Torna a risplendere il Ponte del Diavolo, luogo di leggende e misteri
Nuovo impianto di illuminazione per una delle architetture saracene meglio conservate in Sicilia. Riqualificata anche la strada d’accesso, adesso più agevole. Il progetto è stato portato avanti grazie a un finanziamento di 111mila euro al Comune di Roccamena da parte del Gal Terre Normanne
di Ruggero Altavilla
24 Giugno 2023
La leggenda narra che venne costruito in una notte da misteriosi spiriti maligni. Ma l’unica certezza è che si tratta di uno degli esempi di architettura saracena meglio conservata in Sicilia. Oggi è ancora più bello il ponte di Calatrasi, vicino al paese di Roccamena, nel Palermitano, dopo la riqualificazione ultimata nei giorni scorsi. Il progetto è stato portato avanti grazie a un finanziamento di 111mila euro al Comune di Roccamena da parte del Gal Terre Normanne attraverso un bando al quale l’amministrazione ha aderito nell’ambito del Psr Sicilia 2014-2020.
L’intervento di riqualificazione – spiegano dal Gal Terre Normanne – ha previsto l’inserimento di pali di illuminazione comprensivi di cellule fotovoltaiche per avere un risparmio in termini di energia elettrica e nel contempo ridurre le emissioni in atmosfera. L’impianto elettrico è stato realizzato con apparecchi per illuminazione stradale solare integrati con batteria al litio-ferrofosfato, pannello solare, caricatore e sensore Pir. Riqualificata anche la strada d’accesso al monumento, adesso più agevole e illuminata nelle ore serali.Il ponte dalla tipica struttura a schiena d’asino, prende il nome dalla contrada dove si trova anche un castello, di cui ancora oggi resistono alcune parti. Fu costruito intorno al 1160, sotto al monte Maranfusa, sul ramo destro del fiume Belice, per collegare il centro abitato ad un mulino di cui resistono alcuni ruderi.Ma la leggenda racconta un’altra storia: il ponte fu edificato in una notte per consentire il passaggio del fiume ad una ricca principessa araba che si trovava in viaggio in Sicilia. A questo scopo, e visto il poco tempo disponibile, vennero chiamati a raccolta gli spiriti del luogo, chiamati Fati, e addirittura il diavolo in persona, che in poche ore completò l’opera. Ma gli spiriti non ebbero il tempo di ultimare la costruzione con i parapetti. Da quel giorno – tramanda la leggenda – chiunque abbia provato a realizzarli, l’indomani li ha ritrovati abbattuti. Ma adesso le ringhiere (removibili in acciaio) sono state installate e consentiranno le visite in sicurezza.Ma quello del ponte Calatrasti non è l’unico intervento di riqualificazione finanziato dal Gal Terre Normanne. In questi giorni è tornata allo splendore di una volta anche la cosiddetta Torre di Terra a Isola delle Femmine. Il restauro conservativo ha riguardato il paramento murario esterno con un procedimento di sabbiatura e listatura per ripristinare la configurazione originaria e storicizzata della torre di avvistamento costiero risalente al ‘400, al tempo del re aragonese Martino il giovane. Il restauro è stato completato con un impianto di illuminazione esterna composto da quattro proiettori posizionati sul terreno e puntati sulla torre.