Pesca mediterranea e borghi marinari siciliani, nasce il registro per valorizzarli

Presentato il Reimar, uno strumento per la conoscenza e la promozione del patrimonio legato alla storia delle piccole comunità costiere dell’Isola. Da una prima ricognizione emerse sedici località

di Redazione

10 Maggio 2023

Valorizzare i borghi marinari siciliani, la pesca e i prodotti ittici quale elemento identitario. Questo l’obiettivo del Reimar, il Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari. Introdotto con la legge regionale 9/2019, il registro punta a promuovere le potenzialità economiche e produttive delle comunità, la salvaguardia della biodiversità marina autoctona e la cultura delle antiche maestranze del mare.

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Le Isole Ciclopi di Aci Trezza

Dopo il Registro delle eredità immateriali della Sicilia (Reis), con cui la Regione Siciliana ha catalogato espressioni dei saperi dell’Isola per sottolinearne l’importanza nella cultura e nelle tradizioni, arriva il Reimar: uno strumento fondamentale per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio, materiale e non, legato alla storia delle comunità costiere siciliane. Il Registro, presente sull’omonimo portale on line, remair.it, è articolato in 6 sezioni integrate: borghi marinari; saperi del mare; celebrazioni rituali; espressioni tradizionali e spazi culturali; tonnare fisse, costruzioni e manufatti tradizionali; musei del mare.
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Portopalo di Capo Passero

L’idea dell’assessorato della Pesca mediterranea – si legge in una nota della Regione – è mettere assieme il lavoro di più dipartimenti regionali per fare rete e far sì che nei borghi marinari si possa creare non solo nuova imprenditorialità turistica, ma anche un circuito che coinvolgerà pure le eccellenze enogastronomiche. Lo scopo finale è arrivare alla certificazione dei “Borghi marinari di Sicilia”.
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La presentazione del Reimar

L’iniziativa è stata presentata ieri al dipartimento degli Affari extraregionali della Regione Siciliana, a Palermo, alla presenza dei vertici dell’assessorato e del dipartimento regionale e di alcuni sindaci delle località rivierasche. Da una prima ricognizione, effettuata dalla società incaricata iWorld Ets in collaborazione con i Flag-Gac di Sicilia, è emersa l’identificazione di 16 borghi marinari, e delle loro risorse più rilevanti, fra le località presenti lungo gli oltre 1.500 chilometri di coste siciliane. Si tratta di Aci Trezza, Borgate di Acireale, Bonagia, Castellammare del Golfo, Cefalù, Favignana, Isola delle Femmine, Lipari, Marinella di Selinunte, Marzamemi, Portopalo di Capo Passero, Riposto e Torre Archirafi, San Vito Lo Capo, Borgate di Santa Flavia, Sciacca, Sferracavallo.
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Cefalù

Il Registro è un percorso “in progress”: altri borghi, rispondenti ai criteri richiesti e interessati a essere inseriti nel Reimar, – spiegano dalla Regione – possono fare domanda al dipartimento della Pesca mediterranea, in qualità di ente gestore del Registro, attraverso il sito on line. Le istanze di iscrizione possono provenire direttamente dai detentori di tradizioni e saperi orali (quali individui, comunità e gruppi) o, a seconda del caso, dai singoli Comuni. Sarà poi la commissione di valutazione nominata dal dipartimento regionale ad analizzare a documentazione e pronunciarsi sull’iscrizione del borgo candidato.