Arriva la fumata bianca: sarà venduto Palazzo Sammartino

Dopo diversi tentativi andati a vuoto, il Comune ha ricevuto una proposta di acquisto da parte di privati per lo storico edificio di via Lungarini

di Ruggero Altavilla

16 Gennaio 2020

L’offerta questa volta è arrivata. Dopo diverse aste andate a vuoto negli ultimi tre anni, sta per essere venduto a privati Palazzo Sammartino, lo storico edificio del ‘700 in via Lungarini nel centro storico di Palermo, che ospita 20 unità immobiliari per una superficie complessiva di circa 3.100 metri quadri (ve ne avevamo parlato qui).

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La facciata di Palazzo Sammartino

A renderlo noto è l’amministrazione comunale, proprietaria del palazzo, che fa sapere di aver ricevuto una proposta di acquisto per l’importo di poco meno di 1,2 milioni di euro (1,196 milioni, per la precisione), dopo due aste pubbliche ed una trattativa privata con gara che erano andate deserte. Al quarto tentativo, esperito tramite la procedura di trattativa privata senza gara ufficiosa (cioè tramite l’emissione di un semplice avviso pubblico, ai sensi dell’articolo 23 del Regolamento per la gestione e l’alienazione dei beni immobili), un compratore ha quindi formalizzato la propria offerta. L’edificio – aggiungono dall’amministrazione – è stato dichiarato di interesse culturale ai sensi del Decreto Legislativo 42 del 2004 e la sua alienazione è stata vincolata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali “a condizione che la futura destinazione d’uso sia compatibile con il carattere storico ed artistico del monumento e tale da non arrecare danno alla sua conservazione; pertanto vanno privilegiate la destinazione residenziale ovvero quella del terziario-direzionale o culturale”. Il palazzo, ridotto ormai quasi un rudere, è abbandonato da anni. Una nota che stride con il buono stato degli edifici storici che lo circondano, a partire dall’adiacente Palazzo Rostagno, sede dell’Avvocatura comunale o di Palazzo Mirto. La facciata è praticamente sparita, resiste soltanto il grande balcone settecentesco sopra il portone d’ingresso, retto da tre mensole inclinate. Il resto non esiste quasi più, solo ringhiere sospese nel vuoto e finestre che lasciano intravedere le stanze sventrate all’interno. Tremila metri quadrati di edificio che sta collassando su se stesso.
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Il balcone settecentesco

Su disposizione dell’assessore comunale al Bilancio, Roberto D’Agostino, gli uffici responsabili del Patrimonio hanno ieri dato notizia della ricezione dell’offerta e, trascorsi quindici giorni, senza che siano arrivate ulteriori offerte al rialzo, si procederà quindi alla alienazione del palazzo. “È un ottimo risultato – afferma l’assessore D’Agostino – perché finalmente si attiva il processo di alienazione dei beni comunali e quindi la possibilità di rimpinguare le casse comunali con nuovi capitali e mettere a frutto l’ingente patrimonio immobiliare inutilizzato”. Il sindaco Leoluca Orlando sottolinea invece che “questa offerta di acquisto di un bene fortemente vincolato nella sua futura destinazione d’uso è la conferma di una attrattiva in termini imprenditoriali e commerciali del nostro centro storico. La riqualificazione dell’edificio sarà essa stessa momento ed opportunità di crescita economica e contribuirà alla riqualificazione di tutta l’area di via Lungarini”.