Il sogno di Castelbuono Città creativa dell’Unesco tra inclusione, arte e buon cibo

11 Maggio 2023

Consulenti al lavoro per presentare il dossier di candidatura nel settore della gastronomia, entro la fine di maggio. Il borgo madonita punta a entrare nella rete di cui fanno parte 295 città nel mondo, di cui 13 in Italia. Tanti i partner e le lettere di supporto da parte di esponenti del mondo della cultura e della politica

di Maria Laura CrescimannoUltime settimane di lavoro, negli uffici del Comune di Castelbuono, per definire il complesso dossier di candidatura a Città creativa Unesco per la gastronomia. Il borgo delle Madonie aveva già annunciato a febbraio di voler intraprendere l’ambizioso percorso, ora la capitale indiscussa del comprensorio madonita per il turismo gastronomico e culturale gioca le ultime carte, forte della voce di sostegno di nomi della cultura e della politica.

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Castelbuono (foto di Matthias Süßen, Wikimedia Commons, licenza CC BY-SA 4.0)

Un borgo medievale, la roccaforte dei Ventimiglia, che di recente ha fatto parlare di sé per le originali soluzioni ecologiche per la raccolta dei rifiuti con gli asinelli e perfino con cani addestrati, e che al contrario di altri centri montani non si spopola, ma conta oltre ottomila abitanti. In estate accoglie ormai numerosi gourmet dall’estero, cui si aggiunge un pubblico sempre più giovane, attratto dalle performance di arte contemporanea e dall’estate all’insegna del grande jazz internazionale.
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Il logo della candidatura

Entro fine maggio scadono i termini di presentazione del dossier ufficiale per candidarsi a città creativa dell’Unesco 2023, l’ambita selezione per il settore dell’enogastronomia che trasformerebbe Castelbuono in ambasciatrice italiana della dieta mediterranea intesa come stile di vita, della tutela della biodiversità naturale, dell’inclusione sociale e della valorizzazione delle risorse del territorio, prima tra tutte quella unica della manna estratta ancora oggi come in passato dai frassini con antichi metodi manuali.Un dossier molto corposo, che raggiungerà le venti pagine – spiegano i consulenti del comitato direttivo che stanno lavorando gratuitamente per raggiungere l’obiettivo –  puntando sulle bellezze naturalistiche del territorio, ma anche sulle molte imprese del comparto alimentare di alta qualità, tra cui i pluripremiati panettoni e dolci dell’azienda di Nicola Fiasconaro, i biscotti Tumminello, i vini siciliani Doc ed il miele da ape nera sicula, i funghi locali pregiatissimi e ricercati dagli chef insieme alle verdure spontanee che entrano a pieno titolo nelle ricette della cucina tipica locale. A questo si aggiungono nuove iniziative come l’Orto e l’Arte, progetto in progress promosso dal Museo Civico, per avviare attività didattiche ed artistiche aperte ad adulti e bambini.
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Piazza Margherita (foto Davide Mauro, Wikimedia Commons, licenza CC BY-SA 4.0)

Il primo verdetto si avrà entro giugno, quando si saprà se la candidatura di Castelbuono è stata selezionata dalla Commissione Italiana Unesco tra le città italiane concorrenti, in caso positivo, allora si aprirebbero ulteriori consultazioni ed approfondimenti, in vista di ottobre e della ratifica finale da parte di Parigi.
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Torta per Castelbuono candidata Unesco

Intanto, le voci a supporto di Castelbuono si sono già levate da più parti. Le città creative per la gastronomia a essere state designate in Italia ad oggi sono soltanto tre, Bergamo, Alba e Parma, a cui se ne aggiungono altre dieci per gli altri settori culturali. L’obiettivo – come si legge nel bando ufficiale – è quello di favorire il pieno utilizzo della creatività e della cultura quale fattore di uno sviluppo sostenibile con al centro le persone e il rispetto dei diritti umani, con specifico riferimento a uno dei diciassette obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Dunque, una capacità di aprirsi all’esterno e guardare al futuro, riattivando l’economia locale in chiave di sostenibilità, di produzione legata alle eccellenze del territorio.
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Il Castello dei Ventimiglia (foto di LigaDue, Wikimedia Commons, licenza CC BY-SA 3.0)

Spiega il sindaco di Castelbuono, Mario Cicero: “Sono soltanto 295 le città del mondo che fanno parte di questo club esclusivo legato alla creatività, declinata in molte diverse espressioni. Quando e se riusciremo ad entrare tra le Città creative per la gastronomia, i vantaggi, ma anche la fatica per mantenere alta l’eccellenza, saranno notevoli. Siamo gli unici in Sicilia a candidarci e in questi mesi abbiamo stretto rapporti di alto profilo presentando Castelbuono in eventi nazionali tra cui Golosaria a Milano,Terra Madre di Slow Food, e la Conferenza europea dei Geoparchi”.“Con l’Università di Palermo – prosegue il sindaco Cicero – abbiamo già attivato un master sui temi della giurisprudenza e sovranità alimentare, che partirà qui a Castelbuono a luglio. Ma la parola che meglio si addice a questa nostra candidatura, che va al di là delle già note eccellenze gastronomiche e del territorio che Castelbuono esprime già da anni, sarà l’inclusione sociale, l’arte e la contaminazione tra attività ed esperienze dal mondo esterno”.Il sindaco sottolinea, inoltre, come negli anni della pandemia siano stati attivati partenariati internazionali, come quello con il Ministero della Cultura, nel programma Italian Council 2021, che ha consentito di portare nel museo civico del Castello dei Ventimiglia, opere di artisti da circuiti internazionali. “Abbiamo arricchito le nostre collezioni, con attività culturali aperte alla cittadinanza in occasione di laboratori di arte, teatro e musica”, ha ribadito il sindaco.
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Matrice Nuova (foto Davide Mauro, Wikimedia Commons, licenza CC BY-SA 4.0)

I partner a sostegno di Castelbuono città creativa Unesco vanno dal museo naturalistico dedicato a Francesco Minà Palumbo, unica realtà scientifica e storica capace di raccontare il comprensorio madonita; l’Università di Palermo e la rete del Simua, Sistema museale d’ateneo; Idimed, Istituto per la dieta mediterranea; Slow Food e il Parco delle Madonie. Ma una volta entrata a far parte della grande rete delle città Unesco – quella per l’enogastronomia è nata nel 2004 – le contaminazioni e gli scambi tra arte contemporanea, enogastronomia, agricoltura e sostenibilità saranno destinati a crescere rapidamente. Come auspicano alcune delle voci più autorevoli del panorama nazionale  che si sono già espresse a sostegno di Castelbuono.Sul sito ufficiale si leggono già lettere di supporto, come quella dell’ ex ministro Fabrizio Barca, che ha parlato di destino votato all’eccellenza, oppure quella di Carlo Petrini che augura ai castelbuonesi di riscoprire tutto il pieno potenziale di produzione del suo incredibile patrimonio agroalimentare e dei molti presidi Slow Food, a partire dalla manna, mentre lo scrittore palermitano Gaetano Basile ricorda la splendida posizione del “Castello Buono” dei Ventimiglia che nel Quindicesimo secolo posero qui la loro dimora tra montagne, boschi di querce e castagni, pascoli e fertili colline che guardano il mare.