La Sicilia regina dei borghi più belli

Il trionfo di Petralia Soprana al concorso di Rai Uno, arriva dopo quello di Gangi, Montalbano Elicona e Sambuca, tre piccoli centri diventati meta del turismo internazionale. Un poker di vittorie che confermano la capacità attrattiva dell'Isola

di Giulio Giallombardo

30 Novembre 2018

Gangi ha aperto le danze e la Sicilia non ha quasi mai smesso di festeggiare. In quattro edizioni su sei del Borgo dei Borghi, il concorso che premia ogni anno il più bello tra i piccoli centri sparsi nel Belpaese, l’Isola ha fatto centro. Apripista la cittadina madonita nel 2014, seguita nel 2015 da un altro borgo montano, ma questa volta sui Nebrodi, Montalbano Elicona. Il tris arriva nel 2016 con la vittoria di Sambuca di Sicilia, poi le due parentesi di Venzone, in Friuli, e Gradara, nelle Marche, e adesso il poker del 2019 (o meglio autunno 2018) con Petralia Soprana.Lo scettro di Borgo dei Borghi, scelto tra gli aderenti all’esclusivo club dei Borghi più belli d’Italia, che conta adesso 271 piccoli centri abitati, torna dunque sulle Madonie. Il piccolo paese abbarbicato a 1150 metri, sul versante meridionale del massiccio montuoso siciliano, ha trionfato domenica scorsa al concorso della trasmissione “Kilimangiaro” su Rai Uno e adesso si prepara a vivere un anno sotto i riflettori. L’antica Petra “superior”, per distinguerla dalla “inferior”, l’attuale Petralia Sottana, con cui conserva ancora una certa rivalità, è un borgo medievale dal fascino antico. Vicoli stretti, chiese, piazzette e un belvedere che spazia su tutta la Sicilia, con tanto di Etna sullo sfondo.

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Gangi

Soprana, dunque, ha stappato lo spumante e le aspettative sono alte. Anche per le importanti ricadute turistiche di cui hanno goduto gli altri borghi siciliani vincitori delle scorse edizioni. A partire dalla vicina di casa Gangi, che è stata la prima ad applaudire per il successo di Petralia. Solo 15 chilometri separano i due paesi madoniti e l’auspicio dei gangitani è che l’onda lunga della vittoria petralese possa investire anche il loro borgo, più grande e con più strutture ricettive disponibili. “Abbiamo festeggiato insieme a Petralia Soprana, dando un contributo importante alla sua vittoria con grande spirito di territorio”, confessa a Le Vie dei Tesori News il sindaco di Gangi, Francesco Migliazzo.L’eredità lasciata dal titolo vinto nel 2014 si fa sentire ancora adesso dopo quattro anni. Senza contare che Gangi, due anni prima era stato eletto anche “Gioiello d’Italia” e nel 2017 il suo presepe vivente è stato l’evento più votato del progetto “Italive”. “Prima di tutto, quello del Borgo dei Borghi è un marchio di qualità che rimane negli annali – sottolinea il sindaco – questo ha portato ad un incremento turistico che continuiamo a sentire ancora adesso. Da quell’anno, le presenze nei nostri musei sono decuplicate, come abbiamo riscontrato dalla vendita dei biglietti. Sono aumentati anche i b&b, ristoranti e altre strutture ricettive”.
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Montalbano Elicona

Stesso destino è toccato anche a Montalbano Elicona, dove il 2015 è stato un anno spartiacque. “Da allora tutto è cambiato – conferma il sindaco Filippo Taranto – già all’indomani della vittoria, sono arrivati una quindicina di pullman carichi di turisti che hanno letteralmente invaso il nostro borgo. Cartina al tornasole per noi è stata la vendita dei biglietti per il castello. Prima della vittoria, contavamo da 10 a 12mila visitatori all’anno, da aprile 2015 a fine anno, siamo saliti a circa 70mila. Negli anni successivi ci siamo assestati su circa 40-45mila presenze”.Di occasione unica ha parlato Leonardo Ciaccio, primo cittadino di Sambuca di Sicilia. “È stato un treno che è passato una volta sola e l’abbiamo preso – commenta il sindaco – . Per noi è cambiata la strategia di rilancio. Da territorio a prevalenza agricola, siamo diventati anche meta turistica. Sono nati tanti b&b e soprattutto si sono messi in moto gli imprenditori locali, comprese le banche che hanno dato la possibilità di accedere a mutui agevolati per chi volesse ristrutturare e investire nel recupero del patrimonio privato, mentre noi come amministrazione abbiamo lanciato le case a un euro, acquisendo molti fabbricati danneggiati dal sisma del ’68. Dopo la vittoria, la comunità è rinata, ma soprattutto si è riaccesa la speranza di un futuro migliore”.Resta da capire da dove nasca questo strapotere della Sicilia, dal momento che i diretti concorrenti del resto d’Italia, non hanno nulla da invidare ai borghi dell’Isola. La cosa certa è che il concorso, col televoto e il passaparola sui social network, muove ogni anno intere comunità. Magari i siciliani, anche per un senso di riscatto e di attaccamento alle identità, prendono più sul serio una competizione, forse un po’ snobbata dalle altre regioni italiane.