Presentata la quarta edizione del Radicepura Garden Festival
La biennale dedicata al paesaggio del Mediterraneo si svolgerà a Giarre dal 6 maggio al 3 dicembre. Si potranno visitare 15 giardini e 4 installazioni, realizzati da architetti e paesaggisti con le piante messe a disposizione dal vivaio Faro
di Redazione
21 Marzo 2023
Sarà “Il giardino delle piante” il tema della quarta edizione del Radicepura Garden Festival, la biennale dedicata al paesaggio del Mediterraneo, che coinvolge i protagonisti dell’arte e dell’architettura, giovani designer, studiosi, istituzioni, imprese. La manifestazione, presentata oggi all’Orto Botanico di Palermo, si inaugura a Giarre il 6 maggio e fino al 3 dicembre, nel parco botanico della Fondazione Radicepura sarà possibile visitare 15 giardini e 4 installazioni, realizzati con le piante messe a disposizione da Piante Faro. Il vivaio – che raccoglie 800 specie e oltre 5000 varietà – rappresenta una delle realtà più innovative e dinamiche del territorio grazie all’attività portata avanti da oltre 50 anni da Venerando Faro, insieme ai figli Mario e Michele.La quarta edizione della Biennale si inaugurerà con il giardino Vento e Acqua, tentativi di resilienza di Paolo Pejrone. L’architetto paesaggista è da sempre promotore e fautore di un giardino “disordinato” capace di crescere forte, in modo autonomo e spontaneo, luogo di rispetto e cura, nonché ospitale. Questo progetto fatto a stanza, con forti radici pratiche ed estetiche nella tradizione, ma con ideali che guardano al futuro, è soprattutto figlio del tempo in cui viviamo: è un tentativo onesto e realistico di resistenza.Il progetto intende mostrare in modo molto concreto e quasi didascalico il funzionamento di un meccanismo. Il vento raccolto dalla grande pompa eolica muove il flusso delle acque, che di vasca in vasca, vengono filtrate dalle radici degli iris e dei giunchi, per tornare a alimentare il ciclo. Prevale un’architettura essenziale, ombreggiata dalle chiome dei platani e circondata dalle fronde di aralie, canne variegate e felci, arboree e non. Una vegetazione volutamente non filologica, ma verosimile, fatta quasi esclusivamente di foglie. È una Sicilia ormai rara quella che si evoca, sempre riarsa ma col beneficio dell’oasi: la sorgente del fiume Ciane, vicino a Siracusa, o la stessa fonte Arethusa a Ortigia già bastano a ispirare.
Oltre al giardino dell’architetto Pejrone, questa edizione presenterà otto giardini e una installazione, realizzati dai nove team di architetti e paesaggisti under 36 selezionati tramite un bando internazionale. La call, che si è chiusa a gennaio scorso, ha registrato un’importante partecipazione, con oltre 900 iscrizioni provenienti da 62 Paesi diversi. La giuria, presieduta da Sarah Eberle e composta da Marco Bay, Daniela Bruno, Adrian Paci e Manlio Speciale, ha selezionato a dicembre i 9 team, provenienti da Belgio, Croazia, Francia, Hong Kong, Italia, Malesia, Stati Uniti.Il simbolo di questa edizione è la pianta di Carrubo, l’albero sempreverde che da secoli rappresenta una delle icone dell’isola, chiamata anche “pianta della sopravvivenza”, ed esprime lo spirito del festival che intende dare rilievo all’elemento botanico, a quelle varietà resistenti anche alle condizioni climatiche più difficili, capaci di essere non solo ornamento, ma anche nutrimento, una pianta completa e complessa, vera alleata dell’uomo. Il programma si articolerà lungo i sei mesi del festival alternando momenti formativi ad incontri culturali, appuntamenti musicali, aperitivi in giardino, laboratori e ospiti internazionali accolti negli spazi del parco botanico (qui tutte le informazioni sul festival).Sono intervenuti alla presentazione del festival all’Orto Botanico di Palermo: Paolo Inglese, direttore del Simua dell’Università degli Studi di Palermo; Elvira Amata, assessore regionale al Turismo; Edmondo Tamajo, assessore regionale alle Attività Produttive; Gaetano Galvagno, presidente dell’Ars; Rosario Schicchi, direttore dell’Orto Botanico; Mario Faro, direttore generale del Radicepura Garden Festival e il direttore artistico Antonio Perazzi.Il Parco, oltre agli interventi dedicati al tema dell’anno, ospiterà giardini delle edizioni precedenti realizzati tra gli altri da James Basson (Alpheo e Aretusa), Michel Péna (Tour d’Y Voir), Antonio Perazzi (Home Ground) e Andy Sturgeon (Layers) e le installazioni progettate da François Abélanet (Anamorphose) e Kamelia Bin Zaal (Amity Terrace) insieme alle opere frutto delle residenze d’artista di Emilio Isgrò (Il Sogno di Empedocle), Alfio Bonanno (I grandi fossili), Federico Baronello (Diagramma #4), fotografie di Renato Leotta, fino a Compito#1, il mosaico inaugurato nell’ottobre 2022 frutto della residenza d’artista di Adrian Paci.