Le Terme di Acireale sono pronte a rinascere

La Regione ha acquistato il complesso con l'obiettivo di riqualificarlo e rilanciarlo, anche nell'ottica di un futuro sviluppo turistico del settore

di Redazione

31 Marzo 2020

Passi avanti per la rinascita delle Terme di Acireale. Dopo anni di abbandono, la Regione Siciliana ha acquistato il complesso con l’obiettivo di riqualificarlo e rilanciarlo, anche nell’ottica di un futuro sviluppo del turismo legato al settore termale. L’atto di compravendita – fanno sapere dalla Regione – è stato sottoscritto a Palermo, nella sede dell’assessorato dell’Economia.

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L’ingresso delle Terme di Acireale

Si completa, così, il lungo e complesso iter, avviato dall’amministrazione regionale, che ha evitato di disperdere non solo l’unitarietà, ma addirittura la stessa attività di una struttura storica rivelatasi fondamentale per lo sviluppo del territorio acese. La società Terme di Acireale, dopo lo stop alla procedura di privatizzazione avviata nel 2012, era stata posta in liquidazione e chiusa dal 2015 per problemi economico-finanziari. Gli immobili di proprietà erano, quindi, stati poi sottoposti a procedure esecutive e iscrizione ipotecaria da parte dei creditori, oltre a essere lasciati in abbandono.
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Palazzo del Municipio di Acireale con il Duomo

“Avevamo preso un impegno – commenta il governatore Nello Musumeci – e lo abbiamo mantenuto. Così come sta avvenendo con le Terme di Sciacca, per le quali è in corso il bando, vogliamo restituire al suo territorio un bene che ha una valenza storica e turistica inestimabile. Quello del turismo termale è un progetto strategico del mio governo perché ci consentirà di diversificare e destagionalizzare l’offerta turistica, con evidenti benefici per l’economia dell’Isola. Dopo anni di squallore, gli impianti in Sicilia potranno, quindi, tornare a essere un punto di forza e un motivo di attrazione. Voglio ringraziare il collegio dei liquidatori per l’impegno e la celerità messi nel completamento della procedura”.
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Palazzo Vescovile di Acireale

“Si è chiuso – sottolinea l’assessore all’Economia, Gaetano Armao – un complesso negoziato con i creditori internazionali, nel quale è risultata determinate la credibilità del nostro governo regionale. Ed è grazie a questa che sono state superati difficoltà e ostacoli. Adesso possiamo proiettarci verso la concessione ai privati e la riapertura di un complesso termale di grande rilievo per la ripresa economica della Sicilia. Dobbiamo prepararci sin da adesso, pur di fronte a questa drammatica crisi economica planetaria”.
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Le terme in una foto del 1921

Fondate nel 1873, le terme di Acireale hanno un’origine molto antica. Secondo la tradizione già gli antichi greci avevano edificato delle terme denominate probabilmente Xiphonie, che poi vennero ampliate dai romani. Lo sfruttamento proseguì con i bizantini e sino all’invasione araba. Gli edifici vennero, quindi, abbandonati dopo il terremoto del 1169 e i resti del complesso oggi sono visitabili nell’area archeologica di Santa Venera al Pozzo. Nel 1873 venivano inaugurate le nuove terme dal barone Agostino Pennisi di Floristella alla periferia sud, dedicate a Santa Venera. Il complesso fu costruito in stile neoclassico con giardino all’inglese. Nello stesso anno fu inaugurato l’annesso Grand Hotel des Bains. Grazie alle terme, Acireale divenne un centro termale di una certa notorietà e ospitò alcuni importanti personaggi quali Richard Wagner, Ernesto Renan, il re Umberto I e la regina Margherita. Le terme sfruttano la stessa acqua di tipo solfurea, salsobromoiodica e radioattiva utilizzate dalle terme romane, tramite un sistema di captazioni. Sono assai efficaci nella cura di malattie osteoarticolari, reumatiche e dermatologiche.