◉ PALERMO

Dal trono reale agli affreschi, concluso il restauro dei tesori della Cattedrale

Tornano a splendere alcune delle opere presenti nell'area del presbiterio. Gli interventi hanno riguardato, tra l'altro, il recupero della pavimentazione, l'altare del Crocifisso, gli armadi lignei dipinti e dorati della sacrestia grande. Valorizzata anche la decorazione settecentesca di una porzione di vano che si conclude con una piccola "muqarnas"

di Redazione

7 Dicembre 2023

C’è il trono reale, gli affreschi dell’abside, la pavimentazione decorata e altri tesori tornati a risplendere. Sono state consegnate questa mattina, infatti, alcune preziose opere appena restaurate che si trovano nella zona presbiteriale della Cattedrale di Palermo. Un’area dove coesistono elementi decorativi di diverse epoche, a testimonianza della complessa evoluzione costruttiva della chiesa. I lavori sono iniziati lo scorso aprile e sono stati finanziati con risorse del Po Fesr 2014-2020 che ammontano a 327mila euro. Presenti oggi l’assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Scarpinato, la soprintendente dei Beni culturali di Palermo Selima Giuliano e l’arcivescovo del capoluogo Corrado Lorefice.

Il trono reale

Gli interventi – fanno sapere dalla Regione – hanno riguardato, tra l’altro, il recupero della pavimentazione cosmatesca, realizzata con tessere marmoree che disegnano motivi geometrici, posta davanti all’abside maggiore. Sono stati eseguiti anche lavori di pulizia e consolidamento, nonché la sostituzione di tarsie mancanti con altre in resina. Restaurato anche il trono reale marmoreo con tarsie musive, risalente al 13esimo secolo, posto vicino all’abside principale; e, ancora, gli affreschi del catino absidale e della volta del coro che raffigurano rispettivamente Roberto il Guiscardo e il Conte Ruggero che restituiscono la chiesa al vescovo Nicodemo e l’Assunzione di Maria Vergine, opere di Mariano Rossi che ricevette l’incarico, nel 1802, dal Re Ferdinando IV di Borbone.

Gli affreschi della volta restaurati

Interventi di pulitura e consolidamento sono stati eseguiti, inoltre, sull’altare del Crocifisso che è il risultato di una ricomposizione dei nove pannelli in marmo di Carrara, scolpiti nel 1565 da Fazio e Vincenzo Gagini. Restaurati anche gli armadi lignei dipinti e dorati della sacrestia grande, costituiti da scansie intagliate in legno di pioppo e abete: sono stati rimossi spessi strati di ridipinture che avevano occultato e, in parte alterato, le finiture decorate originali.

Decorazioni musive

Lavori anche nella zona del “diaconicon” (un’area del presbiterio), finalizzati a stabilizzare i fenomeni di alterazione del paramento murario del 12esimo secolo in pietra a vista e a definire, con maggiore equilibrio cromatico, le varie stratificazioni decorative ed architettoniche che si sono succedute durante i secoli. È stato possibile recuperare anche la decorazione settecentesca di una porzione di vano che si apre sulla parete e che si conclude con una piccola “muqarnas” (decorazioni tipiche dell’architettura islamica), forse realizzata fra il Nono e l’Undicesimo secolo, quando, durante la dominazione araba, l’edificio sacro venne trasformato in moschea.

“Perfettamente in linea con la tabella di marcia, in tempi quasi record – dice l’assessore Scarpinato – restituiamo agli occhi del pubblico preziose opere d’arte che rendono la Cattedrale di Palermo uno scrigno ricchissimo di tesori”.