◉ MESSINA
Le capre invadono Alicudi: saranno donate a chi ne fa richiesta
Nella piccola isola delle Eolie, ci sono circa seicento esemplari che ormai prolificano all’interno della riserva naturale, causando danni alle colture e all’ambiente. L’assessorato regionale all’Agricoltura ha emanato un avviso per l’alienazione gratuita degli animali selvatici, che saranno ceduti agli agricoltori
di Ruggero Altavilla
2 Aprile 2024
Ci sono quelle girgentane o le nane tibetane, fino alle Saanen. Ne sono state censite almeno seicento, ma potrebbero essere anche di più. Ormai ad Alicudi ci sono più capre che residenti. Un centinaio di persone vivono nella piccola isola delle Eolie e ogni giorno devono fare i conti con danni agli orti, alle colture e all’ambiente causati dagli animali selvatici che ormai prolificano all’interno della riserva naturale. Un’emergenza che ha portato l’assessorato regionale all’Agricoltura a emanare un avviso per l’alienazione gratuita di capre selvatiche.
Il dirigente del Servizio 13 del Dipartimento regionale dello Sviluppo rurale per il territorio di Messina, vuole donare gli animali agli allevatori e alle aziende agricole che ne faranno richiesta entro il 10 aprile. Come stimato dal piano di monitoraggio e contenimento approvato dall’Ispra lo scorso novembre, sono circa seicento i capi allo stato brado che vivono nell’isola. Si tratterebbe soprattutto di capre di razza siciliana girgentana, e altre riconducibili a razza Saanen e Nana tibetana.
Come previsto dal piano esecutivo, si legge nell’avviso, gli animali catturati, “dopo essere stati immessi in apposite gabbie idonee per il trasporto nel rispetto delle condizioni di benessere previste per legge, ed aver superato i test sanitari per la loro movimentazione ad opera dell’Asp di Messina”, verranno assegnati agli allevatori che ne faranno richiesta. Ogni allevatore – chiariscono dalla Regione – potrà richiedere un numero massimo di 50 animali per una singola azienda agricola, “qualora l’interesse sia manifestato da un numero cospicuo di allevatori. Diversamente, tale limite è suscettibile di aumento a seconda della disponibilità”.
I risultati del monitoraggio effettuato l’anno scorso dalla Dream Italia (Dimensione Ricerca Ecologia Ambiente), una società cooperativa con sede in Toscana, – si legge sul Giornale di Lipari – ha evidenziato danni importanti allo sviluppo della fioritura di diverse specie, oltre agli inevitabili danni da calpestio che determinano anche problemi di erosione del suolo. Indagini specifiche sono state, inoltre, effettuate sui muretti a secco, patrimonio dell’Unesco, che hanno evidenziato crolli diffusi attribuibili alle capre con la compromissione di circa il 24 per cento dei 1.300 metri rilevati di questi manufatti simboli del territorio.
Alicudi è la più remota e selvaggia delle Eolie. Caratterizzata da una superficie di appena 5,2 chilometri quadrati, l’isola raggiunge un’altezza massima di 675 metri con il monte Filo dell’Arpa, un vulcano spento che domina il panorama circostante. Il paesaggio di Alicudi è costellato da scogliere vertiginose, calette remote e una rigogliosa vegetazione mediterranea.