La Scala dei Turchi a piccoli passi verso l’Unesco
La bianca scogliera di Marna dell'Agrigentino minacciata dai crolli si candida a diventare uno dei siti Patrimonio dell’Umanità
di Ruggero Altavilla
12 Dicembre 2019
Bianchi gradini che sprofondano nel blu del mare. Un monumento della natura icona della Sicilia, che adesso inizia il suo lungo cammino verso un traguardo ambito. La Scala dei Turchi, la scogliera di marna che si affaccia sul litorale di Realmonte, nell’Agrigentino, si candida a diventare uno dei siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Un riconoscimento non facile da raggiungere, dall’iter articolato e costellato da mille ostacoli, non ultimo il fatto che la scogliera ricade all’interno di una proprietà privata.
Ma un primo tassello verso la World Heritage List arriva con un atto politico. È un ordine del giorno, approvato all’unanimità dall’Assemblea regionale siciliana con il quale si impegna il governo ad avviare l’iter per l’importante riconoscimento Unesco. Il provvedimento arriva proprio all’indomani dell’ennesimo allarme lanciato dagli ambientalisti sui crolli del costone roccioso, in più occasioni messo in sicurezza per evitare pericoli. “L’inserimento della Scala dei Turchi nell’elenco dei siti Patrimonio mondiale, culturale e naturale dell’Unesco non può essere ulteriormente rinviato – ha detto Michele Catanzaro, parlamentare che ha firmato l’ordine del giorno approvato da Sala d’Ercole – . Per questo abbiamo impegnato il governo ad avviare le procedure necessarie a tutelare quel tratto di costa tra Realmonte e Porto Empedocle rappresentativo dell’identità della provincia di Agrigento e dell’intera Sicilia”.Una tutela di cui si parla da anni, tra ordinanze di divieto d’accesso firmate dall’amministrazione comunale, e denunce degli ambientalisti, che hanno portato nei giorni scorsi all’apertura di un fascicolo a carico di ignoti da parte della Procura di Agrigento, per inosservanza delle norme a tutela dei beni artistici, culturali e ambientali, dopo che massi e pietre si sono staccati dal costone. “L’occhio del drone ha scoperto migliaia di massi a rischio crollo, nei lati della collina che sovrasta la Scala dei Turchi – hanno fatto sapere dall’associazione Mareamico Agrigento – . Le pietre che sono venute giù negli scorsi giorni non sono nulla, rispetto a ciò che rischia ancora di cadere. Serve urgentemente una massiccia opera di disgaggio, al fine di far crollare in maniera controllata tutti i massi pericolanti e chiudere fisicamente la zona ovest a rischio”.Dunque, il recente impegno di Sala d’Ercole, seppur non sancisca di fatto alcun riconoscimento, potrebbe aprire finalmente la strada alla valorizzazione e tutela che la Scala dei Turchi merita. La scogliera, da sempre meta turistica soprattutto d’estate, si erge tra due spiagge di sabbia fine, per accedervi bisogna procedere lungo il litorale e inerpicarsi in una salita somigliante a una grande scalinata naturale di pietra calcarea. Una volta raggiunta la sommità della scogliera, il paesaggio visibile abbraccia la costa agrigentina fino a Capo Rossello. Dalle forme ondulate e irregolari, con linee dolci e rotondeggianti, prende il nome dalle passate incursioni di pirateria da parte dei saraceni, genti arabe e, per convenzione, turche; i pirati turchi, infatti, trovavano riparo in questa zona meno battuta dai venti e rappresentante un più sicuro approdo.