Salvare i monumenti dall’umidità, arriva un dispositivo intelligente
Presentato il progetto Digidel messo a punto dal dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo. Un’apparecchiatura che agisce attraverso una bassa frequenza elettromagnetica che proteggerà edifici come castelli, monumenti, palazzi, archivi o blibioteche storiche
di Redazione
11 Luglio 2023
Un progetto innovativo che tutelerà i siti storici contro l’umidità. Con l’ausilio di un dispositivo di gestione intelligente rivolto a sistemi di deumidificazione ellettrofisici, monumenti, biblioteche storiche avranno un’arma di difesa in più. Si tratta del progetto Digidel, sviluppato con fondi europei e presentato nei giorni scorsi, che consiste in un dispositivo messo a punto dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo, che fa da scudo all’interno di microclimi umidi per salvaguardare edifici come castelli, monumenti, palazzi, archivi o blibioteche storiche. Il dispositivo agisce attraverso una bassa frequenza elettromagnetica. È una tecnologia già utilizzata per altre funzioni ma che l’Università ha studiato e applicato, attraverso una ricerca, indirizzandola verso quelle strutture storiche che hanno bisogno di interventi per scongiurare, nel tempo, danni arrecati dall’umidità.
Per raccogliere i dati e validare i risultati in ambienti reali, sono stati selezionati quattro beni con caratteristiche costruttive e microclimatiche ben definite: l’Orto botanico di Palermo, il Castello Lanza Branciforte di Trabia, il Museo storico dei motori e dei meccanismi dell’ateneo di Palermo e il magazzino di conservazione e documentazione cartacea ADService.“La conservazione del patrimonio culturale – si legge tra gli obiettivi del progetto – è una priorità imprescindibile per una regione come la Sicilia, in possesso di una grandissima quantità di beni culturali che di fatto identificano e caratterizzano il suo territorio a livello internazionale e rappresentano e, pertanto, un elemento fondamentale di marketing turistico. ll costo di mantenimento di questo patrimonio è oggi elevatissimo e talvolta insostenibile, tanto per le istituzioni che per i privati. Tale problema è ben noto agli operatori del settore turistico e dei beni culturali, sebbene sia sentito trasversalmente anche dalle svariate istituzioni preposte alla tutela di tale vasto patrimonio”.“ll progetto – si legge ancora – mira ad intervenire sui costi di mantenimento con l’obiettivo di sviluppare un dimostratore basato sulla tecnologia di deumidificazione elettrofisica, che, grazie all’impiego di sensoristica intelligente possa essere facilmente applicato all’intero ambito della gestione dei beni culturali superando gli attuali limiti della tecnologia”.Il dispositivo è stato presentato nei giorni scorsi al Castello Lanza di Trabia alla presenza di istituzioni regionali e del mondo universitario, tra cui l’assessore regionale alle Attività Produttive, Edy Tamajo; il professore Antonino Valenza, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo; il professore Enrico Camilleri, docente di politica e programmazione Europea dell’Università Lumsa, e il professore Giuseppe Aiello, docente di impianti industriali dell’Università di Palermo nonché responsabile del progetto Digidel.