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Il Parco delle Madonie compie 35 anni: un paradiso siciliano da continuare a proteggere

Il 9 novembre del 1989, la Regione pubblicava il decreto che poneva sotto tutela circa 40 mila ettari di territorio ricchissimo di biodiversità e tradizioni culturali. Per celebrare la ricorrenza è in corso un fitto calendario di appuntamenti, inaugurato da un incontro che si è svolto nella sede storica del Parco, a Petralia Sottana, a cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni, docenti, esperti e studenti

di Marco Russo

11 Novembre 2024

Sono tra le più antiche montagne delle Sicilia e fanno da casa alla metà delle specie di flora dell’Isola. In quel 2 per cento di territorio racchiuso nel Parco delle Madonie, circa 40 mila ettari di vette, vallate e rocche che lambiscono il mare, crescono ben 2600 specie di piante e vivono tutti i tipi di mammiferi presenti in Sicilia. Questo regno di biodiversità, che dal 2001 fa anche parte dell’European Geoparks Network, riconosciuto dall’Unesco, ha festeggiato i 35 anni dall’istituzione del Parco.

Il 9 novembre del 1989, la Regione Siciliana pubblicava il decreto che poneva sotto tutela, per le sue straordinarie qualità naturalistiche, il territorio su cui sorgono, come tanti piccoli presepi, 15 piccoli comuni del Palermitano. Nato con l’obiettivo di preservare un ecosistema unico, il Parco oggi tutela, non solo le specie animali e vegetali che popolano il massiccio montuoso madonita, ma anche un ricco patrimonio culturale e storico.

Petralia Sottana

Per celebrare i 35 anni, è in corso un calendario di appuntamenti, inaugurato da un incontro che si è svolto nella sede storica del Parco a a Petralia Sottana, nelle sale di Palazzo Pucci Martinez, a cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni, docenti, esperti e studenti. “Quello dei 35 anni è un grande traguardo, e grandi sfide ci aspettano – ha commentato il commissario dell’Ente Parco, Salvatore Caltagirone – . Il Parco è pronto a cogliere queste sfide e a lavorare come sempre per la tutela della biodiversità e per il Geoparco mondiale Unesco di cui fa parte”. A portare i saluti iniziali anche il sindaco di Petralia Sottana, Piero Polito: “Una storia, quella del Parco, che fa parte dell’identità dei madoniti e che si apre verso le sfide del futuro per le comunità locali”.

Per il direttore dell’Ente Parco, Giuseppe Maurici, “l’Ente ha avuto un ruolo apripista, con una legge regionale istitutiva a quei tempi innovativa”. Maurici ha anche tracciato una rapida digressione su  evoluzione e gestione degli strumenti tecnici del Parco. Tra i relatori anche Rosario Schicchi, direttore dell’Orto Botanico di Palermo: “Salvare la biodiversità – ha spiegato – significa anche tutelare la nostra specie. Nel tempo, il ruolo di parchi e aree protette in genere è stato anche questo. Guardiani di biodiversità, hanno avuto un ruolo strategico nonostante le difficoltà storiche”. Schicchi ha illustrato le fasi preparatorie dei piani di gestione come strumenti di programmazione per la conservazione delle differenti specie.

Sentiero tra gli ulivi di San Mauro Castelverde

Tra gli intervenuti, il sindaco di San Mauro Castelverde, Giuseppe Minutilla ha ricordato la sinergia e il valore della rete tra Ente e Comuni, chiamati a lavorare insieme per lo sviluppo. Il dirigente del Servizio Aree protette dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, Francesco Picciotto, nel portare il saluto dell’assessore Giusi Savarino, ha ricordato come “la rete naturale siciliana rappresenta il 18 per cento della superficie complessiva dell’isola, un dato importante. Dieci anni prima dello Stato, la Sicilia, dopo la marcia dello Zingaro,  approvò  una legge innovativa e coraggiosa che ha fatto scuola”.

Un impegno che ha visto la partecipazione anche dell’Istituto Domina di Petralia Sottana, guidato dal dirigente Vito Pecoraro, che nel suo intervento ha illustrato il valore dei numerosi progetti di collaborazione varati con l’Ente Parco, per diffondere tra giovani e docenti il valore ambientale e geologico del Parco e del Geoparco mondiale Unesco. Hanno chiuso i lavori i geologi Alessandro e Fabio Torre, che hanno ripercorso il valore geologico del territorio illustrando i numerosi elementi di interesse ed i geositi inseriti nel Geoparco Unesco. In occasione dell’anniversario, in collaborazione con l’associazione Tan Panormi, Villa Sgadari, altra dimora storica settecentesca dell’Ente Parco a Petralia Soprana, è stata aperta alle visite.

