◉ STORIE

In viaggio con papà da Bruxelles a Palermo per Le Vie dei Tesori

Figlio di un ex operaio emigrato in Belgio 55 anni fa, Gianluigi Arialdi torna nella sua città d’origine insieme al padre Michele in occasione del festival. Un'opportunità per riscoprire luoghi e monumenti dopo una vita trascorsa lontano da casa

di Giulio Giallombardo

10 Ottobre 2022

Un ritorno alle origini per riannodare i fili tra due generazioni. Da Bruxelles a Palermo, padre e figlio danno corpo al loro sogno di fare un viaggio insieme. Non come due turisti qualsiasi, ma per dare lustro alla memoria e ritrovare una città lasciata 55 anni fa, in cerca di un’altra vita. Michele Arialdi, 71 anni, è un ex operaio adesso in pensione che a 16 anni salutò Palermo per trasferirsi a Bruxelles con la famiglia.

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Partito nel 1967 con i genitori e i suoi sette fratelli, a 18 anni iniziò a lavorare in fabbrica in Belgio. Il figlio Gianluigi oggi ha 48 anni e dirige un incubatore di start up nel campo della salute a Bruxelles. Nato in Belgio, Palermo la conosce a stento, se non attraverso i ricordi del padre. Incarna le contraddizioni che vivono le seconde generazioni: perfettamente integrati nel cuore dell’Europa, ma al contempo eterni stranieri.Adesso Gianluigi e suo padre hanno deciso di tornare a Palermo. Un viaggio organizzato da mesi e pianificato in occasione del festival Le Vie dei Tesori che, per tutto il mese di ottobre, si svolge in città. “Ho scoperto questa manifestazione con mia moglie nel 2014, quando venni per festeggiare i miei 40 anni – ricorda Gianluigi – partecipai a una bellissima passeggiata dalle parti del Politeama, attraversai via Libertà, il Giardino Inglese, tutti quei luoghi di cui mio padre mi aveva parlato, ma che non avevo mai visto”.

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Così, da quel giorno il pensiero di Gianluigi è stato solo uno: organizzare un viaggio con papà, per vivere quelle emozioni insieme, proprio durante il festival che ogni anno trasforma Palermo e altre città siciliane in un museo diffuso. “Mia madre resterà in Belgio, ha preferito che fosse un’esperienza tra padre e figlio – racconta – e in effetti questo sarà il primo viaggio che facciamo da soli insieme. Dopo il periodo durissimo della pandemia, in cui i pensionati hanno sofferto e risentito dell’isolamento ancora più degli altri, questo viaggio sarà come un nuovo inizio”.

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Questa settimana, dunque, papà Michele e Gianluigi – che tra l’altro sono tifosissimi del Palermo – torneranno nella loro città per cinque giorni, riscoprendola durante il terzo weekend del festival. “È difficile spiegare quello che le seconde generazioni provano – ammette Gianluigi – . Io sono nato straniero in una città dove adesso mi sono perfettamente integrato. Negli ultimi tempi, tantissime persone che conosco sono andate a Palermo per turismo, trovandola bellissima, e mi è pesata ancora di più questa lontananza. Adesso che finalmente sto per tornare, seppur per pochi giorni, vorrei poter fare con mio padre tutto quello che non mai fatto nella mia città”.