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In Sicilia sempre più alberi monumentali: si allunga l’elenco dei tesori verdi

Nell’Isola si contano finora 324 esemplari distribuiti nel territorio di 71 Comuni, sparsi tra le province di Palermo, Catania, Agrigento, Siracusa, Ragusa, Siracusa ed Enna. Ogni anno ne vengono censiti circa venti e a segnalarli sono spesso cittadini e associazioni

di Giulio Giallombardo

21 Novembre 2024

Le loro radici sono ben piantate a terra da secoli. I loro rami hanno visto passare la storia, le trasformazioni del paesaggio, l’espansione delle città. In molti hanno resistito al cemento, agli incendi e alle sferzate del vento. Nella sola Sicilia sono ancora in piedi più di trecento alberi monumentali. Un elenco che, fortunatamente, cresce di circa venti esemplari all’anno, in molti casi segnalati direttamente dai cittadini e dai proprietari dei terreni in cui sorgono (qui l’elenco aggiornato).

L’Ulivo Patriarca della Favorita, a Palermo

Oggi gli alberi fanno festa, nella loro Giornata nazionale istituita dal ministero dell’Ambiente. Un modo per tutelarli e ringraziarli del bene che hanno fatto e che continuano a fare all’ecosistema. Ma quelli monumentali hanno valore ancora più importante: non sono solo un prodigio della natura, ma anche simboli di cultura, spiritualità e memoria collettiva.

In Sicilia si contano, finora, 324 esemplari distribuiti nel territorio di 71 Comuni, sparsi tra le province di Palermo, Catania, Agrigento, Siracusa, Ragusa, Siracusa ed Enna. Il territorio palermitano guida la classifica per maggior numero di alberi censiti, ben 133, seguito da Catania con 54 esemplari e Agrigento con 37. In coda Enna con un solo esemplare nella città bassa: un cipresso alto venti metri con un tronco di oltre 2,5 metri di diametro.

Una storia lunga vent’anni

Quella degli alberi monumentali siciliani è una storia che inizia vent’anni fa. Nel 2004 la Regione Siciliana, in collaborazione con il Dipartimento di Botanica dell’Università degli Studi di Palermo, ha avviato la prima campagna di censimento degli alberi monumentali forestali e tradizionalmente coltivati e il risultato dell’indagine condotta è stato pubblicato nel volume “I Grandi Alberi di Sicilia”. Successivamente, nel 2013, arriva la legge nazionale per promuovere la loro salvaguardia e istituire l’elenco degli alberi monumentali d’Italia, stabilendo una sanzione amministrativa in caso di abbattimento o danneggiamento. L’anno dopo sono stati definiti i criteri di monumentalità, le procedure per il censimento e le competenze dei Comuni, delle Regioni e dello Stato per implementare l’elenco nazionale, che oggi conta oltre 2400 esemplari.

L’elenco dei monumenti verdi siciliani

Il Castagno dei Cento Cavalli

Impossibile elencare tutti i patriarchi verdi siciliani. Il più antico e grande è il plurimillenario Castagno dei Cento Cavalli di Sant’Alfio, alle pendici dell’Etna, con i suoi 22 metri di diametro del tronco e gli oltre 20 di altezza. Ma nel territorio del comune catanese ci sono altri cinque alberi monumentali, tra betulle e roverelle. Altri cinque si trovano a Catania, di cui due pini di 40 metri e un ficus di 30 all’interno di Villa Bellini.

Nella sola Palermo sono una cinquantina gli alberi monumentali. Non c’è solo il celebre ficus di piazza Marina, considerato uno degli alberi più grande d’Europa e dei più antichi d’Italia, ma anche all’Orto botanico sono presenti sette alberi monumentali, tra cycas, melaleuca, noci, dracene, pini e ficus. C’è anche una palma da datteri a Villa Bonanno, nel cuore della città, sei esemplari a Villa Tasca, tra ficus, aurucarie, platani, pini e palme, quattro alberi a Villa Malfitano, altrettanti a Villa Niscemi, due al Giardino Inglese, tre a Villa Trabia. Alla Favorita c’è l’olivo patriarca, mentre un monumento della natura è anche l’Albero Falcone, il ficus di via Notarbartolo, davanti al portone del palazzo dove abitava il giudice-eroe. Tra i meno conosciuti, un altro ficus, nascosto allo Zen, in viale Sandro Pertini.

Gli Agrifogli Giganti di Piano Pomo (foto Carlo Columba, licenza CC BY-SA 2.5 IT)

E ancora tesori verdi sono presenti a Vizzini, Palazzolo Acreide, Chiaramonte Gulfi, nei dintorni di Modica e Noto e vicino a Ispica. Ma anche a Niscemi, nel Bosco San Pietro, a due passi dalla sughereta. Ne sono pieni anche i Monti Sicani, nel cuore della Sicilia, e qualcuno si trova anche nella Valle dei Templi di Agrigento, dove si possono ammirare diversi ulivi, un carrubbo e un mirto nel giardino della Kolymbethra. Ma sono tanti altri i tesori verdi che popolano riserve e parchi siciliani, come sulle Madonie, dove sopravvivono gli abies nebrodensis, alberi tra i più rari al mondo e gli agrifogli giganti di Piano Pomo. Tra gli ultimi arrivati, una buganvillea di dieci metri nella tenuta di Casa Planeta, a Menfi, aggiunta all’elenco lo scorso 7 novembre, e altri quattro alberi di Villa Mazzini, a Messina.

Alberi in festa: olivi donati alle scuole

Il Ficus di piazza Marina a Palermo

Anche quest’anno, in occasione del 21 novembre, Giornata nazionale degli alberi, la Regione Siciliana ha organizzato un evento per valorizzare il patrimonio boschivo e naturalistico regionale e avvicinare le giovani generazioni all’ambiente. L’assessorato regionale all’Agricoltura donerà alle scuole siciliane 5300 alberelli di olivo, simbolo per eccellenza della pace. Previsto alle 10,30 un incontro dell’assessore all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, con gli studenti delle nove classi delle scuole primarie e dell’infanzia dell’Ics Guastella-Landolina di Misilmeri, nel Palermitano: sarà piantumato un albero di olivo di dieci anni e verranno consegnati agli alunni alcuni vasetti con delle pigne che potranno poi essere piantate per dare vita a nuovi alberi.

Inoltre, sono stati tanti i Comuni siciliani che hanno risposto al bando della Regione, che ha stanziato un contributo complessivo di 90 mila euro per finanziare interventi di salvaguardia e valorizzazione degli alberi monumentali.

Come segnalare un albero monumentale

Uno degli esemplari di Abies nebrodensis (foto Gilles San Martin, licenza CC BY-SA 2.0)

Chiunque può segnalare un albero ritenuto monumentale per valore storico, religioso, paesaggistico o culturale, o anche per età e dimensioni. La segnalazione per una candidatura – spiegano dalla Regione – può essere fatta da cittadini, associazioni, istituti scolastici e altri enti, direttamente al Comune nel quale l’albero si trova. A seguito della segnalazione, ovvero di propria iniziativa, il Comune procede al censimento dell’albero utilizzando una scheda di identificazione, prevista dal decreto ministeriale, per poi inviarla al Comando del Corpo forestale regionale. “Il Servizio 5, acquisita la verifica dei parametri di monumentalità da parte dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste competente per territorio, – sottolineano dalla Regione – provvede entro trenta giorni all’iscrizione nell’elenco regionale degli alberi censiti. Dunque l’elenco regionale, così implementato, confluisce in quello nazionale nel rispetto delle procedure previste dal ministero dell’Agricoltura”.