Cappelle e misteriose iscrizioni su Monte Pellegrino
Lungo la Valle del Porco si trovano i ruderi di un edificio dove, secondo la tradizione, sostò Santa Rosalia. Sulle pareti tante incisioni ed ex voto
di Giulio Giallombardo
26 Maggio 2020
La montagna sacra di Palermo è una selva di storie e segni nascosti che affiorano dal passato. Antichi sentieri devozionali, ruderi, graffiti, piccole edicole votive: un incrocio di tasselli che fanno di Monte Pellegrino un teatro di energie spirituali che attraversano i secoli. Basta, ad esempio, percorrere il sentiero rupestre che si inerpica lungo la Valle del Porco e che conduce prima al gorgo e poi al santuario di Santa Rosalia, per scoprire un vecchio rifugio trasformato in cappella di cui restano in piedi solo alcune porzioni.
È un edificio di cui si sa molto poco, ma secondo la tradizione lì si sarebbe fermata la Santuzza prima di raggiungere la grotta. Il sentiero della Valle del Porco, che ha il suo punto di partenza alle spalle delle ex scuderie reali, in viale Diana, era quello che anticamente si percorreva per devozione prima che fosse costruita la cosiddetta “Scala vecchia”, l’attuale percorso che in molti fanno in occasione della tradizionale “acchianata”. A confermare l’ipotesi della sacralità di questa quasi sconosciuta cappella, è un’iscrizione che ancora si può leggere sotto una delle edicole votive presenti: “Su queste balze santificate dall’orme della Santa Vergine, fermati o pellegrino”. Le pareti, poi, sono piene di incisioni di nomi e invocazioni, con alcuni ex voto ancora appesi. “Non sappiamo nulla su questo edificio – dice a Le Vie dei Tesori News, don Gaetano Ceravolo, reggente del santuario diocesano di Monte Pellegrino – secondo quanto raccontavano i pastori, si tratterebbe di un rifugio per i pecorai poi trasformato in cappella. Ma gli storici non hanno dato indicazioni più precise. In molti lasciano lì gli ex voto, e quest’usanza è andata avanti nel tempo”. Poi, tra i tesori nascosti della Valle del Porco, oltre a tracce di mura puniche, c’è anche un’antica iscrizione bizantina incisa su una roccia lungo il sentiero, studiata e tradotta dall’archeologo Nicola Bonacasa nel secolo scorso. È una scritta in greco, risalente ai primi decenni del VII secolo, che recita: “Sii glorificato ovunque sempre, o Dio”, alla cui sinistra è rappresentata una croce su un triangolo tra le lettere I e S. Ma ci sono altre incisioni che potrebbero rivelare delle sorprese. Sono state notate e fotografate lungo il sentiero della Scala vecchia da un escursionista, che ha pubblicato le foto su Facebook, attirando la curiosità di molti. Si tratta di segni incisi sul lastricato, che si trovano a circa metà percorso, e sembrerebbero scritte in latino. Tra le ipotesi avanzate tra i commenti del post pubblicato sul gruppo “Palermo di una volta”, si fa riferimento a messaggi e scritte lasciate dagli operai che costruirono la strada, c’è anche chi ha azzardato una parziale traduzione e altri sostengono si tratti di iscrizioni devozionali dell’antico percorso. “Mi è stata segnalata questa fotografia, che ho subito sottoposto all’attenzione del nostro paleografo Gerry Mazzola, nei prossimi giorni forse sapremo di più – prosegue don Ceravolo – . Anche a me è capitato di notare in altre zone di Monte Pellegrino, incisioni particolari sulle rocce. In alcune ci sono nomi e date molto antiche, in un’altra addirittura c’è il profilo di un uomo dalle grandi labbra, molto probabilmente si tratta di incisioni realizzate da chi lavorò alla realizzazione delle strade, come a voler mettere la firma, ma meriterebbero senz’altro degli studi più approfonditi”.(La prima foto in alto è di Vincenzo Profetto)