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A Caltabellotta torna il Pacefest, le “verità sospese” raccontate dai protagonisti
Da Emanuela Orlandi alla piccola Denise Pipitone, dall’omicidio Pio La Torre alla strage di Erba. Dal 22 al 25 agosto nel borgo agrigentino si parla dei misteri degli ultimi 40 anni, tra cold-case e femminicidi
di Redazione
14 Agosto 2024
Al PaceFest si parlerà delle ipotesi di Pietro Orlandi, fratello maggiore di Emanuela che quarant’anni fa scomparve in Vaticano; alle speranze di Piera Maggio che da vent’anni esatti cerca la sua piccola Denise; dall’inchiesta dell’inviato delle Iene Antonino Monteleone sul caso Erba, alla battaglia dell’attivista Franco La Torre, figlio del segretario regionale del Pci ucciso dalla mafia nel 1982; al Premio alla memoria a Marisa Leo, ammazzata dall’ex compagno, fino al perfetto identikit del killer, tratteggiato da uno dei più importanti investigatori italiani, Salvatore Vella, e dallo psichiatra forense Fausto D’Alessandro.
E tanti altri ospiti, tra cui Gaetano Savatteri e Attilio Bolzoni, magistrati impegnati, insegnanti di frontiera, avvocati, sollecitati dai giornalisti; e artisti, da Giulia Mei a Pietro Adragna, da Paolo Macedonio ai QBeta. Perché alla base del PaceFest – giunto alla sua terza edizione, in programma a Caltabellotta dal 22 al 25 agosto – c’è la convinzione che sia giusto parlarne: di misteri, responsabilità, del buio che avvolge i fatti. Perché non c’è legalità senza verità, e non c’è verità senza informazione. Quest’anno il tema della rassegna, ideata dal giornalista Gero Tedesco affiancato dal collega Michele Ruvolo, saranno le “verità sospese” ovvero cold-case e femminicidi, ma come ogni anno si tratteranno temi legati alla lotta alla mafia, al rispetto della legalità e alla promozione sociale.
Organizzato da Fuoririga con il patrocinio del Comune di Caltabellotta, il PaceFest si srotola su presentazioni di libri, documentari, testimonianze, confronto con i giornalisti; la sera si chiude sempre con la musica o il teatro. E sono in tanti i magistrati, artisti, scrittori, cronisti, che raggiungono con piacere il borgo sicano dove nel 1302 venne siglata la Pace che mise fine alla Guerra dei Vespri Siciliani.
“Caltabellotta è Città della Pace e dell’accoglienza – dice il sindaco di Caltabellotta, Biagio Marciante – e ha una grandissima tradizione di arte e cultura. L’anno scorso abbiamo registrato un successo incredibile con il Pace Fest che è già diventato un punto di riferimento; e siamo sicuri che si ripeterà”. “Il PaceFest punta sul racconto del reale tra passato e presente – spiega il direttore del festival, Gero Tedesco – ; parleremo di cold case, di lotta al femminicidio, rispetto della legalità. Ci saranno autori importanti ma anche testimoni del nostro tempo che hanno vissuto sulla loro pelle vicende che hanno toccato l’opinione pubblica nazionale”. “La memoria e la ricerca di un futuro migliore sono strettamente legate: crediamo di avere fatto un buon lavoro come organizzazione – dice il presidente di Fuoririga, Manuela Lino – La squadra ha lavorato a eventi di qualità che, siamo sicuri, il pubblico premierà”.
IL PROGRAMMA. Si inizia giovedì 22 agosto alle 19.30 alla Villa comunale di Caltabellotta, con la consegna del Premio PaceFest 2024 alla memoria di Marisa Leo, la manager di un’azienda vinicola, uccisa un anno fa dall’ex compagno: sarà il vice prefetto di Agrigento, Massimo Signorelli a consegnare il premio alla famiglia. A seguire Franco La Torre, pacifista e attivista, figlio di Pio La Torre, parlerà del suo libro “L’antimafia tradita. Riti e maschere di una rivoluzione mancata” [Zolfo editore], riflessione e atto d’accusa verso un’antimafia “addomesticata” che ha smarrito la strada. Quindi per il format #StopFemminicidio “Noi donne, che esagerate!” di Monica Brancato e Valentina Vetro; il talk “Vent’anni senza la piccola Denise” con Piera Maggio, madre della bimba scomparsa l’1 settembre 2004 a Mazara del Vallo: Piera non si è mai arresa, convinta che Denise sia ancora viva. Chiuderà questa prima giornata la Fisarmonica Night di Pietro Adragna, ericino, campione del mondo del suo strumento nel 2008.
Seconda giornata, venerdì 23 agosto: l’insegnante e scrittrice Mari Albanese parlerà del “Cinque vite” [Navarra editore] racconti inediti dei familiari degli agenti di scorta di Paolo Borsellino; il giornalista Attilio Bolzoni presenterà “Controvento” [Zolfo editore], racconti e inchieste di una vita da inviato. Alle 21, Antonino Monteleone, inviato delle Iene, parlerà del suo “Erba. La strage dai mille segreti” partendo dai due protagonisti, Olindo e Rosa. Chiude la giornata, la giovane cantautrice Giulia Mei, vincitrice del Premio Mia Martini e del Premio Bigazzi, con “Canti di donna”. Sabato si apre con la presentazione di “Domani c’è scuola”, esperienze della preside-coraggio Antonella Di Bartolo nel quartiere palermitano dello Sperone; a ruota, il giornalista e scrittore Gaetano Savatteri racconta le protagoniste del libro collettivo “Le Siciliane” [Sellerio]. Quindi il confronto tra il fratello maggiore di Emanuela Orlandi, scomparsa misteriosamente 40 anni fa a Città del Vaticano, Pietro Orlandi e il criminologo Franco Castaldo. A seguire, l’attore Paolo Macedonio interpreta le storie e i personaggi di “Un fulmine a ciel Sereno”.
Domenica 25 agosto, ultimi appuntamenti: per il format #StopFemminicidio, “Non mi dovevo fermare”, intenso monologo di Francesca Licari. “Nella mente dell’assassino” mette invece a confronto il procuratore Salvatore Vella – uno dei magistrati inquirenti più apprezzati in Italia, ha indagato su mafia e immigrazione e si è occupato di omicidi di donne e bambini – e lo psichiatra forense e divulgatore Fausto D’Alessandro, consultato spesso su misteriosi delitti. Insieme tenteranno di tratteggiare il ritratto psicologico di un killer, sollecitati dal direttore artistico del Pace Fest, Gero Tedesco. Chiudono il festival, i QBeta, una delle band più apprezzate della World Music mediterranea.
Negli scorsi anni hanno partecipato al PaceFest, l’ex procuratore antimafia e presidente del Senato, Piero Grasso; il magistrato Leonardo Guarnotta che con Falcone, Borsellino e Di Lello compose il pool antimafia; l’ex direttore de L’Espresso Enrico Bellavia; l’ex direttore della sede siciliana della Rai e inviato al Maxiprocesso, Salvatore Cusimano; la giornalista Carmen Lasorella. Il PaceFest ha ottenuto il patrocinio dell’Associazione Siciliana della Stampa; è gemellato con il Trame Festival di Lamezia Terme, in rete contro le mafie, per portare avanti legalità e rispetto della vita umana. Il PaceFest è diventato, in poco tempo, punto di riferimento di un certo modo di fare cultura e informazione.