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Le pietre ferite di Poggioreale, prove di rinascita di una città fantasma

Da anni i ruderi del paese distrutto dal terremoto del Belìce sono al centro di progetti di rigenerazione che stentano a decollare. Se oggi c’è chi continua a denunciarne l’abbandono, dall’altro lato vengono in aiuto i finanziamenti del Pnrr grazie a cui il corso e la piazza principali torneranno fruibili. Il sindaco pensa in grande: “Sarà un palcoscenico per musica, teatro e cinema”

di Giulio Giallombardo

24 Novembre 2023

di Giulio Giallombardo

Il sogno di una città che scaccia i fantasmi del terremoto per tornare a vivere. Dall’incubo di quella notte del 1968, Poggioreale è diventata il simbolo del Belìce ferito. Con le sue case e palazzi diruti densi di segni di vita trascorsa, spezzata in poche ore; con le sue chiese sventrate e inghiottite dalla natura; i ruderi dell’antica cittadina trapanese sono un reticolo di strade e vicoli ridotti a un cimitero di pietre. Della rinascita di Poggioreale Antica si parla da tempo. Idee, visioni, progetti che da oltre cinquant’anni si sono arenati tra quegli scheletri di case. Se oggi c’è chi continua a denunciarne l’abbandono – “fra dieci anni non ci sarà più niente”, è l’allarme dell’associazione Poggioreale Antica, da anni impegnata per il recupero del borgo – dall’altro lato, c’è chi è convinto che una rinascita è possibile.

Poggioreale Antica, corso Umberto I (foto Davide Mauro, licenza CC BY-SA 4.0)

Il primo a crederci è il sindaco Carmelo Palermo, in carica da sei mesi, che ha fatto del rilancio della vecchia città il suo manifesto. A partire dalla riapertura e messa in sicurezza dell’antico corso Umberto I, la strada principale che tagliava il centro abitato, fino alla scenografica piazza Elimo. Un progetto finanziato con fondi del Pnrr che prevede diversi interventi tra la vecchia e la nuova città, tra cui il recupero già in cantiere di Palazzo Agosta, per farne un centro visite e interpretazione multimediale.

Poggioreale Antica, resti di una palazzina (foto Associazione Poggioreale Antica)

“Questo non è che il primo passo di un percorso articolato che l’amministrazione comunale dovrà seguire per realizzare un piano particolareggiato di recupero – spiega il sindaco Palermo – . L’idea è che il Comune, diventato proprietario dei ruderi una volta alienati, metta gli edifici a disposizione dei privati che vogliano investire per realizzare attività economiche, culturali e ricettive, legate alla ruralità e alla promozione delle eccellenze del territorio. Penso a luoghi di comunità, che siano anche laboratorio di recupero di antiche tradizioni artigianali”.

Una visione che oggi sembra pura utopia e che non potrà comunque prescindere da una massiccia messa in sicurezza di cui si occuperà la Protezione civile con un investimento di un milione e mezzo di euro. Il primo passo già fatto è la recinzione che circonda il vecchio centro abitato, per evitare il via vai di turisti e visitatori che regolarmente si avventurano tra i ruderi, violando il divieto di accesso per motivi di sicurezza. Anche se – come denuncia Giacinto Musso, presidente dell’Associazione Poggioreale Antica – “la recinzione è stata in più punti divelta e la gente continua ad entrare indisturbata. Anche la videocamera di sorveglianza è fuori uso, distrutta dagli incendi della scorsa estate”.

Poggioreale Antica, scala di un edificio (foto Giulio Giallombardo)

D’altro canto, l’idea del precedente governo regionale, annunciata due anni fa dall’allora governatore Nello Musumeci, era di trasformare Poggioreale Antica in una sorta di “laboratorio” a cielo aperto per gli studiosi di sismologia e dei tecnici del settore, ma anche una meta per la didattica e, al tempo stesso, un campo di esercitazioni per il volontariato di Protezione civile, come previsto da una convenzione firmata dall’ex sindaco di Poggioreale, Girolamo Cangelosi, e dal dirigente generale della Protezione civile regionale, Salvatore Cocina.

Poggioreale Antica, ruderi del teatro (foto Davide Mauro, licenza CC BY-SA 4.0)

Un progetto che, però, sta un po’ stretto all’attuale sindaco. “Poggioreale non può essere un campo di esercitazione fine a se stesso – osserva Palermo – . Rispetto all’idea di realizzare un centro strategico per la sismologia, nulla in contrario, perché è il posto giusto. Se l’idea è di recuperare qualche immobile per trasformarlo in un luogo di ricerca, un centro studi d’eccellenza come, ad esempio, il Centro Ettore Majorana di Erice, a me va benissimo. Ma prima occorre una visione più globale, che metta dentro finanziamenti per la rete idrica ed elettrica, le fognature, la fibra ottica, che oggi vale tanto quanto le altre. In questo caso, è ovvio che se la Regione volesse creare un centro culturale o la Protezione civile una sede di rappresentanza strategica, il Comune darebbe gratuitamente gli immobili, a fronte di un’azione di recupero”.

Poggioreale Antica, cappella di una chiesa (foto Giulio Giallombardo)

La rinascita di Poggioreale – recentemente scelta da Giancarlo Giannini per girare alcune scene del docufilm sui 50 anni di “Mimì metallurgico” – non può prescindere da azioni corali, che coinvolgano anche la comunità e il volontariato. Quello che dal 2011 fa l’associazione Poggioreale Antica, impegnata nella valorizzazione del vecchio paese e che oggi continua a denunciarne l’abbandono. “In passato abbiamo ripulito le strade dalle erbacce, fatto piccoli interventi di riqualificazione e allestito anche un piccolo museo della memoria all’interno di Palazzo Agosta, – racconta Giacinto Musso – ma oggi non siamo autorizzare a entrare”.

Ruderi di Poggioreale (foto Associazione Poggioreale Antica)

Un divieto – ribadisce il sindaco – dettato da ragioni di sicurezza. “Apprezzo la generosità e il buon volontariato dell’associazione – spiega il primo cittadino – ma prima queste attività venivano svolte senza regole che mettessero al sicuro l’incolumità di tutti. Oggi lo stesso percorso si può portare avanti con diligenza, in una collaborazione virtuosa tra i membri dell’associazione, i vigili del fuoco e la Protezione civile, mettendo in campo tutto quello che serve per garantire la sicurezza. E poi potremmo pensare anche a un partenariato per piccoli interventi di rigenerazione e accompagnamento turistico quando apriremo il percorso pedonale”.

Poggioreale Antica, una delle strade del paese (foto Associazione Poggioreale Antica)

Inaugurazione che avverrà – secondo il cronoprogramma dell’amministrazione comunale – entro la fine del prossimo anno o al massimo i primi mesi del 2025. “Immagino la prima del film di Giannini proiettata a Poggioreale Antica e in futuro, magari, eventi artistici e concerti di rilievo, con protagonisti della scena musicale internazionale. È uno straordinario luogo di memoria che ha ispirato registi e scrittori e che pensiamo debba diventare il palcoscenico naturale per progetti legati al cinema, all’arte, al teatro. Vogliamo che all’interno dell’antica città torni la vita. Poggioreale – conclude il sindaco – può interpretare l’essenza di un territorio che corre forte verso lo sviluppo e diventare la locomotiva del Belìce”.