Era uno dei sogni di Sebastiano Tusa. Creare un centro all’avanguardia per la documentazione dei beni culturali subacquei della Regione Siciliana nel padiglione dell’ex istituto Roosevelt dell’Addaura, a Palermo, dove attualmente si trova una delle sedi della Soprintendenza del Mare. Una delle tante eredità lasciate dall’archeologo e assessore palermitano, scomparso tre mesi fa, inizia adesso a farsi concreta. Si tratta del centro di eccellenza per la documentazione, informatizzazione e promozione dei beni culturali marini siciliani, finanziato con 2.200.000 euro di fondi del Patto per il Sud. L’intero importo per il progetto è stato accertato per il triennio 2019-2021, mentre per l’esercizio finanziario 2019 sono stati già accertati poco più di 675mila euro, con un decreto firmato pochi giorni fa dal dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali, Sergio Alessandro.

Sebastiano Tusa
Dunque, si è già messa in moto la macchina burocratica per dare vita al centro di eccellenza del Roosevelt, nel piano terra del
padiglione Tresca, un tempo adibito prima a convitto per gli orfani di guerra e poi a colonia. “Il progetto è ormai esecutivo, aspettiamo soltanto alcune autorizzazioni, – spiega a
Le Vie dei Tesori News,
Adriana Fresina, soprintendente del Mare, – ce la stiamo mettendo tutta, anche perché Sebastiano Tusa teneva molto a questo progetto, insieme a quello del Museo del Mare dell’Arsenale, a cui stiamo lavorando parallelamente”.

L’Arsenale della Marina Regia
Il progetto redatto dall’architetto
Stefano Zangara prevede
il potenziamento e l’aggiornamento del Sistema informativo territoriale della Soprintendenza del Mare e la creazione di un
servizio Gis-web, ovvero sistemi informativi geografici messi online, a cui gli utenti potranno accedere attivando un’interfaccia, che renderà possibile la consultazione in sola lettura delle informazioni cartografiche e dei dati immessi in rete. Un servizio che sarà disponibile non solo per l’amministrazione, ma anche per altri utenti pubblici o privati. Saranno previsti anche
stage formativi per università e centri di ricerca, conferenze ed iniziative culturali ad alto contenuto tecnologico e giornate di studio a tema. Il centro, inoltre, darà supporto a progetti per la
creazione di itinerari culturali subacquei e a ricerche in alto e basso fondale. Con il materiale video-fotografico, elaborato dal centro dati, saranno create installazioni multimediali da esporre nelle strutture museali, per contribuire all’attrazione di un turismo destagionalizzato, legato a contenuti scientifici, culturali ed ambientali.

Antichi lingotti trovati nei fondali di Gela
Sono diverse le fasi di realizzazione del progetto. Si dovranno effettuare
lavori di manutenzione dei locali non ancora utilizzabili del padiglione Tresca, dove saranno creati
laboratori operativi ed aule didattiche per lo svolgimento di corsi di formazione del personale. Inoltre, all’interno degli stessi locali sarà anche ospitato un
centro d’eccellenza per la documentazione dei siti Unesco presenti in Sicilia. Allo stesso tempo si dovrà provvedere all’acquisto di hardware, software e altre attrezzature, formando il personale all’utilizzo dei programmi applicativi. Il centro di eccellenza – si legge nel progetto – nasce “nell’ottica della lettura del mare come
‘museo diffuso’ di un patrimonio culturale subacqueo che, accanto a singolarità naturalistiche, offre episodi legati ai viaggi dell’uomo sul mare, i cui fondali, per la specificità siciliana di isola centro d’incontro e di scambio tra culture del Mediterraneo, costituiscono un luogo di grande interesse, ancora per buona parte da scoprire”.