Uno degli esemplari di Abies nebrodensis (foto Gilles San Martin, licenza CC BY-SA 2.0)

LI’ DOVE VIVONO GLI ALBERI ESTINTI

Dominate da Pizzo Carbonara, la seconda vetta più alta dell’Isola dopo l’Etna, con i suoi 1979 metri, le Madonie sono un susseguirsi di paesaggi unici. Un ecosistema che spazia dalle foreste alle praterie d’alta quota, fino alle gole e ai torrenti. Tra le specie più rare e protette è l’Abies nebrodensis, abeti endemici delle Madonie e simbolo della flora siciliana, di cui esistono appena una trentina di esemplari nel Vallone Madonna degli Angeli, sopravvissuti probabilmente grazie all’isolamento e alla minore competitività locale di altre specie più forti.

Nelle aree più alte del parco, si trovano boschi di querce, faggi e pini, mentre a quote inferiori prevalgono le macchie mediterranee con roverelle, lecci e corbezzoli. La grande varietà di piante include anche molte specie di orchidee selvatiche, elicrisi, lavanda e timi che conferiscono al paesaggio colori e profumi intensi, soprattutto in primavera. Da non perdere, la “cattedrale naturale” di Piano Pomo costituita da 317 agrifogli giganti.

Un esemplare di aquila reale

LA FAUNA DEL PARCO

Anche la fauna delle Madonie è ricca e diversificata. All’interno del Parco sono rappresentate tutte le specie di mammiferi presenti in Sicilia. Vivono circa 200 specie di vertebrati, tra cui alcuni animali rari come il gatto selvatico, la martora e il falco pellegrino. Tra le altre specie presenti ci sono l’aquila reale, il gufo reale e varie specie di rapaci diurni e notturni. Grazie alla sua conformazione geologica, il parco offre habitat ideali per molti mammiferi, uccelli, rettili e anfibi, oltre a una grande varietà di insetti e farfalle. Ogni ecosistema del parco, dalla montagna alla pianura, contribuisce a creare un equilibrio naturale che rende l’area un vero e proprio rifugio per la fauna selvatica.

Pizzo Canna

GEOLOGIA E PAESAGGI

Uno degli aspetti più affascinanti del Parco delle Madonie è la sua complessità geologica. Qui, affiorano rocce che risalgono a oltre 200 milioni di anni fa, alcune delle quali mostrano fossili marini, testimonianza di antichi fondali oceanici. Il territorio è caratterizzato da una vasta gamma di forme, dalle dolci colline alle ripide pareti rocciose, dalle grotte carsiche alle imponenti vette montuose. Queste caratteristiche rendono il parco una meta ideale per geologi e appassionati di escursionismo. Nel 2001 il Parco delle Madonie è entrato a far parte dell’European Geoparks Network e nel 2004 nel Global Geoparks Network dell’Unesco. È uno dei 12 geoparchi mondiali presenti in Italia.

Polizzi Generosa

CULTURA E TRADIZIONI

Il Parco delle Madonie non è solo natura; racchiude anche un ricco patrimonio culturale. I 15 comuni che fanno parte dell’area protetta, tra cui Castelbuono, le due Petralie, Polizzi Generosa, Gangi, Geraci Siculo, Pollina, conservano tradizioni, feste e saperi antichi. La produzione di formaggi, la lavorazione della ceramica e l’artigianato del legno sono solo alcune delle attività che caratterizzano questi luoghi, che hanno saputo mantenere intatti i propri usi e costumi nel corso dei secoli. Ricca anche la tradizione gastronomica con prodotti come la Provola delle Madonie Dop, l’olio extravergine d’oliva, dolci come lo Sfoglio e i diversi tipi di funghi. Specialità spesso protagoniste delle sagre che animano i comuni del parco durante tutto l’anno.

Escursionisti sulle Madonie

TURISMO CONTRO LO SPOPOLAMENTO

Il Parco delle Madonie è una destinazione ideale per gli amanti del turismo naturalistico e sostenibile. Un reticolo di trenta sentieri escursionistici attraversa le montagne e le valli del parco, offrendo panorami indimenticabili e angoli incontaminati. Nonostante il territorio stia soffrendo di uno spopolamento progressivo, che vede andar via soprattutto le nuove generazioni, sono nate negli anni diverse realtà associative che lavorano per invertire la rotta, proponendo attività tutto l’anno come trekking, birdwatching, arrampicata, escursioni in mountain bike, passeggiate a cavallo, percorsi didattici per bambini e attività di educazione ambientale.