Ispica verso l’ingresso nel sito Unesco del Val di Noto

I gioielli barocchi della cittadina del Ragusano, dopo 18 anni, saranno finalmente inclusi nella lista dei Patrimoni dell'umanità

di Redazione

14 Gennaio 2020

Si fa più vicino l’ingresso di Ispica nel sito Unesco del Val di Noto. I gioielli barocchi della cittadina del Ragusano, dopo 18 anni, saranno finalmente inclusi nella lista dei Patrimoni dell’umanità, insieme a quelli degli altri otto comuni che fanno parte del sito seriale “Le città tardo barocche del Val di Noto”.

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Cattedrale di San Bartolomeo

L’amministrazione comunale – si legge in una nota – il 31 gennaio parteciperà ufficialmente ad un incontro convocato dal sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, nella sua qualità di capofila del sito: inizierà così il percorso che porterà all’allargamento del sito esistente ad Ispica e ad altri comuni per i quali sarà riconosciuta l’uniformità culturale e architettonica che si espresse dopo il terremoto del 1693. Decisivo per la svolta l’incontro che si è svolto ad Ispica il 6 gennaio scorso fra le amministrazioni comunali di Ispica, rappresentata dal vice sindaco e assessore all’Unesco, Gianni Stornello, Acireale e Mazzarino, comuni che chiederanno di rientrare nella lista dei Beni dell’Umanità. Presenti anche la vice presidente dell’Ars Angela Foti, e i deputati iblei Nello Dipasquale e Marialucia Lorefice. “In un successivo incontro al ministero dei Beni Culturali – fanno sapere dall’amminstrazione comunale di Ispica – i deputati hanno ottenuto il benestare all’avvio della procedura di allargamento. Primo adempimento sarà il consenso formale che dovranno esprimere i sindaci degli otto comuni ricedenti nel sito: Noto, Modica, Ragusa, Scicli, Palazzolo Acreide, Militello in Val di Catania, Catania e Caltagirone”.
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Partecipanti all’incontro del 6 gennaio

“È questo un risultato importante – afferma il sindaco Pierenzo Muraglie – se consideriamo le chiusure iniziali dell’Unesco rispetto ad ipotesi di allargamento e le difficoltà di interlocuzione con il ministero che abbiamo avuto all’inizio del nostro percorso. Sono certo che i sindaci degli altri comuni ricadenti nel sito Unesco coglieranno il valore dell’allargamento ad Ispica e a quei comuni che avranno riconosciute le caratteristiche architettoniche in linea con lo stile tardo-barocco del Val di Noto”.
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Chiesa dell’Annunziata

“Siamo all’inizio di una nuova fase di questa sfida – dichiara il vice sindaco Gianni Stornello – per la quale dovremo continuare a lavorare sodo per fare valere le evidenze scientifiche che stanno alla base della nostra richiesta di ingresso nel sito. Ispica è geograficamente, culturalmente e architettonicamente parte del Val di Noto: il tardo-barocco del loggiato del Sinatra e della basilica di Santa Maria Maggiore sono lì a chiedere che venga colmata una lacuna. Aggiungo che con la Fondazione Unesco abbiamo anche avviato la valutazione di altri monumenti, come la basilica della Santissima Annunziata e la chiesa di Santa Maria di Gesù del convento dei frati minori. Consideriamo inoltre molto importante il fatto che nell’ipotesi di Piano di gestione che gli otto comuni stanno preparando, si lasci spazio all’inserimento di altri centri: segno che l’allargamento del sito è una possibilità tenuta in seria considerazione”.