I ruderi di Montevago diventano museo all’aperto

In occasione dell’anniversario del terremoto del Belice, si inaugura un percorso artistico nell’antico borgo, tra murales e giochi di luce

di Marco Russo

14 Gennaio 2021

L’arte rianima l’antica Montevago. A 53 anni dal terremoto del Belice, i ruderi del piccolo centro agrigentino si trasformano in un museo all’aperto, con murales e giochi di luce che danno nuova vita al vecchio borgo. È il progetto “Percorsi visivi”, che si inaugura oggi, alla vigilia del devastante sisma che, nella notte tra il 14 e 15 gennaio 1968, sconvolse la Sicilia. In poco meno di un mese, l’area dove si trovano i ruderi è stata prima ripulita e le pareti delle vecchie abitazioni si sono popolate di murales realizzati da quattro artisti che hanno lavorato in queste settimane, facendo dialogare le loro opere con lo spazio circostante.

 width=

Murale di Ligama

Così, la vecchia Montevago si è colorata con i murales di Ligama, 34enne artista catanese che da anni lavora sui ruderi del paesaggio siciliano; e anche delle opere di Bruno D’Arcevia, pittore neomanierista, noto, tra l’altro, per aver realizzato nel 2013 l’affresco col Cristo Pantocratore nell’abside della Cattedrale di Noto. Presenti anche opere di Pascal Catherine, artista francese ma trapiantato da anni in Sicilia, che ama dipingere il multiforme paesaggio siciliano. Infine, ha partecipato ai “Percorsi visivi” di Montevago anche Patrick Ray Pugliese, pittore con alle spalle diverse esperienze in tv.
 width=

“Percorsi visivi” a Montevago

Il percorso si snoda tra le vie del vecchio centro partendo da corso Umberto I, fermandosi ad ammirare uno scorcio della Valle del Belice dalla antica piazza Belvedere, ripulita e riqualificata, fino ad arrivare alla piazza centrale dove si possono ammirare i resti del Duomo di Montevago. È un vero e proprio percorso sensoriale tra murales, dipinti, giochi di luce, che comprenderà anche laboratori creativi, eventi culturali ed enogastronomici, mostre e opere di artisti contemporanei.
 width=

Intervento artistico all’interno di una vecchia abitazione

Promossa dall’associazione culturale locale “La smania addosso”, e patrocinata dal comune di Montevago, dalla presidenza dell’Ars, dall’assessorato regionale al Turismo e dall’Enit (Agenzia nazionale italiana del turismo), l’idea del museo “open air” di Montevago ha permesso di riportare alla luce pavimenti, percorsi, edifici e strutture riadattate per ospitare forme d’arte contemporanea, ma anche iniziative culturali.
 width=

Il sindaco durante i lavori del percorso

“Il nostro museo – afferma il sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo in una nota dell’Ansa – sarà l’occasione di un riscatto dal passato per produrre nuovo valore e momento celebrativo di vita, arte e senso della comunità. Crediamo che il nostro comune possa diventare punto d’approdo di nuove forme d’arte e centro propulsore di uno sviluppo del Belice che guarda al ciò che è stato come momento di consapevolezza e crescita. In un momento storico in cui l’emergenza sanitaria da Covid-19 toglie spazi all’arte ed agli artisti – conclude il sindaco – questa mostra vuole essere un esempio di resilienza, che prende vita grazie allo spirito costruttivo di una comunità che crede nella cultura come fucina di progresso e mezzo di promozione turistica”.