Il Palazzo delle Finanze è pronto a risorgere
Dopo decenni di abbandono, l'edificio passerà dallo Stato alla Regione che si occuperà del restauro. Diventerà poi sede della Corte dei Conti
di Giulio Giallombardo
23 Aprile 2019
Il conto alla rovescia è iniziato. Mancano ormai pochi giorni e l’ex Palazzo delle Finanze, da decenni abbandonato nel centro storico di Palermo, passerà dallo Stato alla Regione Siciliana che è pronta a restaurarlo e a trasferirvi gli uffici della Corte dei Conti. Il passaggio di consegne del monumento è nell’elenco all’esame della Commissione paritetica Stato-Regione, presieduta da Enrico La Loggia, che si riunirà il 5 e 6 maggio. Dopo anni di tentativi andati a vuoto, dunque, lo storico palazzo di proprietà del ministero delle Finanze e assegnato in custodia all’Agenzia del Demanio, sarà acquisito a titolo gratuito dalla Regione.
Un’idea che risale al 2011, quando il governo regionale era presieduto da Raffaele Lombardo ed era assessore all’Economia, Gaetano Armao, che oggi è tornato a ricoprire lo stesso incarico nella giunta Musumeci e a rilanciare il progetto. “Per noi è un’operazione assai vantaggiosa – ha spiegato Armao a Le Vie dei Tesori News – perché attualmente spendiamo circa un milione e 700mila euro all’anno di affitti, mentre per i lavori ci vorranno circa 17 milioni di euro. Di solito la capitalizzazione che si fa per le opere di ristrutturazione è a 20 anni, in questo caso acquisiremo direttamente l’immobile a titolo gratuito, risparmiando 35 milioni di affitto e spendendone 17 per il restauro. Ciò significa che già in 10 anni abbiamo ammortizzato i costi”.Così, dopo quasi 30 anni di abbandono e saccheggi, è pronto a risorgere Palazzo Vicaria, edificio neoclassico in stile dorico-siculo, in via Vittorio Emanuele, davanti a piazza Marina, sorto dalla ristrutturazione delle carceri della Vicaria, edificate negli ultimi anni del Cinquecento e danneggiate più volte nel corso dei secoli. Dopo la costruzione delle nuove carceri borboniche nel piano dell’Ucciardone, all’inizio dell’800, il palazzo cambiò destinazione d’uso e fu ristrutturato tra il 1840 e il 1844 sotto la direzione dell’architetto Emanuele Palazzotto, per ospitare pochi anni dopo il Banco Regio dei Reali Domini, l’Intendenza delle Finanze e, in seguito, l’Agenzia delle Entrate. Quando gli uffici furono trasferiti agli inizi del 1990, iniziò un lento e inesorabile abbandono, costellato di saccheggi e vandalismi, che portò al sequestro preventivo nel 2013 da parte del nucleo Tutela del Patrimonio artistico della polizia municipale di Palermo. Nel corso degli anni furono rubati parecchi infissi dalla facciata rivolta verso il mare, parte della cancellata storica fu divelta o asportata, trasformando il palazzo in ricovero per senzatetto. Gli interni, poi, furono danneggiati pesantemente, con il furto di cavi e impianti elettrici, ma anche di fregi e elementi decorativi, come la grande statua raffigurante la Vittoria alata, opera di Antonio Ugo, rubata nel 2013, poi ritrovata in un deposito nel quartiere Danisinni e recentemente restaurata e esposta a Palazzo Ajutamicristo (ve ne abbiamo parlato qui). Adesso la Vicaria potrebbe lasciarsi alle spalle gli anni bui per sempre.