◉ BENI CULTURALI
Da Alcamo a Taormina, si vota il Castello siciliano dell’anno
C’è tempo fino al 30 giugno per esprimere la propria preferenza alla prima edizione del concorso promosso dal Consorzio a cui aderiscono tredici Comuni dell’Isola. L’obiettivo è fare rete per promuovere i propri territori
di Marco Russo
10 Giugno 2024
Un viaggio tra antiche fortezze, testimoni silenziose di epoche passate, ciascuna con una storia da raccontare. C’è tempo fino al 30 giugno per votare il “Castello siciliano dell’anno 2024”, un concorso promosso dal Consorzio Cultura e Tradizioni dei Castelli di Sicilia, a cui aderiscono alcuni comuni dell’Isola per fare rete e promuovere i propri territori. Sono tredici i castelli che partecipano alla prima edizione del contest online (qui per votare).
C’è il castello dei Conti di Modica di Alcamo, che si staglia imponente nel centro della città; quello di Carini, tra i meglio conservati della Sicilia, che racconta la cupa vicenda della baronessa Laura Lanza. C’è il castello dei Ventimiglia di Castelbuono, oggi sede del Museo civico, scrigno di arte e cultura; restando sulle Madonie, partecipa anche Collesano, con il suo castello di cui resiste l’ampia corte interna circondata da mura massicce.
Arrampicato su una rupe sulle rovine di un tempio elimo, c’è il castello di Venere a Erice, fortezza normanna dalla storia stratificata. Andando sui Sicani, si può votare anche il castello federiciano di Giuliana, conservato integro, autentica anima del borgo, oggi palcoscenico di visite teatralizzate. A Marineo c’è il castello Beccadelli Bologna, sede del Museo Regionale della Valle Eleuterio; mentre non poteva mancare lo scenografico castello manfredonico di Mussomeli, un tutt’uno con la rupe su cui sorge.
Nell’Agrigentino, partecipa al concorso anche il castello chiaramontano di Naro, e ancora, c’è il castello di Salemi, fatto erigere da Federico II e quello saraceno di Taormina, affacciato sulla valle dell’Alcantara, da una rocca sul monte Tauro. Infine, chiudono l’elenco, il castello di Vicari con i resti delle sue mura merlate e quello di Butera con l’ampia corte diventata piazza del paese sovrastata dall’imponente torre, unica superstite.
Il Consorzio, con sede a Castelbuono, Comune già capofila dell’Ats, è guidato dal sindaco Mario Cicero in qualità di presidente; vicepresidente il primo cittadino di Taormina Mario Bolognari e consigliere il sindaco di Salemi Domenico Venuti. “È sempre motivo di soddisfazione, e di speranza, quando le amministrazioni locali sanno avere la visione di una costante crescita culturale e sanno dare concretezza a questa visione – dichiara Cicero – . Una sfida al provincialismo, al campanilismo e alla miopia, di cui spesso i territori sono stati accusati. Alcune amministrazioni illuminate, dimostrano di voler superare e offrire ai residenti maggiori opportunità di crescita culturale e, ai circuiti turistici, nuove tappe e nuove emozioni”.