Le Vie dei Tesori tornano a Trapani con 25 luoghi

Carceri inaccessibili, campanili panoramici, palazzi nobiliari, aree archeologiche e un inedito progetto per i più piccoli

di Redazione

2 Settembre 2019

È stata una delle città protagoniste del festival lo scorso anno, con la Torre della Colombaia, luogo più gettonato. Le Vie dei Tesori tornano a Trapani dopo i numeri strabilianti della precedente edizione, con un debutto da oltre quindicimila visitatori, che le ha fatto superare tutte le altre città siciliane, al di fuori di Palermo. Saranno 25 i luoghi visitabili, durante i tre weekend dal 13 al 29 settembre, per questa seconda partecipazione festival che da tredici anni apre e racconta decine e decine di siti inediti (qui tutti i luoghi da visitare). Prima a Palermo, dove ad ogni edizione la città si è trasformata in un unico museo diffuso; poi due anni fa è stata la volta di Messina, Caltanissetta, Siracusa, Agrigento che hanno risposto in maniera straordinaria; poi ancora, l’anno scorso, le città siciliane che hanno aperto le porte sono state dieci più una mini edizione nazionale a Milano, Mantova e la Valtellina. Quest’anno Le Vie dei Tesori si allarga a quindici centri di tutta la Sicilia, in un percorso che mette insieme capoluoghi, città d’arte ma anche piccoli borghi che aspettano soltanto di essere scoperti.

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Torre campanaria di San Domenico

A Trapani il festival si srotola con l’aiuto del Comune e della Diocesi e l’organizzazione logistica dell’associazione Agorà, formata da giovani trapanesi che per il secondo anno vogliono scommettere sulla loro città. Il Castello della Colombaia sarà l’unico sito su prenotazione e si raggiungerà in barca, ma ci si potrà arrampicare sul campanile ottagonale di San Domenico salendo la sua particolarissima scala elicoidale, oppure passeggiando sotto i portici dei due chiostri; scoprire i balconcini teatrali e i ricami di stucco della delicatissima Immacolatella. La chiesa di Santa Maria del Gesù, invece, è appena riaperta dopo il restauro e offre un doppio tesoro: perché una commovente Madonna invetriata di Andrea della Robbia si affaccia da un baldacchino in marmo del Gagini.
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Torre di Bonagia

Trapani è veramente una scoperta, giocata soprattutto tra conventi e chiese nascoste, ma non si devono dimenticare le sue biblioteche preziose – la Fardelliana ha un patrimonio di 170 mila volumi e conserva le incisioni del Piranesi – prima di raggiungere l’antica Vicaria, oggi museo d’arte moderna e contemporanea la Salerniana; passare sotto gli archi barocchi di palazzo Riccio di San Gioacchino, fermarsi a palazzo D’Alì dove fu girato un episodio della “Piovra”, giungere tra gli arredi di palazzo Milo Pappalardo con la sua sala soppalcata dedicata alla musica; e chiudere con le due tonnare, la Bonagia con la cappelletta dove il rais pregava prima della mattanza, e la tonnara San Giuliano, dimenticata dai fascisti e oggi un tesoro da recuperare.
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Santa Maria dell’Itria

Un passo indietro per ritrovare le chiese: conchiglie e frutti sorgono tra gli stucchi scenografici della Cappella della Mortificazione, marmi mischi e stucchi alla Badia Nuova. Le leggende dei crocifissi: si narra che quello di Santa Maria dell’Itria rivestito in guscio di tartaruga sia rimasto al suo posto proprio per volere del Cristo in croce; e al crocifisso di San Domenico sono stati attribuiti diversi miracoli. San Pietro, invece, fa storia a sé: è l’unica chiesa a cinque navate e custodisce l’organo più complesso d’Europa, costruito nella prima metà dell’ ‘800.
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Affreschi di Palazzo Milo Pappalardo

Inoltre, saranno organizzate sette passeggiate d’autore alla scoperta della città (potete prenotarle qui). Le prime due (domenica 15 e 29 settembre), sulle “Leggende legate alla città” saranno guidate da Luigi Biondo, a lungo direttore del Polo regionale per i siti culturali, e oggi direttore del Museo Riso; quindi, su un bus ATM scoperto si potrà andare alla scoperta delle Saline di Nubia, tra fenicotteri rosa, falchi e avocette (domenica 22 settembre due possibilità, sia alle 10 che alle 12, a cura di Valeria Grizzaffi) oppure del giardino ottocentesco di Villa Margherita, protagonista di una visita “botanica” con Rotary e Piero Sansone (tre appuntamenti, sabato 14, 21 e 28 settembre). Poi, anche a Trapani, arriva il Festival Kids, per guidare i più piccoli alla scoperta dei luoghi, tramite visite teatralizzate, storie e laboratori. E, novità di quest’anno, i viaggi in pullman con gite giornaliere da Palermo per le altre città del festival (ve ne abbiamo parlato qui).“È bellissimo rivedere qui Le Vie dei Tesori: vuol dire che ci credete voi e ci crediamo noi – sorride l’assessore comunale alla Cultura di Trapani, Rosalia D’Alì -; il Comune si impegna ad aprire e riconsegnare alla città i suoi luoghi pubblici. Quindi Le Vie dei Tesori sposano benissimo il nostro lavoro”. Secondo padre Gaspare Gruppuso, rettore della Cattedrale, “l’amore per il bello, è un modo per volersi bene”. Trapani è l’unica delle città siciliane, tranne Palermo, ad aver organizzato sia le passeggiate che un programma dedicato ai bambini. “Trapani l’anno scorso è andata ben oltre le aspettative – interviene il vicepresidente de Le Vie dei Tesori, Marcello Barbaro –. Ormai non è più una sfida, ma una certezza. È l’unica città a presentare un programma completo, attento ai diversi utenti, l’unica oltre a Palermo, ornai rodata da dodici anni”.“Quest’anno siamo passati da 17 luoghi a 25, e abbiamo cercato di proporre percorsi nuovi e siti inediti – spiega Dario Gentile, presidente di Agorà -; penso a Palazzo Milo Pappalardo, che sarà una sorpresa fantastica anche per i trapanesi, come anche la bottega di Platimiro Fiorenza, l’ultimo corallaro. E sono già arrivate le prime prenotazioni per la Torre della Colombaia”.Per informazioni telefonare allo 0918420104, tutti i giorni dalle 10 alle 18, oppure visitare il sito www.leviedeitesori.com.