Mazara del Vallo riabbraccia la Fontana di Consagra

Dopo sette mesi terminato il restauro della scultura realizzata dall’artista siciliano nel 1964. Un intervento frutto di un'azione sinergica tra istituzioni pubbliche e privati

di Marco Russo

20 Dicembre 2021

Torna a scorrere l’acqua nella fontana di piazza Mokarta a Mazara del Vallo. La scultura realizzata da Pietro Consagra nel 1964 è rinata dopo sette mesi di lavori realizzati grazie a una sinergia tra pubblico e privato, messa in campo dal Comune con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani ed il contributo fondamentale delle imprese Chiraema e Rosario Marino che hanno finanziato per intero il progetto. Un’inaugurazione in due tempi, la settimana scorsa una  tavola rotonda nell’ex chiesa di San Carlo, mentre, sabato scorso l’installazione audiovisiva “Underfeet – Sotto i piedi” di Antonio D’Addio, artista visivo multimediale che vive tra Londra e Milano, e la performance teatrale “Sono un uomo e vengo dal mare” di Massimo Vinti, attore, autore e regista delle arti performative.

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La Fontana prima del restauro

Da decenni la fontana era a secco e l’impianto idrico originario di rame si era guastato. Poi nel 2005 l’Istituto d’arte di Mazara del Vallo aveva realizzato un intervento tampone con alcuni tubi in pvc. Ora l’originario impianto di rame è stato restaurato dal giovane impiantista mazarese Alessandro Campana nell’ambito del primo intervento di restauro pubblico-privato finanziato dall’azienda Chiraema per 39mila euro.
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La Fontana dopo il restauro

“Dopo sette mesi di complesso lavoro – ha dichiarato l’assessore comunale alla Cultura Germana Abbagnato – restituiamo alla nostra città la Fontana per piazza Mokarta realizzata nel 1964 dal nostro illustre concittadino, lo scultore Pietro Consagra che nel giorno della collocazione indicò l’opera quale rappresentazione de ‘Gli uomini che vengono dal mare’. Celebriamo la restituzione alla città dell’opera, che versava da anni in una situazione di degrado”.
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Restauratori al lavoro sulla fontana

Un lavoro certosino di ricostruzione di micro parti della condotta inserita all’interno dei quattro elementi di bronzo che Consagra – originario di Mazara del Vallo – volle collocare proprio al limite del mare per sottolineare l’esistenza di quel passaggio attraverso il quale una moltitudine di uomini nel corso della storia sono passati e passano anche oggi. Nell’ambito dell’intervento di restauro, sono state rimosse le concrezioni biancastre che si erano formate sul bronzo dapprima con microscalpellini e poi con l’uso di reagenti chimici
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La Fontana prima del restauro

La tavola rotonda dal titolo “Restauro come restituzione”, ha visto la partecipazione, oltre che delle autorità cittadine e regionali, i protagonisti del restauro: a partire da Camilla Mazzola, docente all’Accademia di Belle arti di Brera. È intervenuto, tra gli altri, anche il saggista e drammaturgo Luca Scarlini, docente universitario a Brera e in altre istituzioni italiane e straniere. Il suo contributo alla tavola rotonda è stato dedicato al tema “l’acqua della memoria”, discorso sull’arte pubblica in Italia. Scarlini, nella considerazione che la Fontana di Consagra rientra tra le 24 opere d’arte pubbliche dell’artista presenti nel mondo incluse le città di Strasburgo, Minneapolis e Seul, ha offerto il suo punto di vista sull’opera sottolineando la funzione sociale della scultura stessa, gettando un ponte tra l’artista e il pubblico.