Arriva Carnevale: la Sicilia in festa tra carri, musica e maschere
Da Termini Imerese ad Acireale e Sciacca, passando per Avola e Melilli, sono tantissime le città dell’Isola che portano avanti antiche tradizioni, animando piccole e grandi comunità
di Marco Russo
8 Febbraio 2023
Strade che diventano palcoscenici colorati, battaglie di coriandoli, esplosioni di musica in un tripudio di maschere e carri. Carnevale è alle porte e i tradizionali cortei sono pronti a partire. Una tradizione che si rinnova in tante città siciliane, da quelle che custodiscono le sfilate più antiche a quelle che di anno in anno si sono aggiunte alla lista, dando vita a una grande festa collettiva che anima piccole e grandi comunità.
Dal 12 al 21 febbraio torna il Carnevale di Termini Imerese, che insieme a quello di Sciacca e Acireale, è uno dei più importanti dell’Isola. La domenica mattina nella Cammara Picta del Municipio, avrà luogo la tradizionale consegna delle chiavi della città da parte del sindaco a “U nannu ca Nanna”, ineffabili maschere simbolo del Carnevale imerese. Il programma della intera manifestazione, oltre alle tradizionali sfilate, è arricchito da tanti appuntamenti musicali e di intrattenimento con ospiti, come Nino Frassica, Lello Analfino e i Gemelli Diversi.Nato nella seconda metà dell’Ottocento, il Carnevale di Termini ha in comune con gli altri eventi carnascialeschi siciliani e del resto della Penisola la figura maschile, personificazione antropomorfa dello stesso carnevale. Maschera che prende il nome di “Nannu” (nonno in siciliano), a cui si affianca la figura femminile di “Nanna” (nonna), probabilmente simbolo della fertilità e della continuità dopo la morte al rogo del “Nannu”. La sfilata di carri allegorici ha avuto maggiore sviluppo soprattutto dagli anni ’50 del secolo scorso, supportata da una lunga serie di maestri ed appassionati cultori dell’arte della cartapesta.Sono già iniziati i festeggiamenti ad Acireale, altra città che vanta uno dei carnevali più antichi d’Italia, anche se la manifestazione entrerà nel vivo dall’11 al 21 febbraio. Tra sfilate, carri e musica con tanti concerti in piazza, da Anna Tatangelo a Giò D’Angi e Giorgio Vanni.Le prime documentazioni su presunti festeggiamenti del Carnevale nella terra di Jaci risalgono al 1594. Slegati da ogni vincolo, nel periodo dell’anno in cui tutto è permesso, i cittadini potevano concedersi la libertà di scherzare sui potenti del tempo. È da questa propensione alla satira che ha preso vita una delle prime maschere del carnevale acese, “l’Abbatazzu” (chiamato anche “Pueta Minutizzu”), che con i suoi grossi libri ironizzava sulla classe clericale del tempo, a cui si affiancano i baruni, che si facevano beffe dell’aristocrazia, e i manti, costume con molti fronzoli che aveva il solo scopo di far mantenere l’anonimato a chi l’indossava. Nel 1880 ad Acireale si costruiscono i primi carri di cartapesta. Da allora fino a oggi la città ha mantenuto questa tradizione avvalendosi di vari cantieri portati avanti da volenterosi artigiani che hanno realizzato carri sempre più curati.A Sciacca, invece, i festeggiamenti sono rinviati alla seconda metà di maggio, puntando su condizioni meteo più favorevoli e un maggiore flusso turistico, anche se l’amministrazione comunale sembrerebbe orientata a organizzare alcuni eventi nei giorni più importanti di febbraio.A parlare per primo del carnevale saccense fu, nel 1889, Giuseppe Pitrè che ne fece cenno nella sua opera Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane. Ma le origini risalgono ad un periodo molto più antico, probabilmente all’epoca romana, quando venivano festeggiati i saturnali ed il loro re veniva sacrificato; o meglio, con più probabilità, al 1616 quando il viceré di Sicilia Pedro Téllez-Girón, III duca di Osuna, stabilì che l’ultimo giorno di festa tutti si dovevano vestire in maschera.Le prime manifestazioni sono ricordate come una festa popolare, in cui venivano consumate salsicce, cannoli e molto vino; ed il popolo si riversava per le strade, travestito in vari modi. Successivamente furono fatti sfilare i primi carri addobbati alla meglio, che portavano i mascherati sulle sedie in giro per le viuzze della città. Negli anni Venti del secolo scorso compare una grande piattaforma addobbata, trascinata da buoi o cavalli, che portava comitive in maschera. Nel dopoguerra i carri vennero intitolati, ed iniziavano a fare chiaro riferimento alle novità del progresso.Ma il Carnevale in Sicilia non si ferma a Termini, Acireale e Sciacca. Sono tantissime le città che portano avanti tradizioni antiche, a partire da Avola, nel Siracusano, che insieme a Sciacca e Acireale (e altre realtà nazionali) lavora alla candidatura dei Carnevali storici dei carri di cartapesta a Patrimonio immateriale dell’Unesco. Dopo tre anni di pausa forzata per la pandemia, tornano i festeggiamenti ad Avola con sette carri allegorici e cinque infiorati, preceduti da Re Carnevale e dal carro di apertura con la Regina di Avola, la giovane che indosserà l’ormai celebre abito scultura della stilista Giusi Munafò.Sempre nel Siracusano antico è anche il Carnevale di Melilli, fondato ufficialmente nel 1958, anche se alcune fonti storiche hanno rimandi a partire dall’Unità d’Italia. La manifestazione si svolgerà dal 16 al 21 febbraio e ad aprire le danze, come di consueto, sarà, anche in questo caso, Re Carnevale, a cui ogni anno vengono consegnate le chiavi della città e che, nella giornata di Giovedì Grasso, sfilerà lungo le strade del centro. Come di consueto, anche l’edizione di quest’anno, mobiliterà giovani, bambini, artigiani, “comitive”, dando vita a un intreccio di storia e sapienza artigianale.Ma sono tantissime le sfilate dei carri in giro per la Sicilia ed è impossibile elencarle tutte. Nel Palermitano si fa festa a Cinisi, Balestrate, Montelepre, Casteldaccia, Corleone, Baucina, Bisaquino, Mezzojuso col “Mastro di Campo”, poi sulle Madonie a Castellana Sicula, Polizzi Generosa e Pollina. Nel Catanese, oltre ad Acireale, sfilate a Misterbianco, Vizzini, Palagonia e Ramacca. In tanti festeggiano anche nel Messinese: da Acquedolci a San Fratello, da Capo D’Orlando a Brolo e Gioiosa Marea, fino a Santa Teresa di Riva, Patti, Francavilla, Sinagra e Saponara.Nel cuore della Sicilia, in provincia di Enna, in programma un carnevale ecosostenibile a Piazza Armerina, poi a Centuripe, Gagliano Castelferrato e Regalbuto; mentre nel Trapanese eventi in programma anche a Mazara del Vallo, Alcamo e Valderice. Infine, nel sud dell’Isola, cortei a Canicattini Bagni, Palazzolo Acreide, Avola, Scicli e Chiaramonte Gulfi.