La guerra secondo Capa e Rodchenko

C'è tempo fino a domenica 23 settembre per visitare le retrospettive di due tra i più grandi fotografi del Novecento, allestite al Real Albergo dei Poveri di Palermo

di Marco Russo

18 Settembre 2018

Sono due tra i più grandi fotografi del Novecento, ancora in mostra per pochi giorni al Real Albergo dei Poveri di Palermo, con oltre 250 scatti. C’è tempo fino a domenica 23 settembre per visitare le retrospettive di Robert Capa e Alexander Rodchenko, due maestri che, in modo diverso, hanno raccontato gli orrori della guerra.Gli scatti ormai iconici della retrospettiva di Capa, ritraggono cinque grandi conflitti mondiali del Ventesimo secolo, di cui il fotografo è stato testimone oculare. All’interno del percorso è possibile ripercorrere tutta la vicenda umana ed artistica di Capa, sin dal suo primo incarico internazionale per l’agenzia berlinese Dephot, a Copenaghen nel 1932, per la conferenza di Trotskij. In mostra anche le fotografie delle tumultuose parate di Parigi e della guerra civile in Spagna del 1936. A queste si aggiungono i reportage della resistenza della Cina all’invasione giapponese del 1938 e poi della Seconda guerra mondiale. Dopo alcuni mesi a Londra, nel 1943 viene inviato come fotografo corrispondete in Nord Africa e quindi segue lo sbarco degli alleati in Sicilia.È possibile ammirare un’ampia selezione delle foto scattate nell’Isola e poi risalendo fino a Napoli e a Cassino. Capa seguì la Seconda guerra mondiale sui diversi fronti di battaglia, in Italia e poi in Normandia, con le storiche immagini del D-Day. La mostra presenta poi la liberazione a Parigi nel 1944, l’invasione in Germania con i parà americani nel 1945, il viaggio in Russia nel 1947 e infine la fondazione ufficiale dello stato di Israele nel 1948 e il suo ultimo incarico di guerra in Indocina nel 1954.La mostra “Alexander Rodchenko. Revolution in Photography”, invece, mette insieme 150 scatti del grande fotografo russo, esponente di primo piano dell’avanguardia sovietica del XX secolo. Le fotografie, provenienti dalla collezione del Multimedia Art Museum di Mosca, raccontano un artista padre di un cambiamento radicale del modo di concepire la natura della fotografia e il ruolo del fotografo: anziché mero riflesso della realtà, la fotografia diviene anche uno strumento per la rappresentazione visiva di costruzioni intellettuali dinamiche. Nella sua opera fotografica la composizione si coniuga con un approccio documentario autentico e con la capacità di cogliere istantaneamente le sensazioni dell’uomo moderno.Le due mostre sono visitabili, anche con un biglietto unico, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19. Per informazioni telefonare allo 0917657621.