◉ LEGALITA'

Rosalba Cassarà visita il Bunkerino del Palazzo di Giustiza, nel ricordo del fratello Ninni

Durante l’esperienza del festival Le Vie dei Tesori, la sorella del vice capo della Squadra mobile di Palermo ucciso dalla mafia nel 1985, presente nelle stanze blindate dove lavorarono i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

di Dario La Rosa

11 Novembre 2025

Un’ospite d’eccezione ha fatto visita al bunkerino del Tribunale di Palermo, durante il quinto weekend del festival Le Vie dei Tesori. È la professoressa Rosalba Cassarà, sorella di Ninni, il vice capo della Squadra mobile di Palermo ucciso dalla mafia nel 1985. La visita ha avuto un valore fortemente simbolico, il bunkerino è infatti il luogo in cui i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino lavorarono all’interno del Palazzo di Giustizia.

Rosalba Cassarà al Bunkerino

Nelle tre stanze blindate del bunkerino è nato il Museo Falcone Borsellino, realizzato dalla Giunta distrettuale dell Associazione Nazionale Magistrati di Palermo nel 2016 con il contributo di Giovanni Paparcuri, sopravvissuto alla strage Chinnici, divenuto poi collaboratore dei due giudici ed “inventore” della informatizzazione, all’epoca rivoluzionaria, del maxiprocesso.

Non dei corridoi del Bunkerino

E proprio l’impianto del maxiprocesso è stato rimarcato dalla professoressa Cassarà durante la sua visita, domenica scorsa. Il “rapporto dei 162”, ovvero la documentazione investigativa fornita ai giudici per il maxiprocesso a Cosa Nostra è nato grazie all’attività di Ninni Cassarà. Il contenuto del rapporto, presentato ai magistrati nel 1982, ha costituito il punto di partenza investigativo su cui è stato successivamente impiantato il maxi processo, che ha visto la luce e si è concluso tra il 1986 ed il 1987, con un iter giudiziario estremamente rapido. Attività poi confluita nell’incessante lavoro che i giudici hanno condotto all’interno di queste piccole stanze in cui condividevano ipotesi, vagliavano carte e, con buona probabilità, condividevano paure e speranze.

Ninni Cassarà

Rosalba Cassarà ha tratteggiato il profilo del fratello, i valori in cui credeva, la dedizione al lavoro ed il rapporto di stima che lo legava ai magistrati Falcone e Borsellino. Un’occasione, per chi c’era, di toccare con mano parte della storia più emozionante della città. Le parole della sorella del vice capo della Mobile, il suo racconto intimo e rigoroso, hanno profondamente coinvolto i visitatori facendoli sentire “dentro” una storia di uomini che hanno saputo fare la differenza per la società civile e per la città di Palermo.

Rosalba Cassarà partecipa all’esperienza delle Vie dei Tesori

Oggi il museo è curato dalla Fondazione Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia Ets  – progettolegalita.it. Un luogo in cui è possibile toccare con mano e comprendere quali siano le fatiche che richiede l’impegno nei confronti dello Stato e quale il prezzo da pagare in termini di rinunce. Un spazio in cui entrare per i ricordare tutti i magistrati uccisi e per raccogliere la loro eredità.