Torna La Macchina dei Sogni, teatro e arte raccontano la Luna
Il festival creato da Mimmo Cuticchio, giunto alla 36esima edizione, si svolgerà nell'arco di tre weekend di spettacoli, tra Palermo e Terrasini
di Redazione
3 Luglio 2019
Si intitola “L’altra faccia della luna”, la 36esima edizione de La Macchina dei Sogni, il festival di teatro di figura e di narrazione creato da Mimmo Cuticchio, che torna quest’anno dal 19 luglio al 4 agosto. Tre weekend di spettacoli, tutti a ingresso libero, che si svolgeranno, tra Palermo e Terrasini, negli spazi del Museo regionale di Arte Contemporanea di Palazzo Riso, poi al Museo D’Aumale a Terrasini e infine al Teatro dei Pupi dei Figli d’arte Cuticchio (qui il programma completo).
Protagonisti saranno teatranti, artisti, manianti, burattinai, marionettisti e narratori. Ognuno ha portato con sé uno spettacolo ispirato alla Luna, secondo le tipologie del lavoro di ciascuno. Chi ha scelto versi e poesie, chi si è gettato nelle favole antiche, chi ancora ha preso a prestito le indagini scientifiche: il risultato è un cartellone molto variegato, 22 appuntamenti e 19 tra compagnie e artisti, con molti ritorni, diverse vecchie conoscenze e nuovi partecipanti, e un occhio particolare per i più piccoli. Partendo, come sempre, dall’Ariosto.Da segnalare, il progetto speciale sui poeti “La notte che l’uomo”, curato da Maria Grazia Calandrone per Rai – Radio3 proprio nella notte dell’anniversario dell’allunaggio, il 20 luglio, a Palazzo Riso. Radio3 ha invitato alcuni tra i maggiori poeti contemporanei ad indirizzare la loro fantasia sul rapporto tra la Terra e la Luna, oppure a raccontare la loro esperienza di quel giorno di cinquant’anni fa. Musiche dei Fratelli Mancuso che le eseguiranno dal vivo. A questo progetto si affianca la serata tra scienza e letteratura “Terra chiama Luna” guidata da Marino Sinibaldi, direttore di Radio3 (domenica 21 luglio, sempre a Palazzo Riso) alla quale parteciperanno Lara Albanese, astronoma, fisica e, come ama definirsi, “raccontascienze”; lo scrittore Ermanno Cavazzoni, autore del “Poema dei lunatici” dal quale Federico Fellini ha tratto il suo film “La voce della luna”, Stefano Catucci, docente all’Università La Sapienza e Caterina Greco, archeologa e neodirettrice del Museo archeologico Salinas di Palermo. L’atrio del Museo d’Arte contemporanea accoglierà anche un’opera site specific di Roberta Barraja: un ippogrifo di 8 per 5,50 metri lavorato in tarlatana (garza di cotone) formato dall’unione di tanti coni, impreziositi da tessuti e materiali già carichi di una vita propria, lavorati e intrecciati sul corpo della leggendaria creatura, simbolo di qualcosa impossibile da ottenere. Dalle marionette di legno, calate in ambienti ironicamente quotidiani di Silvia Diomelli al classico Pulcinella di Bruno Leone che stavolta incontrerà i …lunatici; e di guarattelle si occuperà anche Irene Vecchia; dai surreali, mini protagonisti di Horacio Peralta, marionettista-intellettuale argentino ai racconti lontani di Yousif Latif Jaralla, ai giocattoli d’epoca e registrazioni originali con cui Tomas Jelinek narrerà lo sbarco sulla Luna. Il catalano Tony Zafra calerà nelle figure femminili bibliche le sue “Storie di filo e legno”, gli risponderanno i burattini bolognesi di Mattia Zecchi. Dalla Sicilia arrivano le antiche serenate, ovviamente alla Luna, recuperate dai gruppi folk Cialoma e Lorimest, e dall’ensemble Serenate Notturne di Sciacca. E ancora, Alf Leyla, le marionette baresi di Pantaleo Annese, l’ennese Giuseppe Di Bella e il suo progetto musicale “Fuddìa” che cerca di trovare un punto di incontro fra le radici della musica siciliana e la canzone d’autore; Giorgio Gabrielli, Teatro degli Spiriti e il gradito ritorno del Teatro Tages di Cagliari. E ancora, Fabrizio Lupo con un progetto che è una riproposizione di una messa in scena realizzata con la famiglia Cuticchio, in particolare Guido, quarant’anni or sono. Un doppio viaggio surreale per Astolfo che si ritroverà proiettato in un incubo che pian piano si trasformerà in sogno.Spazio, poi, alla prima tragedia in musica del teatro dei pupi. Si lascerà intrigare dalla bellissima (e maledetta) Gorgone, infatti, Mimmo Cuticchio che cura messa in scena e regia di “Medusa”, tragedia in musica di Giacomo Cuticchio su libretto di Luca Ferracane. Un lavoro imponente, vero omaggio al melodramma del Settecento per ensemble orchestrale di 50 elementi tra musicisti, coro e cantanti, in prima assoluta venerdì 26 luglio a Palazzo D’Aumale, a Terrasini. Il programma si chiuderà dal 2 al 4 agosto al Teatrino dei Pupi di via Bara all’Olivella dove Mimmo e Giacomo Cuticchio riproporranno il famoso passaggio dell’Opra sul viaggio di Astolfo sulla Luna, alla ricerca del senno di Orlando paladino, divenuto folle quando scopre l’amore della bella Angelica per Medoro, un soldato dell’esercito di Dardanello.