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Siculiana, la porta della Sicilia davanti al mare africano
Disteso su una collina a pochi chilometri dalla Valle dei Templi e da alcune delle spiagge più belle dell'Isola, il borgo agrigentino, con il suo castello chiaramontano, le leggende antiche e il Crocifisso nero, è custode di storie e tradizioni
di Marco Russo
27 Febbraio 2025
A tredici chilometri dalla Valle dei Templi e a soli tre da alcune delle spiagge più spettacolari della Sicilia, Siculiana si staglia come un gioiello incastonato tra colline e mare. Questo borgo di 4.500 abitanti, arroccato su una collina, sembra quasi incappucciato, avvolto da un’atmosfera che mescola storia, leggenda e un fascino senza tempo. Percorrendo la strada che da Sciacca conduce ad Agrigento, è impossibile non notarlo: durante il giorno, sotto il sole cocente, o nelle ore serali, quando le luci lo trasformano in un presepe vivente, Siculiana invita a rallentare, a osservare la grande cupola del suo duomo e a lasciarsi catturare dall’invito silenzioso a esplorare il suo cuore antico.
Un nome, una storia: Siculi Janua, la “Porta della Sicilia”
Il nome stesso di Siculiana, Siculi Janua, evoca un passato glorioso. Significa “Porta della Sicilia” in latino, un appellativo che rimanda alla sua posizione strategica, affacciata su un porto naturale modellato dal Mediterraneo. Qui, tra pareti di tufo, marna e gessi che si alternano a dune sabbiose, si sono svolti per secoli traffici commerciali legati al grano, al vino e alla pesca. Ma Siculiana non è solo un crocevia di merci: è anche un luogo intriso di mistero, dove storia e leggenda si intrecciano.
Si narra che il territorio fosse un tempo occupato da città arcane e scomparse, come l’antica Cena, una colonia romana descritta dall’imperatore Antonino Pio come uno dei centri più sviluppati dell’Impero. E ancora, si parla di Kàmikos, la reggia di Kokalos, re dei Sicani, dove secondo la leggenda trovò rifugio Dedalo, il costruttore del labirinto di Creta, e dove lo stesso re Minosse sarebbe stato ucciso. Questi racconti, tra verità e fantasia, contribuiscono a creare un’aura di mistero che avvolge il borgo, rendendolo un luogo affascinante per chi ama scoprire le radici più profonde della Sicilia.
Il castello dei Chiaramonte: un simbolo di potere e cultura
Dominante la vallata da una cresta rocciosa, il castello medievale di Siculiana è un’imponente testimonianza del passato feudale della Sicilia. Costruito nel 1300 da Federico Chiaramonte sulle rovine di una fortezza araba, il maniero fu per secoli il centro del potere locale, gestendo i traffici del ricco emporio frumentario della zona. Con i suoi dieci ettari di estensione originaria, il castello ha visto avvicendarsi numerose famiglie nobiliari, dai Del Bosco ai Filangeri, fino ai Branciforti e agli Agnello.
Oggi, visitare il castello chiaramontano significa immergersi in un viaggio nel tempo. Tra le sue mura, un tempo adibite a carcere, si respira ancora l’atmosfera del regime feudale. Ma il maniero è anche un luogo di cultura: qui, nel 1955, Giuseppe Tomasi di Lampedusa scrisse parte de Il Gattopardo, e nel corso degli anni ha ospitato artisti, musicisti e letterati, tra cui il compositore Karlheinz Stockhausen e il celebre scrittore Alberto Moravia.
Il Crocifisso nero: simbolo di devozione e identità
Tra i tesori più preziosi di Siculiana c’è il Crocifisso nero, una statua lignea venerata da secoli. Custodita nel Santuario del paese, la statua è al centro di una festa tradizionale che si celebra il 3 maggio, quando viene portata in processione per le vie del borgo. La sua storia è avvolta nel mistero: si narra che la sua dimora definitiva fu decisa da un palio di buoi, che scelsero Siculiana anziché il vicino borgo di Burgio. Da allora, il Crocifisso è diventato un simbolo identitario per gli abitanti del paese.
Un borgo che guarda al futuro senza dimenticare il passato
Oggi Siculiana è un luogo in cui il passato convive con il presente. Grazie a un meticoloso restauro durato decenni, il castello è tornato al suo antico splendore ed è diventato uno dei principali punti di riferimento in Sicilia per l’organizzazione di eventi, mostre e matrimoni. Ma il borgo non vive solo di storia: le sue spiagge, il suo mare cristallino e la sua cucina tradizionale lo rendono una meta irresistibile per chi cerca autenticità e bellezza. Siculiana non è solo un borgo da visitare, ma un luogo da vivere. Le sue strade acciottolate, i suoi vicoli stretti e le sue piazze silenziose raccontano storie di un passato lontano, mentre i suoi abitanti custodiscono con orgoglio le tradizioni che rendono unico questo angolo di Sicilia.
Tra mare e colline: un paesaggio da sogno
Ma Siculiana non è solo storia e cultura. Il suo territorio offre una varietà paesaggistica unica: dalle spiagge dorate bagnate da un mare cristallino alle colline ricoperte di ulivi e vigneti, ogni angolo di questo borgo è una scoperta. Le spiagge vicine, come quella di Torre Salsa, sono considerate tra le più belle della Sicilia, con dune sabbiose e acque trasparenti che sembrano uscite da una cartolina. Siculiana è un borgo che, tra leggende millenarie e panorami mozzafiato, continua a scrivere la sua storia, pagina dopo pagina. Con il suo mix unico di storia, cultura e natura, è destinato a diventare sempre più un punto di riferimento per chi vuole scoprire l’essenza autentica della Sicilia, lontano dai percorsi turistici più battuti. Uno splendore davanti al “mare africano”, come Luigi Pirandello definiva il panorama dalla sua dimora nella vicina contrada Kaos, a Porto Empedocle.