Rinasce il soffitto ligneo dello Steri, incanto di simboli
Dopo due anni termina il restauro dei preziosi pannelli trecenteschi decorati, un'opera tra le più importanti della cultura medievale siciliana
di Giulio Giallombardo
21 Dicembre 2019
Il Medioevo in un soffitto. Un florilegio di simboli, storie e volti che si susseguono in una narrazione stratificata e complessa. Un trionfo di inconografia unico al mondo, che fino a due anni fa si stava perdendo irrimediabilmente, e che adesso è stato salvato appena in tempo. Il restauro del soffitto ligneo della Sala dei Baroni dello Steri, presentato ieri, è il regalo di Natale dell’Università di Palermo alla città. Due anni di lavori accurati condotti dagli esperti dell’area Tecnica dell’ateneo, guidati dalla progettista Costanza Conti, con la supervisione della Soprintendenza e la collaborazione di specialisti del settore. Un lavoro minuzioso come le cinquanta storie che scorrono in quello che è ritenuto il soffitto ligneo più grande del mondo.
Ci sono Giuditta e Oloferne, il Giudizio di Salomone, le storie del Re David, Susanna e i vecchioni, l’avventura degli argonauti, e ancora la leggenda troiana suddivisa in una meticolosa narrazione che arriva fino alla seconda distruzione di Troia, passando, poi, per l’amore adultero di Tristano e Isotta, la cruenta avventura di Elena di Narbona e la drammatica sorte di Didone. Per non parlare, poi, delle storie tratte dai romanzi arturiani, dal ciclo carolingio e dal mito classico rivisto con gli occhi del Medioevo: tutti elementi che convivono insieme a parabole bibliche, tra scritte, stemmi, temi geometrici e vegetali in raffinati accordi cromatici. Un inno che esalta chi quel soffitto volle realizzarlo tra il 1377 e il 1380: Manfredi Chiaramonte, potente e nobile signore di Palermo, che fece della Sala dei Baroni il suo quartier generale, tra sfera pubblica e privata.Così, dopo che le termiti avevano ormai preso il sopravvento, danneggiando gravemente il legno, e vista la progressiva disgregazione delle pellicole pittoriche, anche a causa di vecchi restauri, i tecnici dell’università sono corsi ai ripari. E non è stato facile intervenire sul delicato sistema architettonico del soffitto, lungo ventotto metri e largo otto, articolato in 24 travi con rispettive mensole rivestite dai preziosi pannelli dipinti. “Alla luce della gravissima situazione di degrado, prossima al collasso, l’esecuzione dei lavori di restauro non era più procrastinabile – fanno sapere dall’area Tecnica dell’università – evidenziando l’assoluta necessità di procedere all’integrale smontaggio del soffitto per consentire un’efficace consolidamento delle parti lignee oltreché il restauro delle pellicole pittoriche”.- Reintegrazione pittorica sulle micro-lacune ed abrasioni del film pittorico
- Pulitura della pellicola pittorica
- Particolare decorativo del soffitto
- Risanamento del supporto ligneo fessurato
- Tristano e Isotta
- Particolare decorativo del soffitto
- Soffitto ligneo della Sala dei Baroni
- Reintegrazione pittorica sulle micro-lacune ed abrasioni del film pittorico
- Particolare della storia di Elena di Narbona
- Particolare del Giudizio di Salomone
- Aristotele cavalcato dalla cortigiana
- Diffusi fenomeni di corrosione della lamiera