Palermo avanguardia della danza contemporanea

Tutto pronto per il festival ConFormazioni, cinque giorni di spettacoli con artisti provenienti da tutta Italia e da Grecia, Spagna, Belgio e Francia

di Alessia Franco

4 Aprile 2019

Far diventare Palermo, e la Sicilia tutta, un polo d’eccellenza per la danza e i linguaggi contemporanei. Una vera e propria missione, quella del festival ConFormazioni, promosso da Muxarte, diretto da Giuseppe Muscarello e arrivato alla terza edizione. Cinque giorni di spettacoli, dal 24 al 28 aprile, ma anche di incontri e di workshop per un festival itinerante, che ha ricevuto il sostegno del ministero per i Beni e le attività culturali e la collaborazione del Comune di Palermo, Teatro Massimo, Spazio Franco, Cre.Zi Plus e museo archeologico Salinas. width=“Un modo per aprire il territorio alle arti performative – dice Giuseppe Muscarello – ma anche per ribadire con decisione la necessità di costruzione di un dialogo indispensabile, soprattutto oggi. La danza diventa cioè linguaggio capace di interpretare la forza e insieme la fragilità dell’umano: è il paradigma di questa edizione”.Un’edizione “nomade”, dunque, in cui gli spettacoli si terranno al Teatro Massimo, al Salinas, allo Spazio Franco, al Cre.Zi Plus e alla Sala Perriera dei Cantieri culturali alla Zisa e che accoglierà artisti provenienti da tutta Italia e da Grecia, Spagna, Belgio, Francia. “Vogliamo – continua il direttore artistico – che il festival intercetti anche i turisti che si troveranno in città in occasione del 25 aprile. Molti coreografi saranno in scena, e questo renderà ancora più preziose le performance”. width=Abbondanza/Bertoni, Collettivo Cinetico, Daniele Ninarello, Luna Cenere e Davide Valrosso, e ancora Natiscalzi DT e Simona Argentieri. Quattro saranno invece gli artisti stranieri, con due prime nazionali: ad aprire il festival sarà il francese Alexandre Fandard, seguito dal coreografo spagnolo Diego Sinniger. Chiuderanno l’ultima giornata i danzatori greci Martha Pasakopoulou e Aris Papadopoulos e, dal Belgio, la coreografa Karine Ponties della compagnia Dame De Pic, con uno spettacolo al confine tra teatro e danza. Ammesso che questo confine sia mai esistito.