Rinasce dopo sei anni il Museo d’arte contemporanea di Gibellina
14 Gennaio 2021
Completato il nuovo allestimento del Mac, che riaprirà a fine aprile con quattrocento opere della collezione, tra pittura, scultura, grafica e fotografia
di RedazioneUn’enorme collezione di opere di artisti, scultori, fotografi che accorsero nel Belice per ricostruire Gibellina dopo il terremoto del 1968. Nei giorni del 53esimo anniversario del sisma, è stato completato il riallestimento del Mac, il Museo d’arte Contemporanea “Ludovico Corrao”. A distanza di trent’anni, e più, di vicende diverse, dopo l’ultima chiusura per ristrutturazione con fondi comunitari durata sei anni, il museo viene finalmente riconsegnato alla comunità.
A fine aprile, quando si spera che l’emergenza Covid sia ormai superata, il Mac di Gibellina ritornerà alla luce dopo un complesso riallestimento che ne ridisegna interamente gli spazi, permettendo l’esposizione di 400 opere, il doppio di quante erano esposte prima della chiusura, ma solo una piccola parte delle oltre duemila che compongono l’intera collezione, la più ampia del Sud Italia. Pittura, sculture, grafica, fotografie e maquette delle grandi opere di Gibellina Nuova e del Cretto di Burri; suddivise in otto sezioni che segnano il percorso espositivo storico-cronologico, dal primo ‘900 alle ultime avanguardie. E raccontano una storia contemporanea della rinascita nel segno dell’arte.Un museo contemporaneo, che dialoga con il territorio, completo di servizi aggiuntivi di moderna concezione per uno spazio espositivo come una sala proiezione, un bookshop specializzato in editoria d’arte e una caffetteria che sta nascendo all’interno dello spazio consultazione e della biblioteca. È prevista anche la riapertura della sezione didattica del museo rivolta alla formazione degli studenti del territorio. È stata ridisegnata l’ampia corte che conduce all’ingresso, pronta a trasformarsi in una sezione en plein air, solo un assaggio dell’enorme museo a cielo aperto che è l’intera Gibellina.Si potranno finalmente rivedere opere come il “Ciclo della natura”, le dieci grandi tele dedicate ai bambini di Gibellina, realizzate sul posto da Mario Schifano nella primavera del 1984; “La notte di Gibellina” di Renato Guttuso, dipinta in memoria della notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1970, nel secondo anniversario del sisma, quando mille fiaccole si accesero per ricordare allo Stato le macerie e le baracche. Ma sono soltanto due delle opere dell’enorme collezione del Mac: sono presenti, tra gli altri, Fausto Pirandello, Beniamino Joppolo, Antonio Corpora, Carla Accardi, Piero Dorazio, Pietro Consagra, Achille Perilli, Tano Festa, Mimmo Paladino, Mimmo Jodice e Emilio Isgrò, oltre al corpus di fotografie e testimonianze legate al terremoto e ai mesi immediatamente seguenti. “Sono certo che la riapertura del Museo d’arte contemporanea, con questo nuovo e innovativo allestimento – dice il sindaco Salvatore Sutera -, costituirà per Gibellina un ulteriore e importante volano di sviluppo culturale e sociale della nostra città”.