un prossimo trasferimento della biblioteca nei locali restaurati di Palazzo Sacco, dove nei prossimi mesi sarà arricchita la sezione dedicata alla scrittrice e nascerà anche una biblioteca dedicata a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, la più grande al mondo. “Considerata la forte valenza culturale dell’opera della Morante e il suo legame con la città di Santa Margherita – concludono le curatrici – sono in programma, con cadenza annuale, eventi culturali per mantenerne viva la conoscenza e il legame della celebre scrittrice con la sua terra d’origine. Ci si avvale del contributo di studiosi, appassionati, lettori, musicisti e poeti e non per ultimi i discendenti, ancora in vita, testimoni per ragioni diverse della turbolenta storia familiare e personale che ha segnato la grandezza della sua opera letteraria”.