Il Don Pasquale “hi-tech” di Michieletto debutta al Teatro Massimo
17 Febbraio 2023
Il nuovo allestimento del dramma buffo di Gaetano Donizetti debutta in prima nazionale a Palermo. Tra gli interpreti, il basso Michele Pertusi nel ruolo del protagonista, il tenore René Barbera e il soprano Giuliana Gianfaldoni. Sul podio Michele Spotti
di RedazioneIl nuovo appuntamento con la stagione lirica del Teatro Massimo di Palermo è con Don Pasquale, l’opera buffa in tre atti di Gaetano Donizetti nell’allestimento non convenzionale del regista Damiano Michieletto. Venerdì 17 febbraio alle 20 l’opera debutterà in prima italiana, forte di una coproduzione internazionale siglata dal Teatro Massimo con la Royal Opera House Covent Garden di Londra e l’Opéra di Parigi.
A dirigere l’ Orchestra e il Coro del Teatro è chiamato Michele Spotti, di ritorno a Palermo dopo la recente nomina come direttore musicale del Teatro dell’Opera di Marsiglia. Maestro del Coro è Salvatore Punturo. Il cast di grande livello vede protagonisti il basso Michele Pertusi nel ruolo del vecchio e gabbato Don Pasquale, che si alterna nelle recite successive con Carlo Lepore (18, 22); il tenore René Barbera in quello del giovane innamorato Ernesto e in replica Ioan Hotea (18, 22); il soprano Giuliana Gianfaldoni è la scaltra Norina che si alterna nel ruolo con Marina Monzò (18, 22); il baritono Markus Werba è il Dottor Malatesta, l’intrigante factotum, e in replica Christian Senn (18, 22).Completa il cast Enrico Cossutta, nei panni del finto Notaio. La regia di Michieletto è ripresa da Daniel Dooner, le scenografie sono firmate da Paolo Fantin, i costumi da Agostino Cavalca, le luci sono di Alessandro Carletti mentre i video sono curati da Roland Horvath / Rocafilm. Repliche fino al 23 febbraio.La regia “tecnologica” di Michieletto usa telecamere e green screen ed è supportata dalle scenografie di Paolo Fantin e dai costumi di Agostino Cavalca che assecondano le direttive di Donizetti che immaginava per l’opera un’ambientazione moderna. La vicenda si svolge in un susseguirsi di coup de theatre e situazioni buffe e malinconiche che conducono l’opera al suo epilogo.“È uno spettacolo intimo, psicologico, racchiuso in un piccolo spazio che rappresenta il privato di Don Pasquale – dice Damiano Michieletto – Il protagonista dell’opera è uomo vecchio, ma in qualche modo ancora bambino: incapace di gestire i suoi sentimenti e legato ad abitudini che lo portano ad isolarsi ancora di più. Malatesta rappresenta il virus che si inserisce nella sua esistenza e, come un finto amico, si allea con Norina alle spalle di Ernesto. Lo zio e il nipote finiranno l’avventura allo stesso modo: entrambi gabbati e destinati ad una convivenza che all’inizio della vicenda sembrava del tutto impossibile”.