Piazza Bologni cambia volto, al via il restauro di Palazzo Ugo

Sarà riqualificato il prospetto della cinquecentesca dimora nobiliare nel centro storico di Palermo. L’intervento, autorizzato dalla Soprintendenza, è realizzato con le agevolazioni del bonus facciate

di Giulio Giallombardo

27 Gennaio 2022

È una delle quinte della scenografica piazza Bologni. Un rettangolo perfetto di dimore storiche, palcoscenico barocco nel cuore di Palermo. Palazzo Ugo delle Favare, che fa da sfondo alla piazza, tornerà allo splendore di un tempo grazie a un restauro iniziato da poco. L’edificio cinquecentesco alle spalle della statua di Carlo V, appartenuto a diverse famiglie nobiliari e oggi passato agli eredi Camerata Scovazzo, è coperto da un ponteggio, con le maestranze già al lavoro per i primi rilievi.

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I proprietari hanno fatto richiesta alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo per procedere al restauro, approfittando delle agevolazioni del bonus facciate. “Abbiamo autorizzato l’intervento e adesso si sta procedendo con una mappatura dettagliata per individuare le aree di maggior degrado della facciata – spiegano i tecnici della Soprintendenza – . Si tratta di un restauro conservativo che, come previsto dalla legge, sarà condotto da maestranze qualificate. Dopo un primo intervento col biocida, procederemo alla pulitura con acqua, per poi rimuovere le croste nere presenti sulla facciata con metodologie specifiche”.

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Il restauro, che dovrebbe durare almeno un anno, contribuirà alla riqualificazione della storica piazza, nota anche come Bologna, il cui nome deriva dalla presenza di Palazzo Alliata di Villafranca, appartenuto a Luigi Beccadelli Bologna, barone di Campofranco. Uno degli angoli più iconici del centro storico, tra quelli che più hanno cambiato volto negli ultimi tempi: una volta parcheggio selvaggio, oggi area pedonale con ristoranti, tavolini all’aperto e panchine, anche se le auto non sono sparite del tutto. width=Palazzo Ugo sorge dove un tempo si trovavano tre diverse dimore nobiliari. L’idea di farne un unico edificio fu del principe di Castiglione di casa Gioeni, all’inizio del Seicento. Passato alla famiglia Filangeri, solo nel Settecento divenne proprietà del presidente della Gran Corte, don Vincenzo Ugo, che trasformò il palazzo in una residenza ancora più sfarzosa. Per due secoli fu uno dei più importanti salotti della nobiltà palermitana e ospitò nei suoi saloni personaggi illustri, come l’arciduchessa d’Austria Maria Luisa, vedova di Napoleone I.Sul prospetto sono ancora visibili i danni subiti dallo scoppio di una bomba caduta sul palazzo durante l’ultimo conflitto mondiale, ma – spiegano dalla Soprintendenza – l’intervento in corso non comprenderà quel lato del palazzo, che sarà interessato da un futuro progetto di restauro.