Un albero per ogni nuovo nato: il patto sostenibile di 27 Comuni siciliani
6 Giugno 2023
Sottoscritto a Gangi, nel corso del Meeting Francescano del Mediterraneo, un manifesto d’intenti che impegna le amministrazioni a promuovere nei propri territori una serie di iniziative ecologiche, coinvolgendo le realtà associative del Terzo settore
di Giulio GiallombardoPiantare un albero ogni volta che nasce una nuova vita. Un gesto che al valore simbolico aggiunge un concreto impegno per l’ambiente. Sono 27 i sindaci siciliani che hanno sottoscritto un manifesto d’intenti battezzando la rete dei Comuni amici degli alberi e dei bambini. Un progetto deliberato dall’amministrazione comunale di Gangi e promosso dall’Ordine Francescano Secolare di Sicilia, in collaborazione con il Dipartimento regionale Sviluppo Rurale e Territoriale.
Il patto firmato dai sindaci è stato uno dei momenti più importanti della seconda edizione del Meeting Francescano del Mediterraneo, dal titolo “Connessi”, che si è svolto dal 2 al 4 giugno a Gangi. Tre giornate di confronto sui temi della transizione ecologica, delle potenzialità del Pnrr, sulle innovazioni del digitale e sulle riforme del Terzo settore.I comuni della neonata rete si sono impegnati a promuovere nei propri territori l’attivazione di una serie di iniziative ecologiche e di collegamento con i servizi socio-sanitari con particolare attenzione alle nuove nascite. Gli obiettivi sono rivolti alla valorizzazione delle risorse ambientali e culturali del territorio, attivando anche la co-progettazione dei piani di tutela delle aree verdi, rendendo sempre più accessibili e fruibili aree naturali urbane o extra urbane da recuperare, affidandole anche a realtà associative non profit per realizzazione di orti didattici o sociali.I comuni Amici degli alberi che finora hanno sottoscritto il patto ricadono in sei province dell’Isola. La maggior parte si trovano nel Messinese: Antillo, Casalvecchio Siculo, Fiumedinisi, Forza D’Agrò, Furci Siculo, Itala, Limina, Mandanici, Nizza di Sicilia, Pagliara, Roccafiorita, Sant’Alessio Siculo, Santa Teresa di Riva, Savoca, Scaletta Zanclea. Nel Palermitano ci sono: Bisacquino, Caccamo, Castronovo di Sicilia, Collesano, Gangi, Marineo e Prizzi. In provincia di Enna, Leonforte e Nicosia; poi Salemi, nel Trapanese, Vittoria nel Ragusano e San Giovanni Gemini nell’Agrigentino.Il loro impegno è anche rivolto a incentivare gli stili di vita più sani, a contatto con la natura, sin dalle prime classi scolastiche. Inoltre, i comuni aderenti alla rete hanno espresso la volontà di attuare – si legge nel manifesto d’intenti – “i programmi previsti dal decreto nazionale sui criteri di rimboschimento e forestazione delle aree urbane emanato dal Masaf, seguendo le misure atte ad assicurare le azioni di mitigazione del cambiamento climatico e di miglioramento della vita nei centri urbani”.Inoltre, i comuni si impegnano a favorire “la responsabilità educativa delle famiglie in ambito ecologico, rendendo partecipi i genitori dei nuovi nati alla costruzione di un modello di cittadinanza attiva che sia protagonista nella difesa della ‘Casa comune’, la Terra, e che possa contribuire alla crescita di relazioni sane tra le persone e l’ambiente che le circonda”.Nel corso del meeting, infine, è nato l’Osservatorio socio-politico “San Ludovico”, ispirato alla figura e all’opera di un francescano secolare quale era Giorgio La Pira. Avrà lo scopo – si legge in una nota degli organizzatori – “di contribuire a ‘costruire la città dell’uomo a misura d’uomo’ accompagnando l’impegno dei laici francescani siciliani nella lettura dei segni dei tempi, nell’attuazione della Dottrina sociale della Chiesa e nell’elaborazione di progetti concreti di azione e formazione nelle nostre comunità locali e nella fraternità regionale a servizio del territorio in cui viviamo ed operiamo”.“Si tratta – spiega Carmelo Vitello, ministro regionale dell’Ordine Francescano Secolare – di un organismo che perseguirà finalità formative sociali, politiche e culturali e che vuol rappresentare uno strumento che permetta ai francescani secolari di collegare vocazione e azione. È un’esigenza che abbiamo sentito forte da parte di tutti al termine di questa straordinaria seconda edizione del Meeting, che ci ha restituito chiaramente l’immagine di una comunità sana, forte e desiderosa di entrare nel merito delle problematiche che riguardano la nostra isola e il Paese”.