Lavorare nei beni culturali: un bando per giovani laureati

La Diocesi di Mazara del Vallo partecipa a un progetto della Cei, con l'obiettivo di sostenere la valorizzazione dei suoi tesori ecclesiastici

di Marco Russo

20 Aprile 2020

Nei giorni in cui la pandemia ha azzerato interi settori professionali, c’è un piccolo segnale di speranza per chi sogna di lavorare nel mondo dei beni culturali e del turismo. La Diocesi di Mazara del Vallo è alla ricerca di giovani laureati da inserire nel progetto Policoro, con l’obiettivo di valorizzare i tesori della Curia. Possono candidarsi laureati in beni culturali, in lingue o in scienze turistiche, con un età compresa tra i 21 e i 35 anni e che risiedono in uno dei tredici comuni della Diocesi di Mazara (Marsala, Petrosino, Pantelleria, Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Santa Ninfa, Gibellina, Salemi, Vita). Tra gli altri requisiti necessari, la buona conoscenza dell’inglese o di qualche altra lingua straniera.

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Piazza della Repubblica a Mazara del Vallo

Il progetto è ancora in fase embrionale e molto dipende anche da come si evolverà l’emergenza sanitaria in corso, ma – spiegano dall’Arcidiocesi – il lavoro si svolgerà essenzialmente all’interno dei beni culturali ecclesiastici, con interventi mirati per la valorizzazione, anche in vista di visite guidate e musealizzazioni. Il progetto Policoro è un progetto promosso dalla Conferenza episcopale Italiana ed è attivo in tredici regioni italiane (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Toscana, Emilia Romagna e Marche). Attualmente, quella di Mazara è l’unica diocesi siciliana a partecipare.
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La chiesa del Purgatorio di Marsala

Il nome scelto per il progetto è quello della cittadina in provincia di Matera, dove si svolse il primo incontro il 14 dicembre del 1995 voluto da don Mario Operti. Lo scopo del progetto Policoro, è quello di affrontare il problema della disoccupazione giovanile, attivando iniziative di formazione a una nuova cultura del lavoro, promuovendo e sostenendo l’imprenditorialità giovanile in un’ottica di sussidiarietà, solidarietà e legalità, secondo i principi della dottrina sociale della Chiesa. Gli enti promotori del progetto sono: l’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, il Servizio nazionale per la pastorale giovanile e la Caritas italiana.Per partecipare è necessario inviare il proprio curriculum vitae all’indirizzo: artur.diocesimazara@outlook.it, entro e non oltre il 10 maggio.