La Targa Florio diventerà brand d’interesse culturale
La Regione vuole apporre il vincolo al marchio legato alla storica gara automobilistica ideata nel 1906 da Vincenzo Florio
di Ruggero Altavilla
13 Giugno 2020
La Regione “blinda” la Targa Florio. Ieri con una nota congiunta firmata dalla soprintendente dei Beni Culturali di Palermo, Lina Bellanca, e della responsabile del procedimento, Selima Giuliano – inviata all’Aci di Palermo, si è avviata la procedura per la dichiarazione di interesse culturale della Targa Florio, manifestazione sportiva che dal 1906 porta il nome della Sicilia in tutto il mondo. Lo ha reso noto l’assessorato regionale dei Beni culturali.
La titolarità del marchio appartiene oggi all’Automobile Club di Palermo che detiene anche una raccolta di fotografie e documenti storici e 21 targhe in metallo fuso celebrative delle edizioni della storica manifestazione. La prima edizione della Targa Florio si è svolta il 6 maggio 1906 e si deve alla grande intuizione di Vincenzo Florio che realizzò proprio sul circuito delle Madonie, dove tutt’oggi è ancora disputata, una gara a dir poco leggendaria, legando per sempre il nome della storica gara ai luoghi. L’Aci avrà da oggi 30 giorni per proporre le eventuali osservazioni.Una decisione quella dell’amministrazione regionale che, di fatto, rende più difficile l’eventuale acquisizione del marchio da parte dell’Automobile Club d’Italia. Aci Italia, infatti, starebbe valutando se vi siano le condizioni per comprare il brand dall’Aci Palermo, ma adesso interessata ad acquisirlo sarebbe anche la Regione. “Riconoscere il valore del brand ‘Targa Florio’ vincolandone l’uso è un atto necessario e dovuto ai siciliani per evitare che possa compiersi uno scippo alla nostra storia”, ha dichiarato l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, che ha aggiunto: “La Targa Florio costituisce ancora oggi a livello mondiale un riferimento immediato e diretto alla cultura e alla storia della Sicilia ed è un evento fortemente radicato nella memoria collettiva. Non si tratta solo di un marchio legato al mondo dell’automobilismo ma rappresenta la storia stessa dell’automobilismo, la sfida che un’Isola seppe lanciare al mondo intero”.“La manifestazione automobilistica e motociclistica ‘Targa Florio’ – ha precisato Sergio Alessandro, dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali – è stato un evento sportivo di punta nella Palermo degli anni Venti rappresentando l’aspirazione al successo e alla dimensione internazionale di una borghesia locale in ascesa. Per il suo valore storico e simbolico la Targa è stata dichiarata patrimonio storico-culturale della Regione Siciliana unitamente ai circuiti storici piccolo (72 chilometri), medio (108 chilometri) e grande (148 chilometri) ed alle antiche tribune di Floriopoli, quale riconoscimento per il contributo dato alla positiva diffusione dell’immagine della Sicilia nel mondo. E dal 26 giugno 2009 è iscritta nel registro delle Eredità immateriali della Regione siciliana al numero 129 del libro delle celebrazioni”