◉ LA SFIDA

Gibellina e Palazzolo Acreide candidate a Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026

Le due città sono le uniche rappresentanti della Sicilia che concorrono al nuovo riconoscimento del ministero della Cultura. Il bando finanzia progetti culturali che prevedono attività come mostre, festival e rassegne, oltre alla realizzazione e la riqualificazione di spazi e aree dedicate. La vincitrice godrà di un finanziamento di un milione di euro per la realizzazione delle attività progettate nel dossier

di Marco Russo

5 Agosto 2024

Sono Gibellina e Palazzolo Acreide i due comuni che concorrono per la Sicilia al titolo di Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026. Le due città hanno presentato ufficialmente le candidature attraverso i dossier progettuali inviati al ministero della Cultura, come previsto dal bando. Il nuovo riconoscimento, a cui sono candidate 23 città italiane, è istituito per incoraggiare e sostenere la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea. Il bando finanzia progetti culturali che prevedono attività come mostre, festival e rassegne, oltre alla realizzazione e la riqualificazione di spazi e aree dedicate alla fruizione dell’arte contemporanea.

Il Cretto di Burri a Gibellina

L’incarico di redigere il dossier di Gibellina è stato affidato alla fondazione “Meno”, presieduta da Roberto Albergoni, che si è già occupato del progetto vincente di Agrigento Capitale italiana della cultura 2025. L’elaborazione del dossier nel comune trapanese è stata preceduta da incontri di co-progettazione con le imprese e gli operatori economici del territorio, e con le associazioni culturali e del sociale, tra cui Fondazione Orestiadi, Rete Museale e Naturale Belicina, Cresm.

Strade di Palazzolo Acreide (foto Dino Ingraldo, licenza CC BY-SA 4.0)

Il Comune di Palazzo Acreide, nel Siracusani, si candida come capofila insieme a Noto, con il contributo esterno di partner importanti come Laura Milani, Paolo Crepet, Alessia Denaro e Davide Rondoni. A comunicarlo è stato l’assessore comunale alla Cultura, Nadia Spada, che sottolinea come “non bisogna mai smettere di sognare, di pensare in grande, cercando di regalare una visione a più ampio respiro al nostro territorio, al fine di favorire l’inclusione sociale, la partecipazione comunitaria e lo sviluppo sostenibile. E poi a rafforzare il senso di appartenenza e identità culturale dei cittadini, garantendo un’eredità duratura per le future generazioni”.

Adesso, le candidature saranno valutate da una giuria composta da cinque esperti indipendenti “di comprovata fama nel settore della cultura e delle arti visive contemporanee” – fanno sapere dal ministero – che esaminerà i progetti pervenuti per poi selezionare tra questi un massimo di cinque città finaliste che saranno invitate successivamente ad audizioni pubbliche. Infine, la giuria proporrà al ministro della Cultura la candidatura ritenuta più idonea a essere insignita del titolo di Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026, che godrà di un finanziamento di un milione di euro per la realizzazione delle attività progettate nel dossier. Entro il 15 settembre si conosceranno i cinque progetti finalisti ed entro il 30 ottobre sarà decretato il vincitore.