Si vola su Palermo con Le vie dei Tesori
Venti minuti di pura emozione sulla rotta del pioniere che segnò la storia dell'aeronautica al Sud. Per scoprire un pezzo della nostra storia e vedere la città come non l’avete mai vista
di Antonella Lombardi
18 Settembre 2018
Quando si è librato in volo su Palermo, alle falde del Montepellegrino, con quel mezzo leggero appositamente arrivato dalla Francia fatto di tubi e ali in tela, l’impresa, doppia, era riuscita: il primo volo del Sud Italia era compiuto e lui, piemontese, si era appena innamorato della Sicilia, al punto da volerci restare. Era il 1 maggio del 1910 e quell’uomo era Clemente Ravetto, guidato in quell’avventura dall’imprenditore Vincenzo Florio. Due pionieri dal coraggio visionario avevano così dato inizio alla storia dell’aeronautica nel Sud Italia.Ora quell’impresa potrà essere ripercorsa, grazie al festival Le Vie dei Tesori che all’aeroporto di Boccadifalco consentirà, su prenotazione e con il pagamento di un contributo, di ripercorrere quella rotta a bordo di un piper, grazie all’Aeroclub Palermo, scegliendo tra due percorsi di visita. “A pochi anni dall’avventura americana dei fratelli Wright anche noi qui eravamo pronti a fare il primo volo – racconta Giuseppe Lo Cicero, presidente dell’Aeroclub Boccadifalco – Ravetto è partito sollevandosi a 40 metri di altezza e percorrendo circa 200 metri nel corso della ‘Settimana aviatoria di Mondello-Valdesi’ organizzata da Florio. Abbiamo pensato di inserire questa tappa nel Festival perché questa sorta di ‘via del cielo’ rappresenta anch’essa un tesoro per la nostra storia, da conoscere”.I primi, temerari, esperimenti di volo del secolo scorso si svolgevano nell’area dove ora sorge il parco della Favorita, mentre l’aerodromo di Mondello, in terra battuta e provvisto di hangar, si trovava nella discesa di Valdesi, alle falde del monte Pellegrino. Oggi in quella zona, precisamente a piazza Caboto, una stele ricorda la storica impresa compiuta da Rovetto.Poi la necessità di realizzare altri campi di volo in città oltre quelli alla Favorita e a Valdesi – Mondello, come la cascina Marasà (tra via Perpignano e via Di Blasi), nei pressi di quello che poi sarebbe diventato l’aeroporto di Boccadifalco, dove nasce il primo Aeroclub di Sicilia. A presiederlo è un altro pioniere, il siciliano Giuseppe De Marco, che nel 1922 fonda il primo Aeroclub dell’Isola.“Originario di Prizzi, De Marco ha fatto il pilota durante la grande guerra – spiega il presidente Lo Cicero – e quando fa ritorno alla vita civile è il primo istruttore di volo a Palermo. È anche l’uomo che con Guglielmo Marconi tenta i primi esperimenti di comunicazione radio a bordo: De Marco in volo era collegato con Marconi che lo seguiva a terra”.In quello che è uno degli aeroporti più antichi d’Italia, costruito anche con il sostegno di Italo Balbo, allora ministro dell’Aeronautica, “Sono atterrati personaggi come Ingrid Bergman, Greta Garbo, Giulio Andreotti – ricorda Lo Cicero – per questo abbiamo pensato di raccogliere in una mostra fotografica oltre 50 scatti d’autore, sia a colori che in bianco e nero, che racconteranno ai visitatori la storia di questo aeroporto, che nasce come scalo civile. Il battesimo ufficiale si ha il 17 luglio 1931 con l’atterraggio del primo mezzo sulla pista in terra battuta per una tappa del giro aereo di Italia. A lungo questo è stato l’unico aeroporto ufficiale, prima che venisse costruito quello di Punta Raisi”.Da Boccadifalco, per il Festival Le vie dei Tesori , gruppi di tre passeggeri accompagnati da piloti esperti potranno ripercorrere quella rotta storica a bordo di quattro piccoli aeroplani che si libreranno in volo in contemporanea. “Tecnicamente non si tratta di piper, ma per estensione gli aeroplani di piccole dimensioni prendono questo nome che nel nostro gergo diventa ‘paperini’ – spiega l’esperto – ogni mezzo porterà con sé tre persone, per venti minuti complessivi di volo, condizioni meteo permettendo. Non ci sono particolari controindicazioni per quest’esperienza, a patto di non soffrire di particolari patologie o di claustrofobia. Crediamo sia un bel modo di apprezzare il territorio da un’altra prospettiva e far accostare la cittadinanza ai valori dell’aeronautica”.Sarà cosi possibile sorvolare Montepellegrino e il santuario di Santa Rosalia, castello Utveggio, il parco della Favorita, piazza Caboto con la stele a Ravetto, per poi rientrare a Boccadifalco.Ma le emozioni non finiscono qui, perché all’interno della visita, oltre al volo in piper e all’esposizione di foto, sarà possibile vedere l’hangar storico e i due bunker che testimoniano l’uso come base aerea militare durante la Seconda guerra mondiale. Informazioni per chi volesse saperne di più e prenotarsi sono disponibili on line nell’apposita sezione del nostro sito.“Per l’occasione abbiamo anche preparato un libro dei voli-tesori dove i partecipanti potranno lasciare i propri commenti e riceveranno come ricordo il loro battesimo del volo. E magari chissà, dopo questa esperienza qualcuno avrà voglia di prendere un brevetto da pilota nella nostra scuola di volo”.