Le Madonie sentinelle del clima con l’osservatorio di Piano Battaglia
L’Organizzazione meteorologica mondiale ha inserito la stazione dell’Enea tra gli otto centri di rilevamento in Italia
di Redazione
27 Marzo 2021
Una “sentinella” del clima di livello mondiale, per raccogliere dati atmosferici ad alta quota e monitorare il cambiamento climatico. L’Organizzazione meteorologica mondiale ha conferito all’osservatorio dell’Enea, sulle Madonie, il riconoscimento ufficiale di stazione regionale per tutta l’area del Mediterraneo centrale, nell’ambito del Global Atmosphere Watch, la rete mondiale per lo studio del cambiamento climatico che coinvolge circa 80 Paesi. Quella di Piano Battaglia è l’ottava stazione di rilevamento in Italia e l’unico sito in quota in Sicilia.
La notizia – resa nota dall’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – è stata diffusa in occasione della Giornata mondiale della meteorologia che si celebra il 23 marzo per ricordare l’entrata in vigore della convenzione che nel 1950 ha segnato la nascita dell’Organizzazione mondiale della Meteorologia, per volere delle Nazioni Unite.“Questo riconoscimento di portata internazionale – sottolinea Francesco Monteleone, ricercatore del Laboratorio di osservazioni e misure per l’ambiente e il clima – conferma l’eccellenza italiana nella ricerca applicata alla protezione dell’ambiente e consentirà alla stazione di assumere un ruolo di crescente rilievo scientifico. Inoltre, in questo modo, l’Enea rafforza la sua partecipazione alla rete mondiale: l’Osservatorio delle Madonie, infatti, si aggiunge quello di Lampedusa, attivo dal 1992”.“L’alta quota, la posizione geografica, l’assenza di contaminazioni locali e l’accuratezza delle misure rendono la stazione di Piano Battaglia, un punto di eccellenza per il monitoraggio a scala globale e lo studio dei complessi meccanismi del cambiamento climatico, in linea con i principi delle Nazioni Unite per la promozione del ruolo delle montagne come ‘sentinelle’”, aggiunge Alcide Di Sarra, ricercatore del Laboratorio di osservazioni e misure per l’ambiente e il clima.La stazione Enea si trova a circa 1.700 metri di quota, in località Piano Battaglia nel Comune di Petralia Sottana, sul versante meridionale del Pizzo Carbonara, all’interno del Parco delle Madonie e rappresenta oggi l’ottavo punto di monitoraggio dei gas ad effetto serra in Italia. L’osservatorio è anche un tassello strategico del progetto Pulvirus, avviato lo scorso anno per studiare il legame fra inquinamento atmosferico e diffusione della pandemia da Covid-19, le interazioni fisico-chimiche-biologiche fra polveri sottili e virus e gli effetti del “lockdown” sull’inquinamento atmosferico e sui gas serra.Sin dal 2005, i ricercatori dell’osservatorio hanno avviato un programma di rilevazioni di dati meteorologici e di campionamento settimanale che consente di monitorare la concentrazione dei principali gas a effetto serra, quali biossido di carbonio, metano, protossido di azoto e monossido di carbonio. Attraverso un sistema di pompe i campioni di aria vengono raccolti in apposite bottiglie di vetro da 3 litri e analizzati nei laboratori accreditati dell’osservatorio Enea di Lampedusa e di altre reti globali.