Dall’acqua alle eccellenze della terra: i borghi sicani custodi di bellezza
Al via un progetto che coinvolge associazioni, scuole e Comuni per valorizzare il patrimonio idrico e trasformarlo in attrazione turistica
di Marco Russo
4 Giugno 2021
Un presidio permanente per valorizzare le risorse idriche, trasformandole in attrazione turistica. Un progetto ambizioso che parte dal cuore dei monti Sicani, a Santo Stefano Quisquina, e si apre al territorio. Una rete che unisce volontariato, realtà associative, scuole e pubbliche amministrazioni ha dato vita al progetto “Di acqua e di terra, di fuoco e di aria”, che guarda alla cittadinanza attiva come strumento di tutela del patrimonio ambientale.
Teatro di una serie di iniziative è un pezzo dell’entroterra agrigentino ricco di boschi e sorgenti come la Innamorata, San Matteo, Voltano, Gragotta, corsi d’acqua come il Magazzolo o il Platani, laghi come il Leone o il Melia, e poi ancora fontane, ponti e mulini. Un patrimonio dimenticato che il progetto – di durata biennale, finanziato e sostenuto dalla Fondazione con il Sud – vuole mappare, custodire e valorizzare attraverso iniziative di promozione in chiave turistica, come la creazione degli itinerari “Le vie dell’acqua” e la nascita del “Centro didattico dell’acqua”, spazio animato da eventi e attività laboratoriali per studenti e famiglie, per valorizzare le risorse ambientali, sconosciute agli stessi abitanti dei luoghi, e promuoverne la bellezza anche a nuovi flussi turistici.Protagonisti del progetto, visti anche in chiave simbolica, sono i quattro elementi. Oltre all’acqua, paesaggio, natura, architettura, c’è l’aria, elemento che restituisce lo spirito dei luoghi, al centro dell’indagine. Troveranno spazio di narrazione e promozione, grazie all’organizzazione di mercati stagionali eco-solidali itineranti, le eccellenze locali legate alle produzioni della terra, dall’agro-alimentare al caseario. L’arte – rappresentata dall’elemento fuoco – sarà il filo rosso che connetterà tutte le iniziative attraverso mostre e produzioni creative, dalla land art al sound design, disseminate sui vari Comuni della rete.Capofila è l’associazione Non più soli, in rete con Una mano per, Avis Santo Stefano Quisquina, Via delle rondini, Misericordia San Biagio Platani, i Comuni di Santo Stefano Quisquina, Bivona, Alessandria della Rocca e Cianciana, l’Istituto comprensivo Lorenzo Panepinto di Santo Stefano Quisquina, il Manzoni di Alessandria della Rocca, e il Pirandello di Bivona. Partner di progetto sono anche il Gal Sicani e l’agenzia di turismo esperienziale Val di Kam. “Si tratta di invertire il classico approccio a cui siamo abituati nella provincia più assetata d’Italia – spiegano i promotori – dove il tema delle risorse idriche viene affrontato sempre in chiave emergenziale e problematica e mai guardando al valore dell’immenso patrimonio ambientale, da conoscere, custodire e far scoprire. Conoscere meglio i tesori che ci circondano serve ad innescare interesse, senso di appartenenza e di protezione”.Cuore pulsante del progetto è la rete di volontariato attiva nei territori, che si occuperà di accoglienza turistica e fruizione non convenzionale del paesaggio. Previsto il coinvolgimento di centinaia di studenti del territorio e anche un percorso formativo sulla gestione dei beni comuni, destinato ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni e ai cittadini. Obiettivo finale del progetto è la nascita di un’impresa sociale di giovani che, dopo un percorso di formazione e pratica sul campo, vogliano investire sulle bellezze della propria terra e sostenere un turismo responsabile, etico, accessibile e di qualità.(Nella prima foto grande in alto un panorama dei monti Sicani – foto Giorgio La Susa, Wikipedia)