Fu uno dei cuori pulsanti della “nuova” via Roma, che oltre un secolo fa cambiò il volto di Palermo. Negli anni Trenta del Novecento, ospitò la storica sede della Banca nazionale di Credito, ma nelle sue stanze si trovavano anche gli uffici della Compagnia italiana turismo, e dal dopoguerra vi ebbe sede l’Inps e alcuni istituti scolastici statali. Adesso, il palazzo del Banco di Credito italiano, tra piazza delle Due Palme e il Palazzo delle Poste, è chiuso da qualche anno, dopo l’abbandono del complesso da parte di Unicredit. I proprietari hanno deciso di metterlo in vendita o in affitto, nella speranza che qualcuno sia disposto ad investire per dargli una nuova vita.

Palazzo del Credito Italiano in via Roma
L’edificio – si legge nell’annuncio pubblicato dall’agenzia immobiliare che cura la vendita – si sviluppa su più livelli per una
quadratura complessiva di 6mila metri quadrati. Sul piano terra di 2mila metri quadrati si affacciano 17 vetrine e tra le possibili destinazioni d’uso, oltre che banca, ci sono quelle di albergo o ristorante. L’immobile – sottolineano dall’agenzia immobiliare – “necessita di
importanti interventi di ristrutturazione” e la trattativa per la vendita o la locazione è rigorosamente riservata.Il complesso così come lo vediamo oggi fu realizzato su progetto di
Pietro Scibilia negli anni Venti del secolo scorso. Ma le sue origini sono ancora più antiche, poiché l’edificio ingloba parte del
palazzo Monteleone, proprietà degli Aragona Pignatelli duchi di Monteleone che, già nel ‘700 avevano accorpato il palazzo dei Lanza di Mussomeli, tra via Torre di Gotto e via Monteleone. Anno cruciale fu il 1906, con la dichiarazione di pubblica utilità per l’apertura di quella che sarebbe diventata la via Roma. I beni dei Monteleone, nonostante le proteste,
furono espropriati e parte degli edifici furono demoliti. La proprietà passò allora alla Società anonima per imprese e costruzioni “Roma”, che divenne in seguito Istituto immobiliare italiano.

Hall del Palazzo del Credito Italiano
Nel 1927 i lavori proseguirono con l’intervento di Scibilia, consulente tecnico del Credito italiano, che ristrutturò la parte orientale dell’edificio su via Roma
come sede della Banca nazionale di Credito. Così, tra le due ali dell’edificio, fu realizzato il prospetto d’ingresso d’ispirazione neoclassica, mentre all’interno, dove prima c’era un giardino, fu ricavata
una grande sala coperta da un soffitto a lucernario. Poi negli anni ’40 arrivarono ulteriori ampliamenti del complesso che ospitò diversi uffici e scuole, tra cui il magistrale “Camillo Finocchiaro Aprile” e la media “Benedetto D’Acquisto”. Oggi le sue vetrine vuote vanno ad aggiungersi alle tante altre che si affacciano su via Roma, in attesa che anche questa strada, un tempo brulicante di attività, possa tornare a vivere.