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Si corre ai ripari per salvare cinque rare specie vegetali sulle Madonie

Entra nella fase operativa il progetto di salvaguardia di cinque tipologie di piante cresciute nel territorio: il cavolaccio verde, due esemplari di ginestra, uno di sorbo e il caratteristico Abies Nebrodensis. Previsto la collaborazione dell’Università dei Palermo e il coinvolgimento delle scuole

di Redazione

26 Febbraio 2024

È sopravvissuto soltanto perché abbarbicato su uno sperone roccioso, non raggiungibile da daini e cinghiali. È l’unico esemplare al mondo di cavolaccio verde dei Nebrodi, individuato nell’area di Petralia Sottana. Questa specie vegetale è una delle cinque rarissime nell’area del Parco delle Madonie tutelate da un progetto speciale entrato nella fase operativa, finanziato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, nell’ambito del progetto NextgenerationEu dell’Unione Europea e presentato e coordinato dall’Ente Parco delle Madonie.

Oltre al Cavolaccio verde dei Nebrodi (il cui nome scientifico è Adenostyles alpina subs nebrodensis), ci sono due esemplari di ginestra (Genista demarcoi e Genista madoniensis Raimondo), una di sorbo (Sorbus aucuparia subs praemorsa) e il rarissimo Abies Nebrodensis, di cui sopravvivono appena 30 esemplari nel vallone Madonna degli Angeli sul versante polizzano dell’Anfiteatro della Quacella, oggetto anche di altri progetti di conservazione in corso, di cui si tenterà di impiantare esemplari provenienti dal vivaio di Polizzi Generosa in altri siti.

Tavolo tecnico con gli esperti per il progetto di tutela

A Petralia Sottana, nelle sale di Palazzo Pucci Martinez, sede dell’Ente Parco, si è infatti insediato il tavolo tecnico con i soggetti attuatori del progetto di salvaguardia, alla presenza, oltre che del commissario dell’Ente Salvatore Caltagirone affiancato dal dirigente della UO3 Peppuccio Bonomo, anche dell’Associazione “Planta” retta dal professor Francesco Maria Raimondo, dell’Università di Palermo, con il professor Franco Palla, e dell’istituto di Istruzione Superiore “A. Manzoni” di Mistretta rappresentato dal dirigente scolastico Maria Grazia Antinoro, assistita dai docenti delle discipline coinvolte.

Per quando riguarda la salvaguardia del cavolaccio, il team provvederà a prelevare piccolissimi frammenti di foglie ai fini dell’ottenimento dei tessuti necessari all’avvio della micropropagazione in vitro per l’ottenimento di piantine da mettere a dimora in ambiente protetto da reimpiantare in situ, operando un vero e proprio salvataggio in extremis.

Piano Cervi

Il programma vede anche il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche delle Madonie e dei Nebrodi per finalità di divulgazione didattico-scientifica, e mira a tutelare specie vegetali presenti, al momento, unicamente nel territorio delle Madonie, specie a rischio estinzione per numerosi fattori, non ultimo quello dell’incontrollato proliferare degli ungulati che stanno devastando la biodiversità del Parco.

“L’elevato profilo scientifico della squadra partecipante al progetto – ha dichiarato il commissario Caltagirone – costituisce la garanzia di riuscita del progetto. Come dimostra questo caso, è a rischio la biodiversità delle Madonie, sono a rischio, cioè, gli stessi elementi scientifici che nel 1989 portarono alla nascita del Parco delle Madonie. Puntiamo a salvare cinque specie vegetali rarissime, la cui messa in sicurezza, oltre che rientrare nelle finalità costitutive dell’Ente Parco, volto alla tutela di tutta la biodiversità delle Madonie, costituisce elemento fondamentale per innovative ricerche sul campo. Ricerche e programmi i cui risultati saranno condivisi non solo con la comunità scientifica nazionale ed internazionale, ma anche con cittadini dei territori coinvolti e con gli studenti locali, affinché, come custodi della natura, diventino essi stessi ‘guardiani della biodiversità’”.