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Il ballo contro le paure del mondo dei ragazzi rifugiati

Una coreografia “rubata” alle prove del concerto di  Brunori Sas alla Valle dei templi. Giovani sfuggiti alla guerra e alla fame che fanno da splendido contorno al  concerto dell’artista  calabrese accompagnato dall’orchestra Oma, formata da musicisti di 35 nazionalità

31 Agosto 2018

Una coreografia “rubata” alle prove del concerto di  Brunori Sas alla Valle dei templi. Giovani sfuggiti alla guerra e alla fame che fanno da splendido contorno al  concerto dell’artista  calabrese accompagnato dall’orchestra Oma, formata da musicisti di 35 nazionalità

di RedazioneSiamo andati a curiosare alle prove di Brunori Sas in vista dello spettacolo di questa sera alla Valle dei Templi di Agrigento e di quello di domani  al Teatro di Verdura di Palermo. L’artista calabrese sarà in scena con  “Oma”, un’orchestra formata da 35 musicisti di nazionalità diversa tra cui molti rifugiati.  Non a caso il concerto si intitola “Culture contro la paura”. Abbiamo trovato i musicisti mentre provavano sotto i templi, in uno scenario magico. E abbiamo colto una coreografia proposta da alcuni ragazzi e ragazze rifugiati, ospitati al centro “Delfino” di Raffadali

Una coreografia “rubata” alle prove del concerto di  Brunori Sas alla Valle dei templi. Giovani sfuggiti alla guerra e alla fame che fanno da splendido contorno al  concerto dell’artista  calabrese accompagnato dall’orchestra Oma, formata da musicisti di 35 nazionalità

di RedazioneSiamo andati a curiosare alle prove di Brunori Sas in vista dello spettacolo di questa sera alla Valle dei Templi di Agrigento e di quello di domani  al Teatro di Verdura di Palermo. L’artista calabrese sarà in scena con  “Oma”, un’orchestra formata da 35 musicisti di nazionalità diversa tra cui molti rifugiati.  Non a caso il concerto si intitola “Culture contro la paura”. Abbiamo trovato i musicisti mentre provavano sotto i templi, in uno scenario magico. E abbiamo colto una coreografia proposta da alcuni ragazzi e ragazze rifugiati, ospitati al centro “Delfino” di Raffadali