A Trapani pronto a rinascere il Villino Nasi, via libera al progetto di restauro
L’ex Provincia, proprietaria del bene, ha previsto la somma complessiva di 390mila euro per i lavori che renderanno il gioiello liberty nuovamente fruibile, recuperando dipinti, decori e affreschi
di Marco Russo
2 Gennaio 2023
È un piccolo gioiello liberty sospeso sul mare di Trapani. Poggiato su uno scoglio, il Villino Nasi è uno di quei luoghi che chiedono a gran voce di essere salvati. Divorato dall’umidità e dalle infiltrazioni, con parte degli affreschi e dei decori interni compromessi, quello che fu il rifugio dell’ex ministro Nunzio Nasi, cultore d’arte e grande collezionista, attende da tempo il recupero che adesso finalmente sta per iniziare.
Il Libero Consorzio di Trapani, proprietario dell’immobile che fu regalato dalla cittadinanza all’illustre concittadino nel 1898, ha approvato il progetto esecutivo per il restauro e la rifunzionalizzazione del bene. L’ex Provincia ha previsto la somma complessiva di 390mila euro per il progetto, di cui 284mila per il lavori a base d’asta, 13,4mila per costi speciali della sicurezza e 92mila per somme a disposizione dell’amministrazione. Adesso, si passerà alla presentazione delle offerte da parte delle aziende che vorranno partecipare alla gara d’appalto e poi l’assegnazione da parte dei funzionari del Libero Consorzio. L’obiettivo è di rendere il bene fruibile ai cittadini e ai turisti, recuperando dipinti e affreschi, e aprirlo alle visite, come è stato fatto lo scorso settembre in occasione dell’edizione del festival Le Vie dei Tesori nel capoluogo trapanese. Nei weekend di visita sono stati in tanti a visitare il villino, luogo caro alla memoria della città, che si raggiunge da un lungo viale circondato dal mare. All’interno attendono di rinascere gli affreschi liberty attribuiti ai pittori Giuseppe Saporito e Domenico Morelli. L’architettura essenziale rivestita in bugnato rustico per proteggerla dalle intemperie e dal mare, porta la firma dell’ingegnere Giuseppe Manzo per il piano terra e di Francesco La Grassa, allievo di Ernesto Basile, per il secondo piano, a cui si accede da una originale scala elicoidale “alla trapanese” in pietra autoportante. “In questo scoglio che asilo di pace invano aspirò nella tormentata sua vita, aleggia lo spirito di Nunzio Nasi, continua i suoi colloqui con Dio, col mare, con la posterità”. L’iscrizione sul portico della facciata principale ricorda il proprietario e il suo legame profondo con uno dei luoghi più belli della città.NEL VIDEO IL VILLINO NASI DURANTE LA RIAPERTURA PER IL FESTIVAL LE VIE DEI TESORI 2022