“Retablo”, le opere di Andrea Cusumano in mostra a Villa Zito

Dopo la parentesi da assessore alla Cultura di Palermo, l’artista e drammaturgo espone opere realizzate nell’arco di vent’anni, tra installazioni, disegni, ceramiche e fotografie

di Redazione

11 Aprile 2022

Vent’anni di ricerca e di lavoro raccontati in una mostra. Dopo la parentesi da assessore alla Cultura di Palermo, Andrea Cusumano, artista, drammaturgo e attore, espone le sue opere nella retrospettiva “Retablo” a Villa Zito. Curata da Agata Polizzi, organizzata dall’associazione Settimana delle Culture, con il sostegno di Fondazione Sicilia e il supporto di Elenk’Art, la personale sarà aperta dal 29 aprile al 26 giugno.

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Andrea Cusumano, Capriccio

Cusumano non rinuncia a nessuno stimolo, tratto, disegno, supporto, di un percorso tematico permeabile che tenta di partecipare allo sguardo altrui, innumerevoli campi di interesse srotolati su linguaggi differenti. Non si tratta di voler a tutti i costi condensare, ma di una lettura complessa e ampia che non si limita solo all’esito formale ma include e lascia intravedere, con ampia generosità, il processo creativo, le fonti e lo sforzo interpretativo che sta alla base della pratica. Per Cusumano si tratta di un ritorno sociale, nella sua città: “Retablo” è, già nel titolo, la chiave per comprendere, e scarificare legandole in un percorso unitario, opere, elementi di studio e di scena che insieme sono la narrazione di una ricerca lunga vent’anni.
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Andrea Cusumano, Nero 3 Capriccio

“Suddiviso secondo un percorso tematico che alterna opere di diversi periodi, differenti momenti di studio e linguaggi, il progetto espositivo – spiega la curatrice – propone elementi installativi, disegni, ceramiche, e opere fotografiche alternate alla narrazione. Il potere della parola e delle immagini sempre sullo sfondo, sono sentinelle del pensiero di Andrea Cusumano, che sorprende con esiti che, se nell’impianto scenico sanno essere immersivi e talora di brutale intensità, altrettanto sanno svelare di una grammatica delicata e intima nel dettaglio o nella nota grafica anche minima, equilibrio tra poli in opposizione apparente, ma insieme complici di una intensa attività di esplorazione dell’esperienza umana”.