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Il Festino 2025 unisce spiritualità e innovazione con un evento multimediale diffuso nel cuore della città, tra proiezioni digitali, performance teatrali e coinvolgimento dei quartieri. Accanto al carro trionfale, ne sfilerà un secondo che farà da palcoscenico attraversando cinque tappe simboliche, da Palazzo Reale a Porta Felice
Firmato un protocollo d’intesa tra Comune, Arcidiocesi, Università e Comitato per le celebrazioni, con l’obiettivo di avviare ufficialmente il percorso che potrebbe portare al riconoscimento internazionale. L’iniziativa punta a valorizzare il significato storico, spirituale e sociale dell'evento, rafforzando il senso di identità collettiva e promuovendone la salvaguardia e la visibilità
Disteso su una collina a pochi chilometri dalla Valle dei Templi e da alcune delle spiagge più belle dell'Isola, il borgo agrigentino, con il suo castello chiaramontano, le leggende antiche e il Crocifisso nero, è custode di storie e tradizioni
L’imponente edificio barocco, con la sua caratteristica facciata incompiuta, ospita dal 2020 il museo delle preziose sculture barocche che sfilano ogni anno durante i festeggiamenti in onore di Sant’Agata. Ceri, adornati con angeli, santi e fiori, che illuminavano le strade della città prima dell’avvento della luce elettrica
Nonostante abbia smarrito il suo significato simbolico originario, soprattutto nelle grandi città, in questa festa di passaggio alcune tradizioni sopravvivono, specialmente nella Sicilia interna. Antichi rituali possono ancora cogliersi nelle tante celebrazioni diffuse. Un tripudio di maschere e carri allegorici, da Sciacca a Acireale, fino ai piccoli borghi di Mezzojuso e Saponara
Nell’Isola si contano finora 324 esemplari distribuiti nel territorio di 71 Comuni, sparsi tra le province di Palermo, Catania, Agrigento, Siracusa, Ragusa, Siracusa ed Enna. Ogni anno ne vengono censiti circa venti e a segnalarli sono spesso cittadini e associazioni